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DOVE LA SCIENZA INCONTRA L'ANIMA

Ultimo Aggiornamento: 28/06/2015 19:44
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12/01/2013 10:32
 
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di Caitanya Carana dasa -ultima parte
Riflettere sulle Esperienze Pre-morte senza Schemi Fissi

La ricerca sull’esperienza pre-morte non è ristretta ad alcuni scienziati famosi; centinaia di scienziati in tutto il mondo sono impegnati nella ricerca in seri forum globali come la Società Internazionale per gli Studi
sulle Esperienze Pre-morte e in pubblicazioni accademiche come The Journal of Near-Death Studies. Se la coscienza scaturisse dal cervello, come la scienza tradizionale vorrebbe farci credere, una persona incosciente non potrebbe avere: 1. Un chiaro sviluppo di pensiero 2. Una conoscenza di ciò che la circonda. 3. Una conoscenza al di là di ciò che la circonda. Ma le esperienze pre-morte dimostrano che ciò che è teoricamente impossibile, in realtà è accaduto, com’è stato documentato da rigorosi ricercatori in condizioni attentamente monitorate.

Secondo la scienza lo scopo della teoria è spiegare i fatti e non contrapporsi ad essi. Ciò che è avvenuto nelle esperienze pre-morte contraddice con forza la teoria dell’origine cerebrale della coscienza. In
realtà, anche solo uno dei casi di esperienza pre-morte è sufficiente a confutare questa teoria; se la coscienza di una persona continua ad esserci anche quando il suo cervello non funziona, questo dimostra che la coscienza non ha origine nel cervello. Allora dove ha origine la coscienza? Portando la domanda all’estremo, chi è che percepisce il corpo dall’esterno durante questa esperienza? Cercando la risposta a domande come questa, ricercatori d’avanguardia si pongono coraggiosamente il problema al di fuori dei limiti materiali della scienza riduzionista per esplorare spiegazioni scientifiche alternative.

Testi vedici come la Bhagavad-gita offrono una promettente via d’uscita da questi schemi con la loro acuta visione dell’origine della coscienza e del meccanismo d’interazione tra corpo e anima. La Gita (2.17) spiega che l’anima pervade il corpo con la coscienza ed è indistruttibile, indicando così che l’anima continua ad esistere anche quando il corpo è morto o quasi morto. Inoltre la Gita sviluppa il concetto che la coscienza, l’energia dell’anima, pervade il corpo come la luce del sole, l’energia del sole, pervade l’universo. La coscienza nel corpo materiale è incanalata su due tipi di strumenti: grossolano e sottile. Il corpo grossolano o visibile è quello che comunemente chiamiamo il nostro corpo fisico e quello sottile comprende principalmente ciò che chiamiamo mente.

Di solito la coscienza dell’anima viene incanalata attraverso la mente al cervello, al corpo e al mondo esterno. Ma poiché l’anima e il corpo sono essenzialmente differenti, in particolari circostanze l’anima può separarsi dal corpo, come quando, in esperienze fuori dal corpo, il corpo ha subito dei danni. In seguito a questa separazione, l’accuratezza delle percezioni durante le esperienze fuori dal corpo rivela che l’anima continua ad essere cosciente per mezzo del corpo sottile anche quando il cervello non funziona.
[Modificato da francocoladarci 28/06/2015 19:44]

“Quando si vuol cercare la verità su una questione
bisogna cominciare col il dubbio.
(S. Tommaso d’Aquino)”

www.esserecattolici.it
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