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Esperienza pre-morte della Sig.ra Donna S.

Ultimo Aggiornamento: 28/06/2015 19:47
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26/02/2013 16:57
 
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Era il 20 dicembre 1988. Ero stata ricoverata in ospedale per indurre il travaglio. La data di nascita del mio bambino era stata prevista per il 25 dicembre ma, poiché ero molto ingrossata e mi sentivo molto a disagio, il dottore aveva pensato che la miglior cosa da fare era di indurre il travaglio. Avevo avuto una gravidanza normale, senza nessun problema o difficoltà. Il parto presentava qualche difficoltà solo perché il bambino era molto ingrossato. Ripensandoci, credo che la miglior cosa da fare sarebbe stata procedere ad un parto cesareo, invece si procedette per via vaginale. La cosa che non si può dimenticare in un’esperienza come questa è la circonferenza della testa, ah, ah!, LARGA. GRANDE.. ENORME. Se ricordo con esattezza, la circonferenza della testa era più di 36 cm.

Tutto sembrava procedere nella norma di un parto normale. Sia io che mio marito eravamo molto emozionati di avere un bambino in piena salute. Per essere esatti, il nostro terzo bambino. Così quella era la mia terza gravidanza. Il dottore lasciò la stanza, le infermiere procedevano con le solite operazioni di routine che si effettuano dopo un parto, e io e mio marito condividevamo insieme quel momento di grande gioia ed eccitazione. Io provengo da una famiglia italiana (questo significa che l’intera mia famiglia era convenuta in ospedale in attesa del parto, ah, ah!) Così ho detto a mio marito di andare nella sala d’attesa e comunicare loro l’avvenimento. Non ricordo esattamente quanto tempo si è assentato, ma credo non siano passati più di 10 o 15 minuti … Mentre era assente, ho cominciato a percepire che qualcosa non andava per il verso giusto. Mi sentivo un po’ stordita e cercavo di non farmi prendere dal panico. Un’infermiera entrò nella stanza e io le chiesi semplicemente un bicchiere di succo d’arancia. Le dissi inoltre di sentirmi un po’ stordita. Dopo avermi portato quanto le avevo chiesto, l’infermiera uscì dalla stanza. Io bevvi subito il succo, ma non mi sentii meglio. Sentivo che perdevo sempre più conoscenza, e i battiti del mio cuore che acceleravano sempre più.

Proprio in quel momento mio marito è entrato nella stanza e io ricordo solo che, con gli occhi che mi si stavano chiudendo, gli ho farfugliato: “Sbrigati .. chiama qualcuno .. c’è qualcosa che non va”. In quel momento è cominciata la mia esperienza. I miei occhi erano diventati così pesanti che non riuscivo ad aprirli. Malgrado questo sentivo tutto ciò che mi avveniva intorno. Per prima è entrata un’infermiera .. Ricordo ancora adesso che aveva i capelli rossi e gli occhi verdi. Ha subito controllato le mie funzioni vitali e girato il letto, così da posizionare i piedi più in alto della testa. Ha messo la mano sulla mia fronte esclamando: “Rimani con me cara, rimani con me”. Poi è corsa fuori (alla ricerca di mio marito). È stato mio marito a raccontarmi questa parte di storia, dicendomi di averla vista uscire nel corridoio gridando a squarciagola: “Qualcuno chiami un dottore!!!!!!!!”. Quello che ricordo dopo è che una dottoressa è entrata nella stanza, si è seduta accanto al letto, mi ha visitato rapidamente e ha dichiarato: “Cara, tra poco mi odierai, ma in seguito mi amerai”. Allungò la mano dentro di me, mentre l’infermiera premeva sul mio stomaco. Dovevano essere rimossi i coaguli di sangue che si stavano formando. Mi fu detto in seguito che il mio utero non si era contratto (credo per l’eccessivo allungamento a causa delle dimensioni troppo grosse del bambino), causando emorragie e coaguli di sangue all’interno.

È stato durante il periodo che la dottoressa e l’infermiera stavano intervenendo su di me, che ho avuto l’esperienza spirituale. Durante il loro intervento, non ho mai sentito alcun dolore. Di fatto potevo sentirli, ma i miei occhi erano così pesanti e rilassati che non riuscivo ad aprirli. È stato in quel momento che ho percepito che stava succedendo qualcosa di terribile per la mia stessa vita. Ricordo che in un primo momento ho avuto paura, ma poi ho cominciato a vedere la luce più bianca e luminosa che si possa immaginare. Ho percepito che degli angeli mi stavano sollevando le spalle, come a guidarmi verso l’alto. Anche se sostenendomi per le spalle erano posizionati dietro di me, io sapevo che erano angeli. Potevo vedere (anche se non guardavo verso di loro) delle candide immagini. Avevo dentro di me la certezza che erano angeli. Innalzai velocemente una preghiera a Dio. Sebbene questi fatti siano avvenuti 24 anni fa, ricordo tutto esattamente come se mi fosse successo ieri. Ricordo esattamente le parole della mia preghiera. Io dissi: “Dio, so di avere appena partorito un bambino, ma io farò ciò che tu ritieni più giusto. Metto la mia vita nelle tue mani.” E mi sono abbandonata.

La sensazione che provavo era di estrema tranquillità, come se stessi galleggiando. Confortante, come andare alla deriva. Come se mi stessi allontanando sempre di più, verso un altro posto. Mi sono anche sentita come se stessi volteggiando dentro una bolla. Come se fossi un essere spirituale. Le cose più importanti che colpivano la mia attenzione, erano quella luce bianca e brillante e gli angeli. Mi sentivo come se stessi andando alla deriva, ma questo non mi impediva di procedere con sicurezza. Come ho detto, mi ero completamente abbandonata. Avevo una totale fiducia e fede in Dio. Proprio in quel momento mio marito mi si avvicinò, mi accarezzò il viso e mi disse .. “cara, ti prego, non andartene, ti prego, non mi lasciare”, e proprio come nel film Ghost, ho avuto quello stesso straordinario tipo di esperienza, come se stessi tornando indietro, e a quel punto sentivo di essere di nuovo completamente e fisicamente consapevole di ciò che stava avvenendo al mio corpo. Durante la mia esperienza, non ho sentito alcun dolore o disagio fisico. La prima cosa che ho detto a mio marito fu: “OMG, perché mi hai fatto questo?” E lo dissi in tono arrabbiato, ah, ah!

Devo confessare che prima di questa esperienza, avevo molta paura della morte, poiché mio padre era afflitto sin dalla giovane età di 36 anni da problemi cardiaci cronici, ed era stato in punto di morte più volte nella sua vita. Da bambina ero terrorizzata al pensiero di restare sola con lui e di assistere alla sua morte. Temevo anche per la mia stessa vita. Ma dopo questa esperienza la mia paura per la morte è diminuita. Sia nei miei confronti, che per gli altri. In effetti, quando venne il momento per mio padre di lasciarci, mi sono sentita in obbligo di essere presente. Non ero per niente spaventata, anzi quell'esperienza mi ha lasciata una sensazione di appagamento (ma questa è un’altra storia). Questa esperienza ha anche rafforzato la mia fede negli angeli. Io credo che siamo circondati dagli angeli, e che essi si presentino sotto forme diverse. Alcuni in forma spirituale, altri in forma umana, e talvolta si riesce a percepire la loro presenza. Questa esperienza ha anche rafforzato il mio intuito. Riesco a capire meglio la mia istintività più profonda, e ho potuto sperimentare ulteriori e significativi collegamenti spirituali con altre figure che sono entrate nella mia vita.

Nel corso della sua esperienza, è stata anche in pericolo di vita? Si, era il 20 dicembre 1988. Mi era stato appena consegnato mio figlio, che in realtà avrebbe dovuto nascere il giorno di Natale, ma poiché sentivo un grande disagio a causa delle sue grosse dimensioni, il dottore aveva deciso di ricoverarmi e indurmi al travaglio. Mio figlio pesava sei chili ed era lungo 61 centimetri. Il pericolo per la mia vita consisteva nel fatto che ho avuto un’emorragia dopo averlo dato alla luce. L’emocromo era calato paurosamente e la pressione non raggiungeva i giusti livelli.
Trova difficile esprimere questa esperienza con le parole? Si, è molto difficile comunicare con le parole un’esperienza così fuori dal comune. Così vera, realistica e significativa. Però su di essa ho scritto delle poesie, e questa è un’altra cosa che ho potuto acquisire da questa esperienza. La capacità di scrivere in versi. Poiché ciò che avevo provato era sceso profondamente dentro di me, ho sentito il bisogno di esprimere meglio i miei sentimenti, così qualche volta scrivo in forma poetica.

Durante l'esperienza, in quale momento si è trovata al massimo livello di coscienza e vigilanza? Non sono sicura di capire bene il significato della domanda. Ma se allude al massimo livello di coscienza nei confronti dell’esperienza stessa, era come se stessi guardando il mio corpo disteso in ospedale, e mi vedevo completamente inerte, sia fisicamente che mentalmente, questo avvenne nel momento del mio massimo livello di coscienza durante la mia esperienza spirituale. Mi sentivo come se fossi penetrata profondamente dentro di me.

Che paragone può fare fra il suo massimo livello di coscienza e vigilanza avuto durante l’esperienza e il livello di coscienza e di vigilanza che sente normalmente? Una maggiore coscienza e vigilanza del normale, il che significa solo che mi ha reso più consapevole. Ero in grado di capire meglio i miei istinti, di avere una maggiore percezione.

Mi sentivo in collegamento con gli altri. Un collegamento spirituale. Non è una cosa che si può realmente spiegare a parole. È qualcosa di più anche di quello che hanno potuto capire e conoscere coloro che hanno vissuto questa stessa esperienza. È qualcosa che si può conoscere e capire solo nel proprio intimo. Le parole non riescono veramente ad esprimere la tua esperienza, per quanto mi è possibile, mi sforzo però di trovare le parole giuste sperando che questo possa illuminare altre persone. La cosa divertente è che non mi sento imbarazzata di comunicare ad altri la mia esperienza, perché ne conosco la sua profondità e il suo significato. A volte, quando condivido quello che mi è successo, alcune persone mi guardano come se: “hmmmmm”, ma non mi importa, perché sono in molti a credere alle connessioni spirituali, consapevoli che si tratta di angeli, ma non ne parlano perché temono ciò che gli altri potrebbero pensare. Ma la cosa non mi preoccupa, perché so di cosa parlo. Ci sono molti con cui ho condiviso la mia storia, che si trovavano d’accordo o si sentivano toccati dalla mia fede in Dio e negli angeli, nelle connessioni spirituali, ecc. Anche questo, a volte, porta loro conforto.

Ringrazio Vittorino da Feltre per la sua traduzione.
Franco
[Modificato da francocoladarci 28/06/2015 19:47]

“Quando si vuol cercare la verità su una questione
bisogna cominciare col il dubbio.
(S. Tommaso d’Aquino)”

www.esserecattolici.it
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