Il problema dei 3 corpi: Attraverso continenti e decadi, cinque amici geniali fanno scoperte sconvolgenti mentre le leggi della scienza si sgretolano ed emerge una minaccia esistenziale. Vieni a parlarne su TopManga.





Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Le NDE alla luce della Scrittura

Ultimo Aggiornamento: 03/06/2013 20:40
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 203
Sesso: Maschile
03/01/2013 14:55
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

parte I
Le esperienze di premorte.
Queste esperienze di premorte, ma, possiamo definirle in un modo più appropriato, esperienze di confine, sono avvenimenti che sono sempre accaduti nella storia, tali avvenimenti si hanno in un momento critico della loro vita, il cervello o il cuore cessano di funzionare anche se per breve tempo, ma è in questo lasso di tempo che tali persone sperimentano una realtà molto diversa dalla realtà fisica.

Fin dagli anni 60 degli scienziati psichiatrici iniziarono ad interessarsi di racconti esposti dai loro pazienti, i quali anche se pur brevemente le loro funzioni vitali vennero meno, possiamo affermare che tali studi furono fatti conoscere al pubblico dall'inizio del 1975, quando lo psichiatra Raymond Moody pubblico il suo libro la vita oltre la vita nel quale si affermava che persone pur momentaneamente decedute continuavano invece ad esistere con una percezione del proprio essere in una misura più ampia più intensa più reale.

Vediamo dunque tramite i molteplici studi degli psichiatri, cardiologi, rianimatori, neurologi, eccetera, o la elaborazione delle varie fasi di queste esperienze e di premorte, in sostanza cosa accade nel momento in cui il cuore cessa di battere, e il cervello cessa di funzionare, abbiamo diversi aspetti i quali sono.

Consapevolezza di essere morti, sensazione di pace e benessere.

Visione dall'alto del proprio corpo inerte, esperienza extra corporea.

Passaggio per una zona buia, di solito un tunnel.

Immersione in un ambiente luminoso ed avvolgente.

Sensazione di sentirsi amati di un amore incondizionato.

L'incontro con è un essere di luce.

Rivisitazione della propria vita.

Avvicinamento ad un confine.

Ritorno spiacevole nel proprio corpo.

Un aspetto interessante di queste esperienze, riguardano le persone cieche fin dalla nascita, le quali non hanno nessuna concessione di quello che è il mondo visibile, e quindi le loro testimonianze hanno un notevole peso.

Tale esperienze di premorte non sono appannaggio dei tempi recenti, ma esse si sono manifestatesi fin dagli albori dell'umanità, la differenza è che oggi con le tecniche di rianimazioni si possono strappare alla morte le persone che in un tempo diverso sarebbero senza dubbio morte.

Ed è proprio in questo lasso di tempo, cioè tra la morte e la rianimazione che queste persone hanno tali esperienze.

Teologi e filosofi di ogni tempo si sono interrogati sulla natura dell'uomo. In generale, l'esistenza di un principio diverso dal corpo viene ammesso fino all'epoca moderna, anche dai filosofi più scettici e minimalisti. Solo nell'epoca contemporanea e soprattutto ultimamente, alcuni teologi negano espressamente che esista qualcosa aldilà dei confini del nostro corpo e della stessa morte(questi teologi potrebbero fare qualcos'altro).

Paradossalmente, proprio in questo tempo in cui si nega laddove fino a poco tempo fa c'era solo certezza e solidità, proprio la scienza sembra fornirci gli strumenti per avere non solo un'idea, ma anche le prove di realtà spirituali, soprattutto di ciò che filosofi e psicologi chiamano il sé, più comunemente l'anima.

Certamente, abbiamo visto che le parole di Gesù al buon ladrone sono il ponte tra la morte di Gesù e la nostra morte, tra la promessa di vita fatta a quell'uomo crocifisso e ciò che sarebbe di noi subito dopo il decesso. Sono le Near Death Experiences che permettono di capire assai di più di quanto i vangeli lasciano solo intuire.

Ma la frontiera delle ricerche sulle esperienze pre-morte è senza dubbio quella legata alle esperienze pre-morte riferite da ciechi. Una domanda, credo, non farà dormire sonni tranquilli a chi dubita sulla base di congetture razionali: com'è possibile che una persona cieca dalla mascita possa, dopo esserne stata accertata la morte clinica, essersi vista da un punto esterno al proprio corpo e che possa aver descritto i dettagli della camera operatoria e perfino quelli dell'ospedale dov'era ricoverato?

Tutto nel cervello?
Uno dei fenomeni più interessanti legati alle NDE è indubbiamente la cosiddetta "life review", che in italiano potremmo tradurre con "rassegna panoramica dell'esistenza". La persona che, dopo la morte clinica, si era osservata dall'alto e che aveva poi attraversato una zona buia per giungere così in un ambiente luminoso e pieno d'amore, inizia ad un certo punto un vero e proprio "replay" della propria vita, dal momento della nascita

Anche se si tratta di un fenomeno non così universalmente attestato - come per esempio l'esperienza extra-corporea, il buio e la luce - è tuttavia interessante che in un gran numero di casi, proprio quando il cervello cessa di funzionare, avviene qualcosa che invece dimostrerebbe esattamente il contrario! La "persona" - o ciò che di essa resta - non solo ricorda eventi piacevoli o spiacevoli della propria vita, ma sperimenta nuovamente le emozioni legate a ciascun fatto "passato in rassegna".

vedremo come queste esperienze di premorte si coniugano bene con ciò che affermano le sacre scritture.
Affinché siano le sacre scritture, sia con le apparizione mariane, sia con le esperienze di premorte, ci confortano nel sapere che la vita sulla terra altro non è che una preparazione alla vera vita spirituale.
Segue

Franco
[Modificato da francocoladarci 03/06/2013 20:40]

“Quando si vuol cercare la verità su una questione
bisogna cominciare col il dubbio.
(S. Tommaso d’Aquino)”

www.esserecattolici.it
OFFLINE
Post: 203
Sesso: Maschile
03/01/2013 15:01
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

parte II

Cercherò di articolare in un modo più semplice possibile, partiamo da una scrittura di base ed è quella di Giovanni capitolo uno.
1 In principio era il Verbo,
il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
2 Egli era in principio presso Dio:
3 tutto è stato fatto per mezzo di lui,
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.

Da questa scrittura si comprende come ogni cosa che esiste, esiste in virtù della Causa Prima, e questa causa è Dio, perciò comprendiamo che tutta la creazione con tutte le sue leggi soggiacciono al Creatore, ogni creatura e ogni creazione dipendono dalle leggi fisiche, le quali possono essere ad esempio lo spazio, il tempo, la gravità, eccetera.

Ecco allora che Dio in quanto Creatore del creato si pone al di sopra di tutte le leggi, si pone al di sopra del tempo e dello spazio, sicché Dio è “atemporale”, essendo egli la causa prima del creato il medesimo(il creato) ha bisogno di Dio per sussistere e non il contrario.

Dio si è fatto uomo, per elevare l'umanità da quello stato di schiavitù del peccato alla piena libertà dei figli di Dio, ora tutti noi conosciamo la storia di Gesù, la sua vita, le sue opere, i suoi detti.

Esaminiamo ora le varie affermazioni.
I Sacramenti vincolano l'uomo, non vincolano Dio.

Tutti noi sappiamo che le tavole della legge fu data da Dio a Israele, e quando parliamo delle tavole della legge intendiamo i dieci comandamenti, o Decalogo, Gesù si riferisce spesso alle tavole della legge quando disse ad esempio a quel giovane ebreo, il quale voleva sapere cosa dovesse fare per ottenere la vita eterna, Gesù rispose di osservare la parola ossia il decalogo, ma come ben sappiamo questo decalogo fu dato da Dio e quindi l'uomo può solo ubbidire a tali comandamenti, c'è un'espressione ricorrente di Gesù il quale spesso dice, “avete udito oppure avete letto”, non devi assassinare, a quel punto Gesù fa un'affermazione, “ma io vi dico” che chi insulta il suo fratello è già un omicida, ecco dunque un modificare della legge, da ciò si evince che se Dio ha dato la sua parola, è sempre Dio, in questo caso suo Figlio, che la modifica, la perfeziona, la porta a compimento, sicché mentre l'uomo soggiace a questa legge di Dio Gesù figlio di Dio in quanto Dio la modifica, essendo egli sopra alla legge, sicché l'uomo viene vincolato dalla legge ma Dio essendo il creatore di tale legge la sovrasta.

Tutti i comandamenti di Gesù Cristo in merito ad esempio, al battesimo, alla remissione dei peccati eccetera, obbligano il cristiano che volesse essere alla sequela del Cristo alla piena osservanza, poiché la sua salvezza dipende proprio dall’osservanza dei comandamenti, e nella fede nel sacrificio di redenzione da parte di Cristo.

Vuol dire forse che il sacrificio di Cristo è solo ed esclusivamente per i cristiani?, Una scrittura che ricordiamo molto bene dice, “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo unigenito Figlio”, allora l'amore di Dio non si limita ad alcune persone o a una parte del genere umano, l'amore di Dio “è” per il genere umano, il sacrificio di Cristo è per il genere umano, tale sacrificio è per tutti, anche se ha usufruirne sono molti ma non tutti, poiché aderire al “Kerygma gesuano” (essere un suo discepolo)è una libera scelta.

Si pone dunque la domanda se tutte quelle persone che non conoscono Dio, non conoscono Gesù, e quindi non conoscono i comandamenti i sacramenti, non conoscono e quindi non possono accettare il mezzo che Dio ho offerto all'umanità per la sua redenzione, queste persone possono essere salvate?, Oppure la salvezza necessita obbligatoriamente dell'accettazione, della conoscenza, e dell’osservanza del sacrificio redentorio?.

Per rispondere a questa domanda bisogna rileggere un passo importante nella Sacra Scrittura, in Genesi al capitolo uno il quale dice.
26 E Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
27 Dio creò l'uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò;
maschio e femmina li creò.

Ecco allora che l'uomo è creato all'immagine e somiglianza di Dio, con le qualità di Dio, somigliare vuol dire manifestare nella misura umana quelle che sono le qualità di Dio, sicché l'uomo manifesta quelle che si chiamano le virtù teologali, “fede, speranza, carità”.

Dio ha creato l'uomo infondendogli l'anima, ed in questa anima viene infusa la sua legge, quella legge che al tempo opportuno Dio mise per iscritto nelle tavole della legge, per comprendere meglio questo punto ci viene in aiuto l'apostolo Paolo il quale afferma, “che persone pur non avendo la legge, fanno per natura le cose della legge”, cosa vuol dire fanno per “natura”?, semplicemente che essi ubbidiscono a quella che è la legge interiore, quella legge di Dio infusa nell'anima umana al momento della sua creazione, poiché mentre il corpo fisico e prodotto per generazione(dai genitori) da ciò che è fisico, l'anima è prodotta per creazione da parte di Dio in quanto è spirituale.

Sicché l'uomo sa interiormente ciò che deve fare ciò che non deve fare, egli sa per natura ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ciò che è male e ciò che bene, non solo, egli ha la coscienza, la possiamo definire “la voce di Dio” la quale attesta se un'azione sia sbagliata o sia giusta, la coscienza lo rimprovera, se pur sapendo che un determinato atto è sbagliato lo persegue nella sua attuazione.

Se una persona ubbidisce a questa legge interiore, a questa legge naturale, l’asseconda, vive in armonia con essa, lasciandosi guidare dalla propria coscienza, ebbene, queste persone pur non conoscendo Dio, pur non conoscendo Cristo, risultano “essere ubbidienti alla legge di Dio”, quella legge scritta nella propria anima, sicché il sacrificio di Cristo il quale è si per tutta l'umanità verrà applicato anche a loro in quanto se avessero avuto l'opportunità di conoscere Cristo sarebbero stati suoi seguaci, sicché i meriti del sacrificio di Cristo vengono a loro applicati affinché possono essere essi stessi redenti.

Questo però non vuol dire che il grado di salvezza, o per meglio dire il grado di “Beatitudine” sia uguale per chi conosce e per chi non conosce, certamente c'è differenza tra essere salvati essendo alla sequela del Cristo ed essere salvati per i meriti del sacrificio di Cristo, facciamo un piccolo esempio per comprendere questo aspetto il quale lo possiamo definire il “grado di beatitudine” che si può avere.

Prendiamo un bicchiere e un secchio, riempiamoli ambedue di acqua, avremo un bicchiere colmo d'acqua, pieno, e avremo un secchio d'acqua, colmo anch'esso, pieno, come vediamo sia il bicchiere che il secchio hanno lo stesso liquido, cioè l'acqua, sono colmi entrambi, quindi non manca neanche una goccia d'acqua a nessuno dei due, ma dov'è la differenza?, Che, in un recipiente c'è poca acqua, e questo il bicchiere, nell'altro recipiente c'è moltissima acqua, è questo il secchio, ora applichiamo quest'esempio a coloro che sono alla sequela del Cristo e che quindi osservano i suoi comandamenti, i suoi sacramenti, ubbidiscono al messaggio gesuano, ne sono suoi discepoli.

Il “grado” di beatitudine è come un secchio, completo, colmo, sicché anche coloro che non hanno conosciuto Cristo, ma hanno ubbidito alla legge “naturale” hanno un certo grado di beatitudine, anch'essi colmo completo, ma si comprende bene che la quantità è differente e il grado di beatitudine, pur essendo nella beatitudine, è diverso tra gli uni e gli altri.

Franco

“Quando si vuol cercare la verità su una questione
bisogna cominciare col il dubbio.
(S. Tommaso d’Aquino)”

www.esserecattolici.it
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 04:04. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com