...E' un vero peccato

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Condorbianco
00martedì 21 novembre 2006 12:29
da repubblica.it
L'intervista sconfessata: "Di Palazzo Chigi ne ho abbastanza, so già
chi mi sostituirà ma non lo dico. E non andrò mai al Quirinale"
Berlusconi a Libero: "Me ne vado"
Ma poi il Cavaliere smentisce Feltri
"Mai detto certe cose, non vengo meno ai miei impegni con gli elettori"


ROMA - "Lasciare la politica? Non ci penso nemmeno. Non ho nessuna intenzione di venire meno alle responsabilità che mi hanno affidato gli elettori. Silvio Berlusconi smentisce così quanto gli viene attribuito oggi dal quotidiano "Libero" in una sorta di conversazione-intervista. Nessuna smobilitazione, dunque, ma solo la sua disponibilità ad un governo di larghe intese, senza porre condizioni personali. "Ho soltanto ribadito ancora una volta - afferma infatti l'ex premier - ciò che avevo affermato in precedenza, più volte e pubblicamente: non c'è nessuna mia pretesa di far parte di un eventuale governo di grande coalizione, tanto meno come presidente del Consiglio".

Le parole del Cavaliere chiudono una querelle che aveva fatto sobbalzare i palazzi della politica che, stamattina, avevano letto sul quotidiano di Vittorio Feltri parole nette: "Non farò più il premier e non andrò mai al Quirinale. Di Palazzo Chigi ne ho abbastanza ho già il nome di chi mi sostituirà ma non lo dico. Per il Colle, invece, non ho dubbi: l'uomo giusto è Gianni Letta".

Quanto al destino dell'attuale governo, il leader di Forza Italia avvertiva: Prodi resterà in sella, perché "manca un killer per farlo fuori". "Ho studiato e ristudiato la pratica - continuava Berlusconi - e sono giunto alla conclusione che per ora dobbiamo metterci il cuore in pace. E' vero che tutta la sinistra vorrebbe disfarsi di questo signore che si sta occupando solo della sua rete di potere personale, ma per farlo occorre trovare qualcuno disposto a sferrare il colpo mortale. E su questo non c'è il minimo accordo". Ma la colpa è anche dei "miei senatori", cioè di quelli dell'opposizione, che "pensano troppo alla poltrona".

L'addio alla politica, si legge ancora su Libero, sarebbe stato accompagnato con un libro di memorie. "Ho appena finito di scriverle. Una faticaccia durata tutta l'estate, altro che balle sulle mie notti in discoteca. Ho consegnato le bozze in Mondadori. Titolo provvisorio: 'Il calvario della libertà. E occhio al singolare, perché la libertà è una sola: o c'è sempre e su tutto o non è".

Poi la retromarcia. Prima affidata al portavoce Bonaiuti: "Mai rilasciato nessuna intervista". Poi, per fugare i dubbi, l'intervento in prima persona.

(21 novembre 2006)
eccebombo§
00martedì 21 novembre 2006 13:15
quoto condor: è davvero un peccato.
ma ci si consola, nella certezza che prima o poi accadrà [SM=g27776]
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