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Tyrone NDE

Ultimo Aggiornamento: 01/12/2013 16:18
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Sesso: Maschile
06/02/2013 18:57
 
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Sono cresciuto nel peggior quartiere della città. Raramente, se non mai, ci facevo ritorno per via del crimine. Un mio amico del liceo stava morendo di cancro ed era ospedalizzato a casa. Tornai nella zona per lavoro e feci di tutto per rivederlo: Arrivai di sera, il sole era appena tramontato. Appena uscii di macchina e montai sul marciapiede, mi si avvicinò un uomo che mi accusò di aver rubato al suo capo i soldi della droga. Pensai, che ironia morire nelle strade dove crebbi.. Tirò fuori una pistola e disse: “Che hai da dire?” Io gli dissi il mio nome. Giocavo a calcio professionale e ero noto in quella parte di città. Lui replicò dicendo: Guidi la stessa macchina e sei identico alla persona che ha derubato me e il mio boss.

Allora sentii un contraccolpo al petto. Seppi di essere stato colpito da uno sparo, Non sentii dolore mentre pensavo che la mia adrenalina scorresse a fiumi. Sentivo uno squillo nelle orecchie e pensai che fosse la paura, ma era il rumore dello sparo. Lo sparatore fuggì e io rimasi un piedi tenendomi la parte destra del petto. Guardai giù e vidi sangue. La mia maglia fu zuppa in pochi secondi. Allora sentii che era difficile respirare e caddi prima in ginocchio poi a terra su un fianco. Ero cosciente, ma tutto sembrava al rallentatore. Diverse persone si avvicinarono e sentii dire O mio Dio, è Tyrone.. signore Gesù, hanno sparato a Tyrone.

Il tempo si distorse e cominciai ad avere sonno. Sentivo urlare, gridare e poi una sirena. Vidi l’auto della polizia. Sentii il poliziotto che mi parlava dicendo che l'ambulanza sarebbe arrivata in pochi minuti. Vidi lì ambulanza e allora fui fuori dal mio corpo, a guardare giù la scena. Vidi la pozza di sangue e 3 miei amici di infanzia. Il poliziotto era un vecchio agente che conoscevo. Vedevo ma non sentivo cosa si stava dicendo. Quando vidi che stavano per usare il defibrillatore, pensai, (merda) è la fine! Sto vedendo la mia morte. L’ultima cosa che vidi fu un pezzo di chewing gum attaccato alla mia scarpa. Mi chiesi se avesse lasciato un segno sul tappetino della macchina??

Allora entrai in un tunnel a velocità spaventosa e vidi una luce stupefacente. Era troppo brillante da guardare, ma la potevo guardare senza dolore. Pensai WOW! Mi sento come quando mi ruppi la gamba giocando a calcio e mi fecero un iniezione di morfina! Allora passai attraverso la luce e il mio migliore amico, che fu assassinato, e la mia nonna erano là. Entrambi mi parlavano che dovevo tornare nel mio corpo, non a casa. Pensai, wow, questa è casa mia! Mia nonna disse: Hai una moglie carina e un bambino e tu stesso sei una tale forza positiva in un mondo freddo… è solo troppo presto per te, Tee, (era il nome col quale mi chiamava) Il mio amico disse che avevo ancora tanto da dare e che avrei cambiato molte vite in meglio, più di quante potessi immaginare.

Sentii un forte strappo alla mia anima e mi svegliai al pronto soccorso. Il caos era intorno a me. Ero nel mio corpo e vedevo tutte le attività. Sentivo il mio nome e il personale del pronto soccorso parlare della mia attività calcistica.

Sentii dire che ero grave e che dovevano chiamare mia moglie al più presto possibile, perché potevo non farcela..

Ero ancora nel tunnel. Tutto ciò che avevo fatto nella mia vita fu compattato in secondi. Pensai, WOW ora capisco il detto “mi è passata la vita davanti agli occhi”
Allora entrai nella luce. C’erano sempre il mio amico e mia nonna. Questa volta erano arrabbiati mentre dicevano “ti stai arrendendo” “Non ti devi mai arrendere! Tee wow, lo faresti proprio ora!? Tua moglie e tuo figlio triboleranno senza di te. Allora viti due vite parallele nelle quali in una crescevo la mia famiglia, e nell'altra ero morto lasciandoli soli.

Fu una differenza devastate e mi spavento. Sapevo che dovevo tornare indietro. Provai a aggrapparmi a mia nonna e lei urlò “NO, Tee., torna dalla tua famiglia ora!

Mi svegliai di nuovo al pronto soccorso, Mi strappai il tubo dalla gola (!!!), il medico del PS esclamò “E’ tornato!” Fu l ultima cosa che ricordai finché mi svegliai in un letto con mia moglie e mio figlio che mi tenevano le mani, pregando.

Undici giorni dopo la sparatoria ero in un polmone d’acciaio e non potevo parlare.. ma stringevo le mani alla mia famiglia. MI facevano domande e con una stretta rispondevo di si, due voleva dir no. Ripassiamo tutto quello che successe. In pochi minuti la polizia venne a interrogarmi. Capii che stavo bene. Il dottore disse “ce l’hai fatta..”
Mi ci vollero cinque mesi per tornare normale, ma ora sto bene e quel Natale fu speciale perché sapevo di avere una famiglia che mi amava e una Casa che mi avrebbe aspettato quando fosse arrivato il mio momento.

Tratto da
www.nderf.org/

Ringrazio Alberto per la traduzione.
Franco
[Modificato da francocoladarci 01/12/2013 16:18]

“Quando si vuol cercare la verità su una questione
bisogna cominciare col il dubbio.
(S. Tommaso d’Aquino)”

www.esserecattolici.it
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