n9p
00martedì 18 novembre 2003 17:16
“Fiamma morta”
Il suo ricordo (come una malattia) non mi lascia neanche per un momento.
Non riesco quasi più a vivere, chiudo gli occhi e la vedo, vado a dormire e la sogno…
Non riesco a capacitarmene!
Il letto disfatto, il suo profumo ancora intriso nelle lenzuola…
Sono malato, apro la bottiglia (di quello buono!) e faccio una solenne sorsata, la penna sul foglio…
Il freddo dentro di me, è estate… il freddo penetra nelle mie ossa, nella mia anima!
Come mare, fiume… acqua che si mescola e viene in superficie…
Sangue, botte, pestaggi vari ed eventuali!
Mi sto ubriacando d’alcol e di ricordi… cazzo, non volevo, ormai è tardi!
Mi butto sul letto (perennemente disfatto) e aspiro a pieni polmoni il profumo di una dea ormai sconosciuta ai miei occhi.
Con gli occhi chiusi vedere la morte sul suo viso, la mia!
Osservare forse, guardare mai!
Non voglio più guardare in fondo al tunnel, non voglio più guardarla…
NO
NO
NO
E ancora no, non ho le forze, non ho la pienezza delle cose!
L’energia cala… tutto cala ogniqualsiasicosa!
Se ne vanno tutti… una festa finita, conclusa nelle lenzuola profumate del mio letto disfatto!
Rivivere il momento cruciale della mia vita sul letto… ho un’erezione e l’alcol fa effetto!
Va giù dalla gola allo stomaco… fitta!
Il dolore aumenta ma ci sono abituato… tutto il male che mi ha e che mi sono procurato è un’apocalisse rispetto a questo stomaco!
Notte nera
Notte oscura che tutto porta via1
Lancio la penna e il foglio lontani da me, lontani, spengo le luci e fisso la mia anima nello specchio della mia psiche.