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NDE di persone Cieche - Esperienza di Marsha (Marta)

Ultimo Aggiornamento: 26/04/2014 12:56
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Sesso: Maschile
03/12/2013 11:04
 
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Vedremo adesso un racconto sempre di una persona quasi cieca.

Questa persona che chiameremo Marta era nata prematura solo dopo sei mesi di gestazione, e di conseguenza aveva sviluppato una retinopatia tipica dei predatori, tuttavia, a differenza di Vichy l'era sempre rimasto un residuo di vista molto ma molto limitato, a questo riguardo è Marta a spiegarlo: “vedo qualcosa dal mio occhio sinistro, non è molto, non riesco a distinguere le cose, non posso leggere i caratteri stampati, riesco a vedere, diciamo, le persone e le cose, ma sono sempre, molto indistinte”.

Ulteriori indagini stabilirono che la effettiva vista di Marta era estremamente limitata, per esempio lei ha bisogno del cane guida, così nel nostro studio è stata classificata come, persona la cui vista e gravemente danneggiata, e non come individuo assolutamente non vedente, il caso di Marta è particolarmente interessante, perché dimostra come la percezione visiva di una persona la cui vista è praticamente quasi inesistente, non solo migliora in modo incredibile durante la NDE, ma può diventare praticamente perfetta, nella sua intervista con noi ha dichiarato che il drastico miglioramento della sua visita comprendeva sia le percezioni presenti nel viaggio fuori dal corpo, sia quelle relative alla fase delle esperienze che riguarda la dimensione ultraterrena.

Proprio come gli altri, Marta detto che al momento del ritorno si è accorta di osservare il suo corpo, a quel punto l'intervistatore ha chiesto:

intervistatore: ce lo puoi descrivere? Lo potevi vedere nei dettagli?
Marta: si, sembravo proprio io, quel corpo sembrava addormentato.

Intervistatore: e com'era la tua vista, se possiamo chiamarla così, quando guardavi te stessa là sotto?
Marta: era ottima, era normale.

Intervistatore: quando dici normale intendi chiara?
Marta: si, vedevo ogni cosa, non c'era alcun problema.

Riguardo la natura della sua percezione ultraterrena lei ha affermato:

intervistatore: riuscivi a vedere meglio di come vedi nel mondo fisico?
Marta: oh, certo.

Intervistatore: com'era la tua percezione visiva in quel contesto, nella fase in cui ti trovavi nel mondo soprannaturale?
Marta: ogni cosa, riuscivo a vedere tutto, tutte le persone, tutto ciò che c'era dietro, insomma vedevo ogni minimo particolare.

Intervistatore: in che modo? Potresti spiegare meglio?
Marta: era tutto perfetto non era come questa stanza, non c'era nessun problema visivo, era come, ecco ogni cosa, non mi sfuggiva nessun dettaglio, non era come la vista dei vostri occhi, non conosco del resto, come definire la vista normale, non vedevo però, come vedono i vostri occhi, e certo non potevano essere i miei occhi perché erano rimasti laggiù in quel corpo esanime, nella stanza vedevo una luce dorata, anche i muri erano d’oro, c'erano molte persone e molti angeli.

Intervistatore: quando hai visto queste persone nella stanza li vedevi bene oppure come vedi le stesse cose di solito?
Marta: no, no, vedevo tutto nei minimi particolari, era tutto illuminato da Luce bianca, la Luce bianca permeava tutte le cose, e c'era oro, dovunque, anche sui muri.

Più tardi, mentre eravamo particolarmente concentrati nell'analisi della sue percezione dei colori durante questa parte della sua esperienza, Marta continuava ad essere molto precisa sull'oggetto della sua consapevolezza.
Infine, l'intervistatore insisteva per ottenere da Marta ulteriori dati, relativi alla sua NDE e ci fu questo scambio di battute.

Intervistatore: se dovessi definire quanta vista avevi realmente nel momento della tua esperienza, c'è un modo in cui potresti esprimerla?
Marta: era, diciamo, perfetta, e poi di non vedo come non poteva esserlo, ripeto, non potrei mai dire che in quei momenti riuscivo a vedere come adesso, potevo vedere tutto quanto allora.

Intervistatore :ti sei fatta qualche idea a proposito dell'improvvisa facoltà della vista comparsa durante la tua esperienza?
Marta: ecco, vedi, si trattava di vista, ma non credo che dipendesse dagli occhi non so com'è potuto accadere perché gli occhi erano rimasti nel corpo, e inoltre non funzionano, mentre io riuscivo a vedere tutto benissimo, quindi, da qualche parte ci deve essere una vista molto ma molto più speciale.

Sebbene Marta sia attualmente ancora in possesso di una debole vista fisica, i suoi commenti fanno eco sia quelli di Vichy sia quelli di Brand, per quanto riguarda la natura delle percezione visiva, specialmente quella relativa al regno sovrannaturale, in quel luogo, e la vede tutto nei dettagli e perfettamente, e ciò la sorprende moltissimo, né è in grado di fornire alcuna spiegazione del fatto.

Come Vicky e Brand, che hanno anche sottolineato la naturalezza della loro visione ultraterrena nelle interviste con noi, Marta usa una frase quasi identica a quelle già ascoltate da Vichy e brave, ossia, “tutto era come doveva essere”, allo stesso modo la sua impressione visiva del corpo fisico sembra chiara e distinta, rispetto alla sua vista normale, in generale La sua testimonianza è tanto sorprendente quanto coerente e mostra che anche le persone quasi cieche, in punto di morte, possono aspettarsi di recuperare la vista normale, anzi, arricchita da una definizione perfino maggiore.

In conclusione, nell'insieme, le nostre interviste con i ritornati dell'aldilà e con le persone che hanno semplicemente avuto una OBE, ci offrono molte testimonianze a conferma dell'ipotesi che la percezione visiva nei ciechi è un elemento in comune, che le loro impressioni riguardano sia le cose di questo mondo, sia quelle che si trovano nel regno sovrannaturale e che esse sono spesso chiare dettagliare, perfino nelle storie di coloro che sono ciechi fin dalla nascita.

Tratto dal libro “Insegnamenti dalla Luce” di Kenneth Ring (Psichiatra)
Franco
[Modificato da francocoladarci 26/04/2014 12:56]

“Quando si vuol cercare la verità su una questione
bisogna cominciare col il dubbio.
(S. Tommaso d’Aquino)”

www.esserecattolici.it
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