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La testimonianza di Gloria Polo: dall'illusione alla verità

Ultimo Aggiornamento: 28/06/2015 19:46
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18/12/2012 19:42
 
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parte VII
Riparare i nostri peccati
Come vi ho già detto, l’aborto è il peccato più grave agli occhi di Dio. Tante persone mi chiedono come riparare l’aborto. Infatti, non possiamo restituire la vita al bambino; ma nella Chiesa Cattolica abbiamo una benedizione tanto grande! Il sacramento della Riconciliazione. Nella confessione, Dio ci perdona, e ciò che il sacerdote scioglie sulla terra, è sciolto anche in Cielo. Gloria a Dio, per questo! Benedetto sia il Signore per la Sua Bontà! …Il Signore ci perdona, ma ricordate quello che Gesù disse alla donna adultera: che andasse in pace, ma non tornasse a peccare! “Va’ in pace e non peccare più”.
Un altro atto di riparazione è il “Battesimo d’intenzione”. Battezzare i bambini, come il sacerdote ha fatto oggi, in questa celebrazione, così che essi possano uscire dal Limbo . Vedete la saggezza della Chiesa Cattolica! Questi bambini entrano nella Gloria di Dio! Ora sono Angioletti, che pregano e intercedono per la nostra salvezza. Vedete la bellezza dell’“economia” di Dio! Vedete come Dio trasforma tutto per il nostro bene! Niente viene perduto! E quando una persona evangelizza sull’aborto, e un bebé si salva, anche questa è riparazione! Quando una donna abortisce, oltre a chiedere perdono a Dio nella confessione, e non abortire mai più, può anche contribuire a evitare altri aborti, di altre donne: facendo questo, ripara il suo peccato, enormemente! Questa è riparazione!

La mia mancanza d'amore a Dio
La mia relazione con Dio era tristissima. Per me, Dio era Colui che cercavo solo se avevo problemi. Molte volte, quando ciò accadeva, correvo a chiderGli aiuto. Quasi sempre si trattava di problemi economici! Era una relazione totalmente economica, quella fra me e Dio! Era tipo “Bancomat”! Io mettevo la preghiera e la supplica, perché Dio mi mandasse il denaro! Volevo che Dio mi amasse e mi desse tutto, ma proprio tutto, però alla mia maniera! E che nessuno venisse a dirmi che facendo così peccavo, perché non lo gradivo! Il demonio mi addormentò la coscienza! Spesso, quando mi trovavo in difficoltà economica, passavo davanti ad un’immagine di Gesù Bambino, mentre uscivo di chiesa, e toccavo la sua manina dicendoGli: “Ascoltami! Dammi soldi, che ne ho bisogno!”.
Come alcuni fanno con Budda: gli sfregano la pancia, dicendogli di dar loro denaro! Così facevo io con Gesù Bambino! Figuratevi la mia faccia tosta! Che grande mancanza di rispetto! E il Signore mi mostrò come Lo addolorò il mio disamore e la mia mancanza di rispetto! Quanto dolore e vergogna sentivo, adesso! I soldi poi arrivavano, sì, ma sparivano subito! Era come se, quanto più depressa arrivavo, tanto più depressa rimanevo senza niente! Alla fine mi ritrovavo in una situazione economica sempre peggiore!
Stando così le cose, una signora mi raccontò di aver attraversato anche lei una situazione simile, ma era andata da un pastore protestante che qualcuno le aveva raccomandato, e tutto era migliorato! Appena udii questo, le chiesi immediatamente dove fosse, perché volevo andarci subito! …Guardate la mia infedeltà!
Andai dunque da quel pastore, che mi fece una preghiera imponendomi le mani, e mi fece comunicare alla loro maniera. Pensate, io ricevevo il Corpo e il Sangue del Signore, nella mia religione cattolica. Vado là, e mi fanno fare la comunione come se fosse la prima volta!
Le loro celebrazioni erano molto animate: saltavano, applaudivano… Mi dicevo: che strazio quei preti cattolici così spenti e disgustosi, quelle Messe così noiose… Non c’è paragone con queste, che ci fanno sentire così bene, così gioiosi!
Là non credono nelle immagini, e dicono che quella delle immagini è idolatria. Perciò, non m’inginocchiavo più davanti al Crocifisso, perché era idolatria. Quando cominciai a frequentare queste chiese evangeliche, avevo una vicina, una vecchina assai povera, che abitava di fronte a casa mia; io l’aiutavo dandole i soldi per pagare la bollette della luce, dell’acqua, e a volte le facevo un po’ di spesa, perché potesse mangiare. Come potete immaginare, questa vecchietta era molto affezionata a me!
Ma quando non abbiamo Dio dentro di noi, anche le opere buone diventano luride, come i nostri peccati.
Dicevo, quando cominciai a frequentarle, le chiese evangeliche mi piacevano molto; infatti, oltre ad essere gioiose le loro celebrazioni, dicevano di legare gli spiriti di rovina, e cose simili.
Ora, quella vecchietta era cattolica, ma io usai l’amicizia che lei sentiva per me, e riuscii a convincerla, cominciando così a distruggere la sua fede. Per farla breve: a causa dei miei consigli e delle idee che le misi in testa, morì senza ricevere i sacramenti. Non li volle ricevere, perché non dava più importanza ad essi. Vedete come influenziamo quelli che sono vicino a noi! Quando dentro di noi c’è il male, finiamo per condurre gli altri, quelli che si avvicinano a noi, nei nostri stessi errori. Basta vedere ciò che feci io con quella vecchietta!
Quando però quel pastore protestante mi chiese la decima, m’infuriai; infatti, in quel periodo ero già in bancarotta e loro, per completare la mia rovina, mi chiedevano pure il 10% dei miei guadagni! ...Fu così che mi passò completamente la “cotta” per il protestantesimo!

Sesto comandamento: adulterio
Su questo comandamento pensavo, ancora piena di superbia: qui non mi colgono in fallo, perché mai ho avuto un amante, sono stata sempre fedele!
In effetti, dopo il matrimonio, non ho mai dato nemmeno un bacio ad altri. Solo a mio marito. Ma il Signore mi mostrò che esibivo troppo il mio corpo, quando andavo in giro con il seno scoperto, con le calze aderenti al corpo, con l’abbigliamento che usavo… Io pensavo che gli uomini che mi guardavano, semplicemente mi ammirassero… Ma il Signore mi mostrò come essi peccavano con me: perché non si trattava di ammirazione, come credevo, ma di una provocazione, e loro peccavano a causa mia. Commisi adulterio, per aver esibito il mio corpo. Non capivo la sensibilità maschile. Credevo che loro pensassero come me, che cioè guardandomi dicessero: “Che bel corpo!”. Invece peccavano per colpa mia. Mai fui infedele per essermi gettata nelle braccia di un uomo, ma era come se fossi una prostituta nello spirito. Oltre tutto, pensavo di vendicarmi, qualora mio marito mi fosse stato infedele, e consigliavo altre donne a farlo, quando scoprivano che il marito le aveva tradite. “Non essere sciocca! Véndicati, non perdonare. Fatti valere! E’ per questo che noi donne siamo così sottomesse agli uomini, così calpestate!”. Sapete, con questi consigli, io e le mie amiche siamo riuscite a far separare una nostra amica. Aveva sorpreso il marito in ufficio mentre baciava la segretaria. Noi, con i nostri consigli, non la lasciammo riconciliare, nonostante lui le chiedesse perdono, veramente pentito. Lei voleva perfino perdonare, perché lo amava: ma noi non glielo permettemmo. Alla fine divorziarono, e due anni dopo lei si risposò civilmente, con un argentino. Capite…? Quando consigliavo in questa maniera, ero dentro l’adulterio. Gesù mi mostrò, e io vidi bene, come i peccati della carne sono abominevoli, perché la persona si condanna, anche se il mondo afferma che tutto è bene.
Da quando mi sposai, ebbi un solo uomo nella vita, mio marito; ma i peccati stanno anche nei pensieri, nelle parole, nelle azioni: fu veramente triste vedere come il peccato e l’adulterio di mio padre ci fece tanto male. Nel mio caso, mi trasformò in una persona risentita, sprofondai nel rancore contro gli uomini, mentre i miei fratelli sono diventati copie fedelissime di mio padre. Pensano di essere felici nel sentirsi molto maschi? Sono donnaioli, bevono, e non si accorgono del male che fanno ai propri figli. Per questo mio padre piangeva con gran sofferenza, in Purgatorio, vedendo le conseguenze del suo peccato e dell’esempio che diede loro.
Ci condanniamo, con la promiscuità, perché è vivere come fossimo animali: topi, cani…qui e là…

Settimo comandamento: non rubare
Anche calunniare è rubare. Figuratevi che io dicevo di non aver mai rubato. Mi consideravo onesta: ma rubai a Dio! Sì, rubai a Dio. Sono stata creata e sono nata per aiutare a costruire un mondo migliore, per contribuire ad estendere il Regno dei Cieli sulla terra. Ma, oltre a non aver adempiuto questa missione, diedi cattivi consigli e danneggiai molta gente. Non seppi usare i talenti che Dio mi diede. Quindi rubai, chiaro che rubai! A quante persone rubai il buon nome, sollevando calunnie o spargendole? Voi non potete immaginare quanto sono terribili i peccati della nostra lingua! …E in che modo si riparano…!
Come riparare l’onore di qualcuno, dopo averne sparso il pettegolezzo, o la calunnia?! Come restituire il buon nome a quella persona?! Questo sì che è difficile! Ecco perché in Purgatorio, chi ha fatto del male a qualcuno con le sue parole, ha molto da soffrire. Quasi tutta la gente usa la lingua per criticare, per distruggere, per offendere, per devastare il buon nome delle persone. Queste lingue, laggiù, sono causa di grande sofferenza! Bruciano!!! Come bruciano! Non potete immaginare! Il Signore mi mostrò come c’inganniamo, nei giudizi che facciamo sugli altri. Mentre noi, per esempio, guardiamo con disprezzo una prostituta, Il Signore la guarda con infinito Amore, con infinita Misericordia. Vede dentro di lei, conosce tutta la sua vita, e sa cosa l’ha portata a prostituirsi. Sappiate che molte di loro fanno questa vita a causa dei nostri peccati. Anche per il nostro disprezzo e per la nostra mancanza di amore al prossimo. Qualcuno ha mai steso la mano per aiutare una prostituta? O verso qualcuno sorpreso a rubare? Passiamo la vita a giudicare e a vedere i difetti degli altri, i loro errori, e a condannare. Ma quando vediamo qualcuno fare qualcosa di sbagliato, almeno chiudiamoci la bocca, pieghiamo le ginocchia e preghiamo per quella persona. A volte non possiamo fare niente di più: ma Dio può. Non giudichiamola, non critichiamola, altrimenti pecchiamo più di lei. Non possiamo assolutamente sollevare false testimonianze, o collaborare perché si divulghino, né giudicare, né mentire, perché così facendo rubiamo la pace del prossimo. E attenzione, perché la menzogna è sempre menzogna, non ce n’è di grandi o piccole, verdi o gialle, o color rosa: mentire è sempre grave, e il padre della menzogna è satana.
Nel mio caso, tante bugie per che cosa? La mia vita fu messa allo scoperto, alla Luce di Dio. E voi? ...Ma sappiate che dall’altra parte, nessuno si fa avanti per litigare o reclamare… Là c’è solo la vostra coscienza e Dio!
Nel mio giudizio, per esempio, i miei genitori stavano lì a vedere le mie menzogne, ma mia madre non mi accusò. Soltanto, mi guardava con infinita tenerezza. La mia peggiore menzogna, poi, fu mentire a me stessa quando dicevo che non uccidevo, non rubavo, che ero una brava persona, che non avevo mai fatto del male a nessuno, e che Dio non esisteva; e che sarei andata in Cielo lo stesso! Che vergogna tremenda, provavo ora!
Il Signore continuò a mostrarmi che, mentre in casa mia si sprecava il cibo, in altre case del mondo c’era la fame, e mi disse: “Osserva: avevo fame, e guarda cosa ne facesti di quello che ti avevo dato, lo sprecasti. Avevo freddo, e guarda cosa facevi, schiava della moda, o di quel che si diceva di te, delle apparenze: compravi le cose di marca, i gioielli, arrivavi a spendere 150.000 pesos per ogni iniezione, per essere snella, schiava del tuo corpo… Fino a fare di esso un dio. Guarda quanti non hanno di che vestire, o di che mangiare, o non sanno come pagare le bollette”.
…Gesù mi mostrò la fame dei miei fratelli, e come anch’io fossi responsabile della fame e delle condizioni in cui versava il mio Paese e il mondo intero… Perché tutti siamo responsabili! Mi mostrò come io avevo a che fare con tutto questo, perché quando avevo parlato male di qualcuno, questa persona aveva perso il lavoro e il sostentamento per la sua famiglia, e gli avevo rubato l’onore e il buon nome. E dopo, come avrei potuto restituirglielo?! Mi mostrò che era più facile restituire denaro rubato, perché si poteva rendere, e quindi riparare il peccato. Ma quando si ruba il buon nome di una persona, dopo che la calunnia si è ormai propagata, chi può rendere l’onore di questa persona? Si fa tanto male ad essa, nel lavoro, o nelle relazioni con le altre persone! I matrimoni si distruggono! Tanto male! Tanto male!
Ancora, rubavo ai miei figli la grazia di avere una madre in casa, una madre tenera, dolce, che li amasse e accompagnasse! Invece…! La madre via, i bambini soli, con “mamma” televisione e “papà” computer, e i videogiochi… E mi credevo la mamma perfetta. Uscivo alle h. 5.00 del mattino e non rientravo prima delle h. 23.00.
Per stare a posto con la coscienza, poi, compravo loro le cose firmate e tutto quello che volevano.
Restai atterrita, quando vidi mia madre interrogarsi dove avesse sbagliato… Cosa avesse dovuto fare e non fece, riguardo alla mia educazione! Era una santa donna, che ci dava e seminava in noi i principi secondo il Signore; e mio padre fu un uomo buono, con noi. Perciò mi dissi: che sarà di me, che non feci niente di tutto questo per i miei figli? Agghiacciata, mi chiedevo: cosa sarà, quando Dio mi giudicherà rispetto ai miei figli? Che spavento! Che dolore immenso! Rubavo la pace ai miei figli: adesso lo vedevo, nel Libro della Vita. Provai una gran vergogna! ...Nel Libro della Vita vediamo tutto, tutta la vita come un film. Che pena fu vedere i miei figli che dicevano: “ Speriamo che mamma tardi ad arrivare! Speriamo che ci sia molto traffico e arrivi più tardi! Perché è così noiosa, antipatica, e quando arriva sta sempre a brontolare e a gridare, tutto il giorno!”. Che tristezza, fratelli! Un bimbo di tre anni, e l’altro un po’ più grandicello, a dire queste cose! A sperare che la madre non arrivi! Io rubai a questi bambini una madre, rubai loro la pace che avrei dovuto dare in casa, non feci in modo che conoscessero Dio attraverso di me, e amassero il prossimo. Ma, del resto, non potevo dare quello che non avevo: non amavo il prossimo! E se non amo il prossimo, non amo nemmeno il Signore. Perché Dio è Amore…
Anche mentire è rubare. In questo ero esperta, sapete? Perché satana diventò mio padre. Infatti, tu puoi avere per padre Dio, o satana. Se Dio è Amore, e io ero odio, chi era mio padre? Se Dio mi parla di perdono e di amore a coloro che mi fanno del male, mentre io dicevo che “chi me la fa me la paga”, ero vendicativa, bugiarda; e se satana è il padre della menzogna, allora chi era mio padre? Le menzogne son menzogne, e satana ne è il padre. I peccati della lingua sono terribili! Vedevo tutto il male che avevo fatto con la mia lingua, quando criticavo, quando deridevo, quando davo nomignoli a qualcuno. Come si sentiva, quella persona! Come le faceva male il soprannome con cui la deridevo, creandole complessi d’inferiorità tremendi, capaci di distruggerla! Per esempio, chiamai grassa una persona che lo era, facendola soffrire; e a causa di questa parola, finì per distruggersi.
Vi racconto meglio. A 13 anni, facevo parte di quel gruppetto di amiche, al quale era un onore, per me, appartenere… Un gruppetto di ragazzine raffinate ed esperte. Il Signore mi mostrò come questa compagnia di “bravissime”, uccise spiritualmente una compagna di scuola. C’era in classe una bambina grassa, obesa. Le mie amiche cominciarono a tormentarla, a prenderla in giro, chiamandola con nomi offensivi, come foca, elefante, e altri. Ci prendevamo gioco di lei. Lo facevo anch’io, per non fare brutta figura con loro. Ora, nel Libro della Vita, vedevo come questa poveretta aveva sempre più complessi per la sua obesità. Si guardava allo specchio, e ogni volta si vedeva più brutta. Così cominciò ad odiarci, e ad odiare se stessa; e quanto più si guardava, tanto più si odiava. E l’odio è morte, è morte per l’anima. In preda a questa disperazione, la ragazza un giorno bevve una bottiglia di iodio, per vedere se fosse dimagrita! Ma sapete quello che successe? Sapete come finì, per colpa dello iodio? Quasi cieca! Ebbe una forte intossicazione, e restò quasi cieca! Per questo non tornò a scuola! A noi non importò saperlo! Non la vedemmo più, e non c’interessò sapere il perché!
Per questo vi dico, fratelli, che i peccati collettivi sono molto gravi, gravissimi. Perché sono peccati nostri, personali! Il peccato di quella ragazzina, fu il nostro peccato. Il peccato della comunità, è anche il tuo peccato, perché non hai fatto niente per evitarlo! E ciò non vale solo per il peccato individuale, ma anche per quelli dell’umanità, per i quali non hai fatto nulla affinché si potessero evitare.
Il potere della parola…! Distruggemmo quella ragazzina, mettendole dei soprannomi; il demonio entrò e la rovinò, e adesso lei può a sua volta distruggere altri, con il suo odio, così vanno formandosi le correnti del male. Dove c’è odio, là c’è il maligno. Ecco come assassinammo una compagna di scuola. Uccidemmo la sua anima!
Vent’anni dopo… Avevo una cugina molto carina; le insegnavo, le consigliavo come vestirsi, come valorizzare il suo corpo, truccarsi, ecc. Un giorno si ustionò gravemente, oltre il 70% del corpo. Solo la faccia non si bruciò. Ma era molto grave, poteva morire.
Io m’infuriai, m’infuriai con Dio, andai nella cappella dell’ospedale, e dissi: “Dio, se esisti, provamelo! Dimostrami che esisti, salvala!”. Figuratevi la mia superbia! Ebbene, mia cugina si salvò. Ma rimase completamente ustionata, con gravi cicatrici. Le mani restarono deformate… Una tristezza. A quell’epoca stavo già bene economicamente, e la portavo a passeggio, a volte in piscina. Ma quando la mettevo in acqua, tutta la gente usciva protestando e diceva: “Che schifo! Ma perché esce di casa con questa creatura? Viene qui a rovinarci le ferie!”
Questo dicevano, le persone che la vedevano! La gente è cattiva, perversa, egoista, quando parla così, vedendo la disgrazia degli altri. Di conseguenza, mia cugina cominciò a non voler uscire di casa. Arrivò al punto di aver paura delle persone! Ed infine ad odiarle! (Piange). il Signore mostra, a ciascuno di noi, quando abbiamo messo in ridicolo un fratello, senza una goccia di compassione. Che diritto hai di far soffrire qualcuno, mettere soprannomi, e chiamare con nomi offensivi, senza sapere quello che la persona prova? Che diritto hai d’essere tanto crudele? Dio ti mostrerà quante persone hai assassinato solo con una parola! Vedrai il potere terribile che ha la parola, di uccidere le anime.
Eppure, se io andassi davanti al Santissimo, a chiedere la grazia di riparare i miei peccati, Dio risanerebbe nell’anima mia cugina. Perché il nostro è un Dio innamorato, e nella misura in cui chiudiamo le porte al male, ci apre le porte della benedizione. Quando il Signore mi fece l’esame dei 10 Comandamenti, mi mostrò che dicevo di amare e adorare Dio, a parole, ma in realtà adoravo satana. Criticavo tutto e tutti; e tutti puntava col dito, la “santa Gloria”!... Mi mostrò quando dicevo di amare Dio e il prossimo, ma ero falsa e invidiosa… Mi mostrò come non fui mai riconoscente ai miei genitori, né mai li ringraziai del loro impegno per darmi una professione e potermi realizzare nella vita, tutti gli sforzi e i sacrifici che fecero… Tutto questo non lo vedevo. Appena iniziai la mia professione, perfino essi diventarono inferiori ai miei occhi… Tanto da avere vergogna di mia madre, per la sua umiltà a povertà. Guardate che tutto questo è ignobile.
Dio mi fece un’analisi di tutta la mia vita, alla luce dei 10 Comandamenti: mi mostrò com’ero nei confronti del prossimo, e nei confronti di Lui.

Segue

“Quando si vuol cercare la verità su una questione
bisogna cominciare col il dubbio.
(S. Tommaso d’Aquino)”

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