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La testimonianza di Gloria Polo: dall'illusione alla verità

Ultimo Aggiornamento: 28/06/2015 19:46
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18/12/2012 19:50
 
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parte IX e ultima
Il ritorno
Ma quando il mio Libro della Vita si chiuse, non potete immaginare come mi sentivo: ero veramente terrorizzata. Mi vedo con la testa in giù, e sento di precipitare verso una fossa. Poi si apre quella cosa che sembra una bocca, vi cado dentro, e terrorizzata comincio a gridare a tutti i santi di salvarmi. Non credereste la quantità di santi che arrivai a nominare: S. Ambrogio, S. Isidoro, S. Agostino, ecc. Neanche sapevo di conoscerne tanti, cattiva cristiana com’ero! Ma quando finì la lista dei santi, restò il silenzio… Sentivo un vuoto immenso, un dolore e una vergogna enormi, e mi accorsi che nessuno poteva fare niente per me! E mi dissi: “…E tutta la gente, sulla terra, a pensare che io sono una santa… A sperare che morissi, per chiedermi una grazia. Dove vado, adesso?”. Alzai gli occhi, e incontrai quelli di mia madre. Sentii tanta tristezza, un dolore profondo, perché lei avrebbe tanto voluto portarmi nelle mani di Dio. Con grande confusione e sofferenza, le gridai: “Mamma, che vergogna! Mi sono condannata! Dove vado, non ti vedrò mai più!”
Ma in quel momento, Gesù le concede una grazia bellissima: mia madre stava immobile, e Dio le permette di muovere le dita, puntandole verso l’alto, e invitandomi a guardare lassù: guardo, ed ecco uscirmi dagli occhi delle croste, spaventosamente dolorose. Era la cecità spirituale che se ne andava, e in quell’istante ci vidi: un momento meraviglioso.
Un giorno, una mia paziente, mi disse: “Dottoressa, io provo molta, molta pena, molta tristezza, per lei. Perché lei è troppo materialista. Ma un giorno che si trovasse in qualche afflizione, o fosse in una situazione di pericolo, qualunque sia, chieda a Gesù Cristo che la curi con il Suo Sangue, e Gli chieda perdono: perché mai, mai, Egli l’abbandonerà, avendo pagato il prezzo del proprio Sangue per lei”.
Allora, con grande vergogna e immenso dolore, cominciai a gridare: “Signore! Gesù Cristo, abbi compassione di me! Perdonami, Signore, perdonami! Dammi una seconda opportunità!”
Fu il momento più bello, più meraviglioso! Non ho parole per descriverlo. Perché Gesù si chinò e mi tirò fuori da quella fossa! Mi sollevò e mi portò in un luogo piano, e mi disse, con molto amore: “Sì, tu tornerai, e avrai la tua seconda opportunità… Non per la preghiera della tua famiglia, perché è normale che piangano e gridino per te, ma per l’intercessione di tutte le persone estranee alla tua carne e al tuo sangue, che hanno pianto, pregato, ed elevato il proprio cuore con tanto amore per te”. Sapete cosa vidi? Vidi il grande potere della preghiera d’intercessione, fratelli! Sapete come potete stare sempre alla presenza del Signore? Pregate tutti i giorni per i vostri figli, ma pregate anche per i figli delle persone del mondo intero! Pregate per gli altri! In questo modo starete alla presenza di Dio, tutti i giorni.
Vidi come salivano migliaia e migliaia di fiammelle di luce, bellissime, alla presenza del Signore; erano piccole fiamme bianche, stupende, piene di amore. Erano le preghiere di tante, tante persone, che pregavano per me, che si erano commosse dopo aver visto in TV e sui giornali quello che mi era successo, e che pregavano e offrivano Messe. Il più gran dono che si può offrire a qualcuno, è la S. Messa. Non esiste niente di più efficace, che possa aiutare qualcuno, di una S. Messa. E’ anche ciò che Dio gradisce di più: vedere i Suoi figli intercedere per il loro prossimo, e aiutare il proprio fratello. La S. Messa non è opera dell’uomo, ma di Dio.
Tra quelle piccole luci, però, ce n’era una enorme, bellissima: una luce molto più grande di tutte le altre. Sapete, fratelli, perché ora sto qui? Perché sono tornata? Perché nella mia terra esiste un santo. Guardai con curiosità, per sapere chi fosse quella persona che mi amava tanto, e il Signore mi disse: “Quell’uomo che vedi lì, è una persona che ti ama, molto, e neanche ti conosce”. Mi mostrò che si trattava di un povero contadino, che viveva in montagna, nella Sierra Nevada di Santa Marta. Quest’uomo era veramente povero, non aveva di che mangiare. Tutto il suo raccolto era bruciato, perfino le galline che aveva, gli erano state rubate dagli uomini della “guerriglia”. Questi ultimi, volevano prendersi addirittura a loro servizio il figlio maggiore. Questo contadino, scende fino al villaggio per andare a Messa. Il Signore mi fece prestare attenzione alle parole con cui pregava: “Signore, ti amo! Grazie per la salute, grazie per i miei figli! Grazie per tutto quello che mi dai! Sii lodato! Gloria a Te!”.
La sua preghiera era solo lode e rendimento di grazie a Dio! Il Signore mi fece vedere come nel portafogli avesse una banconota da 5.000 pesos, e una da 10.000, e questo era tutto ciò che possedeva! Sapete cosa fece…? Diede il biglietto da 10.000 all’offertorio! Io ne mettevo solo uno da 5.000, e ciò quando me ne davano qualcuno falso, al lavoro! Lui, invece, non diede quella da 5.000, ma quella da 10.000, nonostante questi soldi fossero tutto ciò che aveva! E non era di malumore, né brontolava per la sua povertà, ma ringraziava e lodava Dio! Che esempio, fratelli! Dopo, uscito di chiesa, andò a comprare un pezzo di sapone azzurro (da bucato); glielo incartarono in un foglio di giornale (“O espectador”), del giorno prima. Lì c’era la notizia del mio incidente, e la fotografia dove apparivo tutta ustionata.
Quando quest’uomo vede la notizia, man mano che legge, piange commosso; tanto, come se io fossi qualcuno molto caro per lui, e prostrato con la faccia a terra, supplica Dio con tutto il suo cuore, dicendo: “Padre, mio Signore, abbi compassione di questa mia sorellina, salvala, salvala Signore! Signore, se Tu la salverai, se salverai la mia sorellina, ti prometto di andare al “Santuario de Buga” a sciogliere il voto, ma salvala. Per favore, Signore, salvala!”. Pensate, quell’uomo così povero, che non imprecava, né stava a lamentarsi di soffrire la fame con la sua famiglia, ma anzi lodava e ringraziava Dio… E con una capacità d’amore al prossimo così grande che, pur non avendo di che mangiare, era disposto ad attraversare il Paese per adempiere una promessa, in favore di qualcuno che nemmeno conosceva!
Il Signore mi disse: “Questo è il vero amore al prossimo! E’ così che devi amare il prossimo…”. E fu lì che mi diede questa missione: “Tu tornerai indietro, per dare la tua testimonianza, che ripeterai non mille volte, ma mille per mille. Guai a chi, ascoltandoti, non cambierà, perché sarà giudicato con più severità. E questo vale anche per te, nel tuo secondo ritorno, per i consacrati che sono i miei sacerdoti, e per chiunque altro che non ti darà ascolto: perché non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, né peggior cieco di chi non vuol vedere”.

Questa, miei cari fratelli, non è una minaccia, tutt’altro! Il Signore non ha bisogno di minacciarci. Questa è la seconda opportunità che io ho, e lo è anche per voi. Ciò dimostra che Dio è innamorato di noi, e mette davanti ai vostri occhi questo specchio che sono io, Gloria Polo. Perché Dio non vuole che ci condanniamo, ma piuttosto che viviamo con Lui, nel Paradiso. Ma per questo, dobbiamo lasciarci trasformare da Lui. Quando arriverà la vostra ora, di partire da questo mondo, anche a ciascuno di voi verrà aperto il “Libro della Vita”; quando morirete, tutti passerete per questo momento, così come ci sono passata io. Là, vedremo tale e quale come adesso, con la differenza che vedremo anche i nostri pensieri e i nostri sentimenti, i nostri atti e le loro conseguenze, le nostre omissioni e le conseguenze di esse… Tutto alla presenza di Dio. Ma la cosa più bella è che ognuno vedrà il Signore faccia a Faccia, che ci chiede di convertirci: fino all’ultimo istante ci chiede questo, affinché in verità cominciamo ad essere nuove creature con Lui, perché senza di Lui non lo potremmo!

Recupero fisico
Quando il Signore mi fece ritornare, i miei reni non funzionavano, né mi facevano la dialisi perché non ne valeva la pena, dal momento che stavo per morire… Ma improvvisamente, essi ripresero a funzionare; lo stesso i polmoni, e anche il cuore ricominciò a battere con forza. Potete immaginare lo stupore dei medici! Ormai non avevo più bisogno delle macchine!
Cominciò il mio recupero fisico, ma non sentivo niente dalla vita in giù, e dopo un mese i medici mi dissero: “Gloria, Dio sta facendo un miracolo con lei, perché le è già ricresciuta la pelle fine su tutte le ferite… Ma per le sue gambe non possiamo fare più niente. Dobbiamo amputarle!” Quando mi dissero questo, io, che ero una sportiva, mi ricordai: 4 ore di aerobica quotidiana, per che cosa? ...Pensai solo di fuggire da lì, ma non ci riuscii, perché le gambe non mi reggevano, e caddi. Ero ricoverata al 5° piano, e mi portarono al 7° per rimanervi fino all’intervento; lì trovo una signora che aveva le gambe già amputate, ma a cui dovevano amputarle nuovamente, più in alto. Vedendola, pensai che neanche tutto il denaro del mondo era sufficiente per comprare quella meraviglia che sono le gambe. Quando mi dissero che me le avrebbero amputate, sentii una grande tristezza! Mai avevo ringraziato Dio per le mie gambe, anzi: con la tendenza che avevo ad ingrassare, soffrivo la fame come una sciocca e spendevo fortune per essere elegante… E adesso, vedo le mie gambe nere, bruciate, senza carne, ma per la prima volta ringrazio Dio di averle ancora. “Signore, ti ringrazio per le mie gambe, e ti chiedo la grazia di lasciarmele, perché possa camminare. Ti prego, Signore, lasciami le gambe!”. E comincio immediatamente a sentirle: erano nerissime, senza circolazione, e dal venerdì al lunedì, quando arrivarono, i medici rimasero sorpresi, perché erano rosse e la circolazione si era ripristinata! Stupefatti, mi toccavano e non volevano credere. Io dissi loro: “Dottori, le mie gambe mi fanno terribilmente male, ma credo non ci sia nessuno al mondo, così felice di sentire dolore alle gambe, come lo sono io in questo momento!”. Il medico del 7° piano mi rispose che mai, in 38 anni di servizio, aveva visto un caso simile.
Gli altri due miracoli che il Signore mi fece, furono il seno e le ovaie. Il medico mi aveva detto che non avrei più potuto avere bambini. Io ne fui contenta, perché pensai che Dio mi aveva dato un metodo naturale per non rimanere incinta. Ma, un anno e mezzo dopo, vedo che il mio seno comincia a crescere, a gonfiarsi e a riformarsi. Rimasi meravigliata, e quando andai dal medico, mi disse che aspettavo un bebé! E con questo seno allattai mia figlia!!!...

A Dio nulla è impossibile!

Conclusione
Che il Signore vi benedica tutti, immensamente. Gloria a Dio e gloria a Nostro signore Gesù Cristo. Dio vi benedica!
Vi presento mia figlia. Questa bambina è il miracolo! E’ la figlia che Dio mi diede, con le ovaie bruciate! Ciò che per i medici era totalmente impossibile! Ma per Dio, nulla è impossibile!!! Eccola qui, si chiama Maria José!...


Gloria Polo vive attualmente in Colombia, e continua a esercitare la sua professione. E’ rimasta con enormi cicatrici, ma conduce una vita normale; e adesso è una donna di grande fede! Viaggia molto, trasmette la sua testimonianza a migliaia di persone, e adempie la missione che Dio le ha affidato. (Ha l’autorizzazione della Chiesa per farlo). Questa è la traduzione di un CD, in cui è incisa la testimonianza che ha dato in una chiesa di Caracas (Venezuela), il giorno 5 maggio 2005. E’ tradotto dallo spagnolo.

Tratto da
www.katholikos.eu/index.php?option=com_content&view=article&id=24:testimonianza-gloriapolo&catid=16:mistica-cristiana&It...

Franco

“Quando si vuol cercare la verità su una questione
bisogna cominciare col il dubbio.
(S. Tommaso d’Aquino)”

www.esserecattolici.it
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