-0R3 Seconda parte (Ritorno)-

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n9p
00sabato 22 maggio 2004 08:38
“Hai visto i nuovi vicini?”
La brutta moglie stava sbiascicando parole su parole da almeno due ore esattamente da quando la nuova famiglia aveva incominciato il trasloco…
“Non ho tempo ora… sto cercando di leggere il labiale di quelle persone che sanno di criminali nella casa di fronte a noi!”
L’ex bello di una volta che ora era il marito della brutta donna stava seduto in panciolle con il suo fidato binocolo militare comprato anni addietro ad un’asta della polizia (un evento dalla portata della vincita ai mondiali di calcio per l’ex bello…, infatti, in queste aste che cadevano all’incirca una ogni due anni l’uomo si leccava i baffi e faceva mambassa di ogni oggetto che gli poteva servire, prima del binocolo, infatti, aveva acquistato ad una di queste aste una radio da campo che riusciva ad intercettare le telefonate a mezzo miglio di distanza, purtroppo [secondo lui] non funzionava bene e quindi decise di rimetterla in sesto facendo l’esatto contrario), la sua immancabile canottiera adatta per questo genere di lavoro, i pantaloncini quasi mimetici (infatti, erano di un blu scuro perfetti per gli “appostamenti notturni”), le calzette basse color carta da zucchero e i sandali di cuoio marrone… odiava vestirsi diversamente da così per compiere il suo lavoro da buon cittadino modello!
“Ti dico che secondo me sono dei pochi di buono e poi hai visto quel ragazzino biondo mi ha guardato come se fossi un mostro!”
“No cara sei bellissima e solo che lui è talmente stiupido che non capisce la vera bellezza e adesso per piacere fammi vedere cosa combinano quei briganti della casa di fronte per piacere!”
La donna brutta in gioventù non era così brutta come in vecchia ma con la crescita da bellina diventò carina e con l’arrivo dei trent’anni era esattamente come è adesso… il suo caro marito la coccolava nell’idea che le altre erano brutte e che lei era troppo bella per essere comune (l’ex bello aveva una parlantina formidabile, specialmente all’una di notte quando chiamava lo stesso distretto di polizia per comunicare un presunto crimine… quest’ogni notte per trecentosesanta giorni all’anno, aveva dei nuovi amici… i poliziotti del quattordicesimo distretto!) e che ogni singolo maschio del pianeta non poteva competere con lei… ma lei non era affatto stupida nonostante non avesse un pezzo di carta con su scritto il suo nome e di fianco la parola DIPLOMA, anzi era alquanto intelligente, infatti, bastava un’occhiata per capire alla perfezione una persona…
La gobba forse era il suo difetto più plateale ma nonostante questo la donna continuava a farsi “notare” tutte le mattine in un completino che risaltava maggiormente l’escrescenza della sua schiena… non se ne curava più di tanto, lei era bella ed erano le altre ad essere brutte!
“Cara… ti ricordi che domani sera c’è la riunione di condominio, forse li incontrerai quei poco di buono dei nuovi vicini e finalmente potremo sentire le menzogne che si sono inventati tutti i nostri vicini inalfabeti, per fortuna che c’è il mio amico del piano di sopra a tenere alta la bandiera della verità…”
“Sì caro… questa nuova famiglia non mi convince affatto… non è che siano satanisti?”
“Può essere cara… può essere… anzi ne sono convinto… io per prudienza spargo un po’ di sale intornio alle scarpe così per tenere lontano il malocchio!”
“Fai bene caro… meglio essere prudenti con queste persone… e se mangiassero i bambini?”
“Non ti preoccupare i miei amici della polizia accorerebbero subito…”
“Per fortuna che ci sei tu a far rispettare la legge… a proposito hai già preso la posta?”
“Tutta la posta della giornata è sul tavolo in cucina!”
“Comprese le lettere dalle varie banche?”
“Certo che si…”
“Vediamo i condomini quanto hanno in banca…”
Naturalmente ciò che faceva l’allegra coppietta era una cosa segrettisima, un loro piccolo gioco in fin dei conti loro dovevano proteggere l’incolumità finanziaria della casa.
Ogni cosa non passava inosservata, etichettata, archiviata, fotografata, registrata e tutto questo materiale “informativo” era custodito in enormi “box” da ufficio nell’umida e polverosa cantina della coppietta.
Facendo così stavano infrangendo un numero terribilmente alto di leggi e leggine della costituzione ma loro dovevano farlo, dovevano mantenere alto il livello di moralità della casa.
Capitò per caso che degli orientali aprirono un ristorante poco distante dal condominio e non passarono neanche due giorni che l’ex bell’uomo sapeva vita, morte e miracoli di ogni componente dello staff del ristorante con denuncie sulla pulizia effettuate un giorno dopo l’apertura del ristorante… bisogna dire anche che sia l’ex bell’uomo che sua moglie era fervidi cattolici e sapendo che degli orientali (che sicuramente non era della loro stessa fede) si erano instaurati prepotentemente vicino al condominio fece trasalire e infuriare la coppietta.
Il citofono suonò poco dopo la lettura di tutta la posta del condominio, era la figlia che rientrava dal lavoro, questa ragazza sui trent’anni era uscita dalla casa paterna una decina di volte ma non passava un mese che ritornava all’ovile con la coda tra le gambe… nella sua breve vita fu lasciata trenta volte e ogni storia durava al massimo un mese un mese e mezzo mai di più, qualche volta di meno ma mai di più, la ragazza in sé non era bruttissima ma aveva un fare da prima donna che dopo un mese dall’averla conosciuta infastidiva ogni essere umano di sesso maschile, in casa non voleva fare nulla se non lavarsi ventidue volte al giorno, tingersi le unghie sia dei piedi che delle mani e lavarsi i capelli tinti facendo sì che la tinta (rigorosamente casalinga) sì sciogliesse… bisogna dire inoltre che raccontava bugie su bugie sul suo stato di famiglia, infatti, per ogni uomo c’era un padre e una madre diversa… una volta s’azzardò a dire che il padre era il braccio destro di un famosissimo ministro lasciando stupefatto l’ignaro ragazzo, ma la menzogna non durò molto, infatti, il suddetto ragazzo scoprì che il padre faceva dei minimi lavori (tra l’altro mal fatti e in un tempo che a definirlo era geologica sarebbe riduttivo) di ristrutturazione presso il condominio dove abitava… è inutile descrivere come finì quella storia!
“Ciao mamma… ciao papà… io vado a farmi una doccia!”
“Che cara figliola che abbiamo pensa sempre ad essere pulita non come quelli del ristorante con la loro puzza di pesce crudo!”
“Hai ragione… abbiamo già il box di questo mese?”
“Certo lo preso giusto ieri… “
Scoccarono le sette e mezza e nell’appartamento della coppietta successe una cosa alquanto strano… l’ex bell’uomo si accorse che nella casa adiacente al condominio una coppia stava allegramente copulando su un balcone… nonostante fosse novembre inoltrato l’ex bell’uomo corse in casa (era posizionato su uno dei due balconi) a prendere la telecamera, puntò lo zoom verso la coppietta e incominciò a registrare… la moglie non seppe mai dell’esistenza di quel filmato… ormai la cena era quasi pronta e a malincuore l’ex bell’uomo interruppe arrabbiandosi il suo appostamento, ma lasciò la telecamera in funzione nonostante che la coppietta aveva finito di copulare da una mezz’ora buona…
Il quadretto di famiglia non era ancora del tutto completo, infatti, mancava ancora il figlio maggiore, pseudo programattore di una multinazionale (il quale non ha mai detto né il nome né dove fisicamente era, quindi ci sono fortissimi dubbi sulla sua posizione effettiva nel mondo del lavoro!) atta a visionare siti internet e a modificarli per il meglio… naturalmente lavorava fino a tardi tutte le sere e ogni sera verso le 22 23 arrivava ingobbito per la stanchezza dovuta al lavoro, portava sempre a spasso il suo piccolo e innocuo animaletto domestico… un computer portatile, si sentiva definitivamente arrivato e quindi ogni notte si metteva ligio al dovere davanti al computer e guardava internet per il restante della notte… si vociferava che guardasse siti pornografici ma nessuno lo ha mai accalappiato con le “mani nella marmellata” e quindi ci attendiamo alla versione ufficiale dei fatti ovvero guardava le notizie della giornata… anche se dopo un mese dalla registrazione video della coppietta che copulava allegramente si è ritrovata stranamente una coppia del suddetto video su un sito porno amatoriale… ma fare illazione di questo genere non è da signori!
“Stasera esco…”
“Non tornare tardi stasera a casa mi raccomando!”
“Sì papà…”
Quella sera la figlia dell’allegra coppietta usciva con una coppia che conosceva… la serata passò così:
Una macchina alquanto squallida la coppietta che si scambiava reciprocamente effusioni amorose e la figlia dell’allegra coppietta guardava la situazione con curiosità e ammirazione… erano quattro mesi che non aveva una storia d’amore e la cosa non gli faceva piacere, infatti, tentò inutilmente di far mettere le corna al ragazzo sopra descritto ma naturalmente il ragazzo la conosceva e dopo un mese di avance dichiarò quasi prepotentemente quanto segue:
“Ascolta tra me e te non ci potrà mai essere nulla non ti vedo neanche come amica!”
La figlia dell’allegra coppietta la prese come un forse e non finì di corteggiare l’esausto ragazzo.
La giornata stava finendo e l’ex bell’uomo stava per andare a dormire, guardò per l’ultimo secondo fuori dal balcone per vedere se la legge veniva rispettata e si diresse decisa di fianco alla moglie…
-La memoria-

Come prima cosa prima di incominciare a scrivere una poesia bisogna allenare la mente a focalizzare e a ricordare determinate persone e determinati oggetti… mi spiego meglio!
La poesia è una storia breve e come in ogni storia bisogna avere dei personaggi, un luogo e oggetti.
Bisogna prima di tutto tenere gli occhi aperti su cosa succede intorno a noi… per fare un piccolo esempio:

La cenere
Si accumula
Nel suo ricordo.

Questa breve poesia può significare qualsiasi cosa ovvero:

La cenere: si può benissimo affermare che significa memoria.
Si accumula: si ammassa, si riunisce, riempie.
Nel suo ricordo: nel ricordo che io ho di una persona.

Quindi la poesia suonerebbe così: i suoi ricordi s’ammassano nella mia mente.
Ma da dove arriva l’immagine?
Ci potrebbero essere molteplici casi: ho visto una sigaretta in un posacenere pieno di cicche, mi è ritornato alla memoria quella determinata persona, sono passato davanti ad un luogo dove passavo di solito con quella persona e mi sono venuti alla mente i ricordi che ci univano o che ci uniscono.
Le spiegazioni potrebbero essere molteplici ed è proprio questo che stavo dicendo poc’anzi… avere una memoria ben allenata compie l’ottanta per cento della poesia… fermare un’immagine nella mente, scrivere di getto i propri sentimenti e poi ricorreggere… questa è poesia!
Quindi basta avere buona memoria?
Assolutamente no, ricordiamo che aiuta molto ma non compie tutto il lavoro anzi in certi casi confonde il poeta… ogni immagine che vediamo è una potenziale poesia, ogni persona è un potenziale personaggio per una poesia e così via… ma ciò non è detto che accada sempre.


-Problemi comuni nello scrivere poesie-

Capita spesso all’autore in erba di porsi delle domande su ciò che si appresterà a scrivere.

1. Quanto deve essere lunga la poesia?
2. Che stile dovrò usare?
3. Deve essere personale o no?

Questi sono i tre problemi che ogni poeta si pone prima di scrivere la sua prima poesia e adesso cercherò di rispondere il più facilmente possibile.

1. La poesia non ha una lunghezza dettata dalla scrittura ma dall’autore, se un poeta scrive nove pagine di poesia vuol dire che aveva molto da dire anche se di solito le poesie troppo lunghe sono terribilmente ripetitive e quindi consiglierei di incominciare con poesie brevi ma cariche di significato… è molto più semplice controllare una poesia di quattro o cinque frasi che una di novanta cento!
2. Lo stile per il momento non è importante visto che ogni poeta quando incomincia a scrivere le sue prime poesie prende da altri poeti sia i temi centrali sia lo stile e quindi naturalmente le prime poesie sanno già sentito ma questa fase passa abbastanza in fretta poiché dopo un lungo e attento studio sugli stili altrui si riesce comunemente a trovare il proprio.
3. Le poesie volenti o nolenti sono tutte personali e quindi è normale e quasi naturali che le prime poesie di un autore siano terribilmente personali.

Risolvendo questi problemi si può benissimo incominciare la stesura di una poesia, questi problemi in ogni modo saranno superati man mano che l’autore incomincia a scoprire il suo stile.


- L’importanza di avere un taccuino -

Da questo momento in poi non parlerò più di frasi ma d’immagini poiché la poesia e forse l’unica forma letterale che lavora principalmente sulle immagini… per esempio:

M’illumino
D’immenso

Questa poesia d’Ungaretti non è assolutamente una frase ma bensì un’immagine adesso non voglio dare un’interpretazione a questa poesia visto che non è il luogo adatto per questo compito ma volevo semplicemente far capire quanto una frase in una poesia conti rispetto all’immagine che queste frasi portano a vedere al lettore.
Ma come si può catturare un’immagine e trasformarla in una poesia?
Semplicemente trascrivendo su un taccuino, un pezzo di carta o un quaderno quest’immagine ed è per questo che ogni poeta dovrebbe portarsi sempre dietro una penna o una matita e un pezzo di carta o un quaderno, sul quale annotare l’immagine per poi lavorarci sopra come meglio crede…
L’immagine che sarà annotata non è una poesia completa ma semplicemente un aiuto che il poeta si dà per scrivere successivamente una poesia!
Quindi per chi volesse scrivere poesie deve sempre avere con sé qualcosa su cui annotare le immagini e le sensazioni che quest’ultima dà.


-Perché scrivere poesia?-

La poesia serve!
Sinceramente credo che la poesia sia d’estremo aiuto per capirsi e capire gli altri… se si legge una poesia e se si ha abbastanza cervello da capirla si capisce cosa pensava l’autore quando ha scritto la suddetta poesia.
Che cosa rappresenta la poesia per un poeta?
Da Saffo fino ai giorni nostri e ai nuovi poeti la poesia rappresenta (o dovrebbe rappresentare?) l’estensione letterale della propria mente… mi spiego meglio!
Un poeta e uno scrittore per la maggior parte dei casi racconta e scrive di se stesso… l’unica differenza tra un poeta e uno scrittore sta nella descrizione, lo scrittore come ben si sa ha molto più spazio per parlare di se e quindi può automaticamente approfondire maggiormente ciò che è e ciò che sente… il poeta invece ha un lavoro più arduo, infatti, deve descrivere un attimo, uno stato d’animo in poche righe naturalmente questo è molto complesso… per fare un piccolo esempio:

Proust nella sua ricerca del tempo perduto descrive la sua adolescenza in più di duemila pagine, Ungaretti in Soldati (Si sta come/d’autunno/sugli alberi/le foglie) descrive in quattro righe tutta la follia della guerra.

Quindi il poeta deve assolutamente avere il dono dell’immediatezza e lo scrittore può farne benissimo a meno.
Questo preambolo a cosa è servito?
È servito per incominciare a disegnare il percorso logico che la poesia ha fatto dall’antica Grecia fino ai giorni nostri… nell’antichità scrivevano su tavolette di cera, pergamene ecc… ora invece i nuovi poeti (e sono molti anche se non sono tutti conosciuti!) trovano in internet e in tutte le sue appendici, lo spazio perfetto per rendere un pensiero, uno stato d’animo in una poesia… nei forum di letteratura e nei blog questo nuovo popolo di poeti trova i famosi bar parigini d’inizio secolo scorso… ogni scrittore può far leggere ad una persona o a più persone ciò che ha scritto ricevendo critiche e lodi e quindi migliorando ogni giorno… quindi si può affermare che internet abbia fatto rivivere la poesia?
Non proprio, la poesia non è mai morta si è semplicemente addormentata nel decennio che va dall’ottanta e che finisce all’inizio degli anni novanta… di certo abbiamo sotto gli occhi una nuova fortissima corrente di poeti che usano internet come Saffo usava le tavolette di cera o Byron le pergamene… quindi che ben venga internet… questa corrente sta dilagando sempre più e ben presto i prelati dell’editoria non potranno far finta di niente e ammettere che tra nick-name e pseudonimi si nasconde un nuovo Dante, una nuova Saffo e via discorrendo…
Non so se leggerai questa lettera, non voglio chiedermelo...
Ti starai (giustamente) domandando il perché di questa lettera.
Semplice, ho preso il coraggio che mi é mancato da tre anni a questa parte e ho deciso di scriverti!
Quando ti ho visto avrei desiderato parlarti... ma come mi capita spesso non ci sono riuscito avevo paura... paura esattamente, la tua reazione avrebbe potuto distruggermi.
Sarò cretino, non ne dubito ma quando ti ho visto mi sono pietrificato non riuscivo a deglutire, ero alquanto agitato!
Mi sono accorto rileggendomi di quanto sono ripetitivo ma sai ho la mente molto offuscata stasera (sono le 10,30 di sera).
"Il tema principale" di questa lettera non é la mia deficenza nel vederti ma altro che adesso scriverò!!!
Ti ho pensato... in questi anni ti ho pensato intensamente e non riuscivo a riapacificarmi con me stesso per come mi sono comportato... anche se ha dire la verità la colpa non é del tutto mia, Buona parte l'hanno avuto "le mie amiche" che hanno contribuito parecchio al mio stato psicologico di adesso... ma questo non c'entra niente con la lettera!
Non voglio ritornare su questo argomento perché quello che é stato é stato e sicuramente non sarà questa lettera ha cambiare le cose!
Ne sono terribilmente consapevole sarebbe sconvolgente l'inverso... ma sono realista e ho già la convinzione di come andrà a finire!
Mi sembra inutile scrivere cosa provo per te...
sarebbe inutile sperare in una tua risposta...
Non mi interessa se hai il ragazzo o no, non credo tu conservi una buona immagine di me e non te ne dò torto anzi fai benissimo.
Hai tutte le ragioni di questa terra per odiarmi ed ho anche quest'ultime per odiarmi... spero soltanto di sbagliarmi... ma so che sono nel giusto1
E fà malissimo essere nel giusto in questa situazione!
L'averti trattata male mi ha reso ciò che sono... un depresso cronico schifosamente malinconico, mi fa malissimo il ripensarci, stò male per dei giorni per le mie nefandezze nei tuoi confronti... ed é per questo che ti stò scrivendo questa lettera... per parlare (finalmente) con l'interessata e non coprirmidietro amici fin troppo pazienti... che cercano di capirmi ma non riescono a capire fino in fondo la mia depressione.
Sanno che ho fatto lo stronzo con te ma non sanno in che modo, sanno la storia delle "mie amiche" e dei medicinali, ma non possono minimamente conoscere l'origine!
Ho tentato di dirti (in passato) che sono terribilmente cambiato ma giustamente non ci credi, sono cambiato... ma come posso fartelo capire?
Semplice non posso, tu hai un'idea e io non posso di certo fartela cambiare.
Ti starai chiedendo il significato di questa lettera, semplice stò cercando di recuperare i pezzi della mia psiche e ho deciso di incominciare da questa lettera!
Potrei continuare a scrivere per giorni ma rischierei di ripetermi in continuo quindi é meglio finire qui.
O deciso di scrivermi una lettera... so chè non è una novità... ed è proprio per questo che lo voglio fare... calcolando poi che di novità letterali c'è ne sono un gran poche...

Stò male... stò realmente male... la mia depressione è arrivata ad un limite estremo, non riuscirei a vivere senza... è lei che mi fa scrivere, che mi fa pensare male su me stesso ed è lei che mi permette di vivere!
So che psicologicamente parlando il mio discorso sembra l'anticristo per i cristiani... ma non voglio mentire... non sarebbe giusto... io godo come un'antilope guando sono depresso, scrivo di più e scrivo meglio quindi la mia depressione mi è utile!
Anche se a volte vorrei che non esistesse... vorrei essere felice... vorrei essere come tutti gli altri e invece no!
Questi pensieri arrivano veloci quasi impercepibili ma vengono... non voglio essere come gli altri, voglio essere me stesso e basta!
So che tutti cercano di essere se stessi anche in mezzo ad un gruppo di persone... io voglio esserlo sempre da mattina a sera e viceversa!
NON POTREI ESSERE DIVERSO DA QUELLO CHE SONO!
Ciò provato a migliorarmi ma non ci riesco... ho provato ad essere conformista ma non ci riesco... giuro che ciò provato ma è stato tutto inutile... forse è proprio per questo che ho incominciato a scrivere... per non essere come gli altri... per non assomigliare a nessuno!
Certo non sono l'unico che scrive ma scrivere ciò che scrivo io non è da tutti... sono tutti bravi a scrivere:
Le rose sono rosse
Le viole sono blu
ed io ti amo sempre
di più.
invece di:
La mente come
una fiamma nella notte
muore.
Che è molto più complesso da capire e sopratutto non è una poesia da primo impatto... una poesia che si capisce subito ma una poesia che va letta bene va pensato un paio di volte va ponderata acuratamente... e non lasciata li in modo che si auto spieghi come la poesia sulle rose!
Amo scrivere... adoro scrivere... non riuscirei a vivere senza scrittura!
Mi odio... ed è per questo che tutti i personaggi che invento muoiono in modo terribile o sono estremamente sfigati con gli altri... metto sempre il mio IO nella mia scrittura e complico le parole solamente per non far raggiungere il lettore ad una sbrigativa soluzione letterale... ma ad una lunga riflessione sul libro!
Si... scrivo strano, scrivo in modo particolare e ne vado fiero... non devo essere io a spiegare i miei scritti ma devono essere i lettori a cercare di capirli!
Ultimamente ho visto silvia... non è stato per niente piacevole...
Un'onda oceanica mi ha colpito... ho sofferto per un'attimo e purtroppo non ero a mio agio (più avanti nella serata) con niente e con nessuno... il pensiero come un coltello nel cuore volava a quei maledetti giorni e al mio comportamento...
Il tempo è passato ma è mai possibile che io sofra ancora per una cosa fatta anni fa?
E' possibile che io ami ancora Silvia?

So quasi con certezza come andrò a finire!
Ne sono quasi sicuro, visto coem stanno andando le cose! Partendo dal presupposto che sono depresso, malinconico e chi più ne ha più ne metta la mia visione del futuro come del mondo non può essere positiva!
La mia personale spirale che porta alla morte si stà stringendo sempre più attorno a me.
Finirò male... molto male.
Sarà un'alcolizzato con la pancia gonfia d'alcol e la sigaretta perennemente in mano, avrò l'igine mentale e fisica a livelli molto bassi... finirò come Kerouak.
Bolso, puzzone, schifosamente vecchio fuori e dentro simil giovane, nessuno verrà a trovarmi per il semplice fatto che farò ribrezzo anche ai cani, non avrò ne moglie ne figli ne tantomeno una casetta allegra che brulica felicità ma sarò solo in un monolocale arredato al minimo, farò i movimenti strettamente necessari e anche quest'ultimi li farò con fatica.
Farò schifo anche a me stesso!
Non sò se verrò mai publicato ne se sarò riconosciuto per la strada... per la prima lo spero per la seconda spero fortemente di no.
E un giorno morirò sempre solo e sempre schifosamente schifoso, al mio funerale non ci sarà nessuno!
Di una cosa sono terribilmente sicuro... finchè avrò una minima parvenza di forza interiore continuerò a scrivere e spero di morire scrivendo FINE ad un romanzo... sarebbe terribilmente poetico.
La mancanza...
Mi sento terribilmente solo e triste... mi stò riducendo ad una fotocoppia di Proust e questo non è positivo...
Non so il perchè... dovrei esserci abituato ma ogni volta è sempre peggio... è sempre più triste quanto è inutile scrivere... non esistono parole per descrivere ciò che provo... è come se un corvo mi mangiasse perennemente lo stomaco ed io non posso farci niente...
Forse sono i denti del giudizio e il dolore fisico che portano a farmi scrivere così... ma anche prima della loro apparizione pensavo e scrivevo così... quindi (in teoria!) i denti non c'entrano nulla!
Quanta tristezza ho provato in questi due ultimi giorni!
Non avevo le forze necessarie per poter prendere la penna in mano e mettermi a scrivere.
Le idee erano un fiume in piena nella mia mente... ma l'impossibilità di poterle mettere su carta era terribile...
Ho capito cosa vuol dire non avere più i cinque sensi!
Ero morto!
Il dolore...
Doloroso significato, ogni dolore è a se stante, ogni dolore è diverso per ogni persona che "soffre".
Il dolore (e non stò parlando solamente del dolore fisico) che ho provato e che ahimè tutt'ora provo è quel particolare e faticoso dolore conosciuto come tristezza o depressione che dir si voglia!
Provo dolore da anni... sembrano secoli, con questo non voglio sembrare ne scontato ne troppo pessimista ma per chi prova o è nella mia condizzione il tempo è terribilmente relativo, i giorni sembrano (o sono?) interminabili, un secondo e un minuto non sono affatto brevi ma bensì lunghissimi!
La notte quando non si riesce ad addormentarsi e la mente partorisce pensieri e per il mio caso stralci di scritti e poesie che non vedranno mai la loro nascità su carta!
Con questo non voglio assolutamente sminuire gli altri differenti dolori che non ho elencato per un semplice motivo: non ho mai provato dolori all'infuori del mio.
Per rispetto di chi soffre altri altri dolori... ma sono alquanto sicuro di aver descritto almeno una parte del mio dolore abbastanza dettagliatamente per quanto sia possibile descrivere questo dolore che solamente chi l'ha provato può sapere di cosa ho parlato!
Mi sono rivisto... quand'ero felice, quando ero in fasce, sicuramente ero migliore!
Ora sono in disfacimento... da anni che la mia anima si fa avanti nella vita dolorosamente e malinconicamente... sono morto... nel passato.
Nati in piena guerra fredda.
Con Cernobyl.
Con la paura della bomba atomica.
Con Regan che sorrideva e Gorbaciov con la macchia sulla testa.
Nati dopo il famigerato '68.
Abbiamo visto la caduta del muro e dell'impero sovietico.
Senza uno straccio di scrittore e poeta.
Siamo la generazione che "ha avuto tutto".
Siamo la generazione del Prozac.
Abbiamo visto la rinascità e la rimorte del rock.
Siamo la generazione senza valori.
Siamo dei perfetti autodistruttori.
Siamo le baby-gang.
C'era Ustica.
C'era Piazza fontana.
C'era Bologna.
C'era Falcone e borselino.
C'erano le brigate rosse (morte e rinate!).
Siamo la generazione dell' A.I.D.S. e del H.I.V.
Siamo la generazione perdente.
Siamo la generazione delle nuove droghe.
Abbiamo i Rave e le discoteche.
Non abbiamo disibizioni.
siamo la generazione suicida.
Siamo quelli che possono decidere di essere obbietori di coscienza.
Siamo i manifestanti al G8.
Abbiamo mani pulite e il potere dei giudici.
Abbiamo visto vincere la destra poi la sinistra e nuovamente la destra.
Siamo globalizzati.
Non abbiamo quasi più passaporti.
Siamo la generazione degli effetti speciali al computer.
Siamo la generazione dei trans, del masochismo, dell'orgoglio gay e degli SNUFF MOVIE.
Siamo la generazione dei mai più vergini.
Siamo la generazione dei sassi dai cavalcavia.
Abbiamo vissuto Cogne, il grande fratello e il voyoerismo estremo.
Abbiamo internet e i cellulari.
Siamo la generazione delle librerie vuote.
Non abbiamo lavoro.
Abbiamo la siccità in sicilia e il terremoto nelle Marche.
Non abbiamo più Pazienza.
Abbiamo visto l'undici settembre.
Sappiamo cosa sono i kamikaze palestinesi.
Abbiamo l'Euro (€).
Non abbiamo ne matrimoni ne figli.
Ma chi sa perchè non riesco a credere a tutte queste meravigliose cose...

Da un pò di tempo non riesco ad addormentarmi presto... la televisione mi ha "aiutato" in questo difficile compito.
Ho visto film colti, provini di film porno, repliche di telefilm anni '70 e '80, televendite, programmi televisivi senza target, baletti e opere liriche, video musicali dance o sempre i soliti quattro video che girano, arte, rassegne stampe.
La cosa brutta in tutto questo è: Anche se guardo distrattamente tutto questo non riesco ancora ad addormentarmi...
Non piovema c'è un caldino fastidioso.
Odio le mezze misure di misurazione temporali... deve fare o caldo o freddo non mezzo!
Oggi non piove ed io sono triste.


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