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Heaven è reale: l'esperienza di un medico con l'aldilà
8 ottobre 2012 01:00 CEST
Non mi aspetto che questo sia un compito facile, per i motivi che ho descritto sopra. Quando il castello di una vecchia teoria scientifica comincia a mostrare le linee di faglia, nessuno vuole prestare attenzione in un primo momento. Il vecchio castello semplicemente preso troppo lavoro per costruire, in primo luogo, e se cade, uno completamente nuovo dovrà essere costruito al suo posto.
Ho imparato questo in prima persona dopo che è stato abbastanza bene per tornare nel mondo e parlare con gli altri-popolo, cioè, altro che il mio paziente moglie, Holley, ei nostri due figli, di quello che era successo a me. Gli sguardi di incredulità gentile, soprattutto tra i miei amici medici, ben presto mi ha fatto capire che un compito che sarebbe convincere la gente a comprendere l'enormità di ciò che avevo visto e vissuto quella settimana, mentre il mio cervello era in basso.
Uno dei pochi posti non ho avuto problemi a trovare la mia storia attraverso era un posto che avevo visto abbastanza poco prima della mia esperienza: chiesa. La prima volta che sono entrato in una chiesa, dopo il mio coma, ho visto tutto con occhi nuovi. I colori della vetrate ricordato la luminosa bellezza dei paesaggi che avevo visto in tutto il mondo di cui sopra. Le note basse profonde dell'organo mi ha ricordato di come pensieri ed emozioni in quel mondo sono come le onde che si muovono attraverso di voi. E, cosa più importante, un dipinto di Gesù spezzare il pane con i suoi discepoli evocato il messaggio che sta al cuore del mio viaggio: che siamo amati e accettati incondizionatamente da un Dio ancora più grande e insondabile glorioso di quello che avevo imparato come un bambino in Domenica scuola.
Oggi molti credono che le verità spirituali viventi della religione hanno perso il loro potere, e che la scienza, non la fede, è la strada verso la verità. Prima della mia esperienza ho il forte sospetto che questo era il caso mio.
Ma ora capisco che tale punto di vista è troppo semplice. Il fatto è che l'immagine materialistica del corpo e del cervello, come i produttori, piuttosto che i veicoli, della coscienza umana è condannata. Al suo posto una nuova visione della mente e del corpo emergerà, e di fatto già sta emergendo. Questo punto di vista è scientifico e spirituale in egual misura e valore a ciò che i più grandi scienziati della storia si sono sempre valutate prima di tutto: la verità.
Prova di Heaven di Eben Alexander, MD Per essere pubblicato da Simon & Schuster, Inc.. Copyright (c) 2012 da Eben Alessandro III, MD
Questa nuova immagine della realtà richiederà molto tempo per mettere insieme. Non sarà finito nel mio tempo, o anche, credo, sia dei miei figli. In realtà, la realtà è troppo vasto, troppo complesso e troppo irriducibilmente misteriosa per un quadro completo di mai essere assolutamente completa. Ma in sostanza, mostrerà l'universo in evoluzione, multi-dimensionale, e conosciuto fino ad ogni suo atomo ultimo da un Dio che si prende cura di noi anche più profondamente e ferocemente che ogni genitore abbia mai amato il loro bambino.
Sono ancora un medico, e ancora un uomo di scienza ogni po 'quanto ero prima ho avuto la mia esperienza. Ma ad un livello profondo sono molto diverso dalla persona che ero prima, perché ho intravisto questo quadro che emerge della realtà. E potete credermi quando vi dico che sarà vale ogni po 'di lavoro che ci porterà, e chi verrà dopo di noi, per farlo bene.
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Dr. Alexander Eben è stato un neurochirurgo per gli ultimi 25 anni. Il suo libro, La prova del Cielo: viaggio di un neurochirurgo in Afterlife , sarà pubblicato da Simon & Schuster il 23 ottobre 2012.
Per informazioni, si prega di contattare al mare a editorial@thedailybeast.com.
Tratto da
www.thedailybeast.com/newsweek/2012/10/07/proof-of-heaven-a-doctor-s-experience-with-the-afte...
la traduzione dall'inglese è automatica con Google.
Franco
[Modificato da francocoladarci 01/12/2013 16:13]
“Quando si vuol cercare la verità su una questione
bisogna cominciare col il dubbio.
(S. Tommaso d’Aquino)”
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