AUGURI AI LADRI DI STATO

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00domenica 9 gennaio 2011 18:44
Riepiloghi del 2010

Scaiola
riceve una casa in regalo a sua insaputa

B finge di aver ricevuto un Duomo in faccia e sulla finta ferita spreme sangue già raggrumato

Verdini è incolpato di gravi reati finanziari ma resta al suo posto di coordinatore del Pdl

3 procure accusano Cosentino di rapporti con la camorra ma B nega l’autorizzazione a procedere e lo mantiene al suo posto di coordinatore della Campania anche se ha diffamato con notizie false il candidato Caldoro

Feltri attacca Boffo e lo diffama, poi dice che scherzava

Per 2 mesi i media di B diffamano ossessivamente Fini per la casa di Montecarlo che si rivela una bufala

Tentano poi di attaccarlo rispolverando una storia di escort del 1999
Prima B aveva fatto liberare una puttanella minorenne dicendo che era la nipote di Mubarak

Belpietro finge un attentato a se stesso ma il capoguardia risulta un millantatore

Belpietro ci riprova e spara che Fini avrebbe tramato un finto attentato contro se stesso per incolparne B

Zaia tuona sull’alluvione del Veneto e chiede fondi pubblici e soldi privati ma intanto nega l’accesso ai rifiuti campani e un sindaco leghista attacca l’esercito perché è andato a toglierli a Napoli

Bossi regala posti quotati al figlio svogliato.

Gli assessori leghisti fanno cassa ovunque si trovano, il sindaco di Tosi promuove la moglie a 70.000 €, e la Lega vieta che si tolgano le Province perché ci vuol far cassa sopra anche se con ciò costringe tutta l’Italia a tirare la cinghia con tagli a tutti i servizi e l’abolizione del 95% delle borse di studio agli studenti meritevoli
Intanto una leghista dirige in Senato una votazione scandalosa

Ora questa bella storia del falso attentato alla sede della Lega che però.. è stato fatto proprio da due leghisti!


Ma Basta!!

Come si può dar credito a uno soltanto di costoro?
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00domenica 9 gennaio 2011 18:50
Previsioni per il 2011

Si prevede un inverno lungo e fastidioso, rallegrato da altre vetrine infrante della Lega e una fioritura di scritte murali della Lega,sulla Lega e per la Lega.
Cosa non si fa per insegnare ai piccoli leghisti a leggere!

Il prossimo anno forse potranno imparare a scrivere. I limiti del dio Odino sono infiniti

Dopo il Trota n° 1,il figlio piccolo di Bossi sarà fatto Pantegana n° 2 con la nomina di Guardiasigilli della Sacra Corona Lombarda unita al Ponte di Messina

Il sindaco di Adro,dopo la scuola padana e i posacenere pedani,farà il monumento al caduto padano,immortalando al centro del sole che ride Umberto Bossi nudo nella posa dell’uomo di Vitruvio

La leghista Rosi Mauro completerà la riforma integrale della Costit. in un centesimo di secondo,gridando: ”Met Ch Appr”,poi stramazzerà a terra vinta dalla droga

B fonderà il PiSuPoM, Partito Suk Popolari Multicolori, detto anche Partito Pon Pon, issandosi con un piede solo sull’ala della vittoria di una Rolls Roice senza predellino.

Dalla sorpresa a Fini gli cascherà un monocolo,o un monolocale a Predappio comprato coi soldi del partito, a scelta.

Belpietro si pesterà un piede da solo e accuserà i servizi segreti delle br

I deputati si venderanno a mille euro la mandria, segno chiaro della svalutazione galoppante

Dopo che Minneo si è occupato dei peti dei canguri, Minzolini si occuperà dei peti delle balene.

I leghisti continueranno a fare peti e basta.

Sciami di cimici, troiette, bitruffe. giudici costituzionali ed escort su Arcore con e senza peti.

I soliti troll petosi o pietosi sul blog di Grillo manderanno tutti i comunisti a lavare i piatti o a fare la calzetta. Previsto un boom di calzette turchesi.

Marchionne celebrerà la morte del lavoro mettendo un catetere agli operai della Fiat. Per la riconoscenza Fassino gli cederà la candidatura di Torino.Gli italiani,ormai fusi e rimbischeriti, lo faranno eroe nazionale, accanto a Mangano.

Bagnasco dirà che il nuovo fascismo è tutto da contestualizzare e che la colpa è dell’orecchino di Vendola.

Veltroni va o non va in Africa?



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00domenica 9 gennaio 2011 19:07
AUGURI AI
LADRI DI STATO



Lucio Galluzzi


Silvio B: ha evitato 15 processi, sia per amnistia che per prescrizione grazie alla ex Cirielli che ha voluto lui, per aver depenalizzato il reato di falso in bilancio, per insufficienza di prove.

Non è stato ritenuto innocente quasi mai.

Ha processi in corso, 3 a Milano: Mediaset, Mediatrade, appropriazione indebita, falso in bilancio, evasione fiscale; Mills: corruzione in atti giudiziari.

Mills è stato giudicato colpevole fino in Cassazione con reato prescritto.

B non è stato ancora giudicato causa scudo Alfano e legittimo impedimento.

Inchiesta di Trani, trasferita a Roma, il premier è indagato per minacce all’organo dello Stato AgiCom per ottenere la multa che poi avrebbe dato il via per la chiusura di AnnoZero.

Cesare Previti: braccio destro di B, pregiudicato, condannato a 7 anni e mezzo di galera definitivi per corruzione in atti giudiziari, espulso dal Parlamento, non ci potrebbe neppure più entrare, interdizione perpetua dai pubblici uffici;

Marcello dell’Utri: 2° braccio destro del Presidente del Consiglio, condannato a 7 anni, anche in appello, per associazione esterna mafiosa, già condannato a 2 anni e 3 mesi per frode fiscale, false fatture, falso in bilancio, per la gestione non trasparente e le ruberie in Publitalia; ha un processo in appello, che è riuscito a bloccare chiedendone il trasferimento in altra sede per legittimo sospetto grazie alla Legge Cirami [la Legge Cirami è uno di quei provvedimenti che il PD avrebbe dovuto fare abolire, ma che in realtà è rimasta tranquillamente in vigore.

Permette di "allungare" i tempi processuali e bloccare di fatto le sentenze, in attesa di prescrizione];

Dell’Utri in questo è accusato di aver organizzato un complotto di falsi pentiti per screditare e calunniare i veri pentiti che lo accusano, ma accusano allo stesso modo i capi mafia.

Un altro processo per estorsione mafiosa a Milano. è accusato di aver fatto minacciare dal boss di Trapani Virga l’imprenditore Garraffa dal quale Dell’Utri pretendeva in nero 750 milioni di Lire, era il ritorno di una metà di sponsorizzazione procacciata da Publitalia per squadra di basket di Trapani; è indagato anche per lo scandalo dell’eolico/P3;

Denis Verdini, uno dei tre coordinatori del PDL, il più importante, è indagato per corruzione nello scandalo dell’eolico/P3 e violazione della Legge Anselmi per aver costituito una società segreta, appunto la P3, insieme a Carboni e soci;

Giancarlo Abelli, vice coordinatore nazionale, milanese, di Comunione e Liberazione, ex democristiano, già invischiato in fantomatiche consulenze non fatturate nello scandalo del prof. Poggi Longostrevi, di nuovo “pinzato” nell’inchiesta sulla ’Ndrangheta a Milano dal PM Ilda Boccassini: arrestati 300 mafiosi legati a diversi politici che volevano mettere le mani su expo 2015 di Milano; dalle indagini è risultato che Abelli avrebbe preso voti da ’Ndranghetisti;

Altero Matteoli, ministro: sotto processo per favoreggiamento. Avrebbe avvertito l’ex Prefetto di Livorno che c’erano delle intercettazioni che lo riguardavano per le indagini su abusi edilizia nell’Isola d’Elba; processo bloccato con ogni mezzo dal Parlamento;

Raffaele Fitto, ministro: già governatore della Puglia coinvolto una inchiesta preliminare e un rinvio a giudizio per corruzione, associazione a delinquere, finanziamento illecito, tangenti che secondo l’accusa provengono da la famiglia Angelucci, regnante delle cliniche editori di Libero e il Riformista [a spese sempre nostre];

Roberto Maroni, ministro: pregiudicato, condannato per resistenza ed oltraggio a pubblico ufficiale; ha picchiato poliziotti durante la perquisizione in via Bellerio;

Umberto Bossi, ministro: pregiudicato, maxi tangente Enimont, 200 milioni da Carlo Sama [finanziamento illecito]; associazione a delinquere per aver detto che occorreva “andare a prendere quelli di AN casa per casa e fare piazza pulita”; indagato per banda armata/camicie verdi;

Gianni Letta, sottosegretario: indagato a Lagonegro per lo scandalo degli appalti catering dei Centri di Raccolta dei profughi stranieri;

Guido Bertolaso, già sotto segretario e capo della Protezione Civile: indagato per gli appalti e l’affare G8;

Aldo Brancher, già ministro: condannato per una tangente di 300 mila euro datagli da Fiorani e finalizzata alla creazione di una lobby a favore del governatore Fazio;

Nicola Cosentino: ha un mandato di cattura ormai pendente da oltre un anno e mezzo, concorso esterno in associazione camorristica. Otto collaboratori di giustizia del clan del casalesi lo indicano come referente politico della camorra;

Giacomo Caliendo, viceministro: indagato per lo scandalo P3, è stato relatore della legge anti intercettazioni [guarda caso!], magistrato in aspettativa;

Questo governo così fortemente sporco ha ottenuto già oltre 30 volte la fiducia da un Parlamento che è somigliante all’esecutivo.




Auguri di pessimo anno nuovo anche:

ai 24 pregiudicati che siedono negli scranni istituzionali;
ai 90 fra indagati, condannati in primo o secondo grado, prescritti… ;

Aldo Patriciello
, europarlamentare: imputato per fatti di malaffare in Molise;

Mario Borghezio, europarlamentare: condanna definitiva per incendio doloso;

Vito Bonsignore
, europarlamentare: condannato per tentata corruzione;

Clemente Mastella, europarlamentare: indagato per le mani in pasta con la moglie nella sanità e nei posti pubblici della Campania.

Auguri di pessimo anno nuovo a tutti i sindaci e i governatori delle regioni indagati:

Maria Letizia Moratti, sindaco di Milano: indagata per abuso d’ufficio per le consulenze facili concesse al comune meneghino e per lo smog;

Roberto Formigoni, governatore della Regione Lombardia, indagato per lo smog;

a tutti i sindaci legisti condannati per razzismo:

Flavio Tosi, sindaco di Verona: condannato in via definitiva;

Giancarlo Gentilini, sindaco di Treviso: condannato in primo grado;

Vincenzo De Luca, Sindaco di Salerno: salvato dalla prescrizione per smaltimento abusivo di rifiuti; aveva promesso di rinunciare alla prescrizione in cambio della sua candidatura elettorale, poi l’ha “incassata” e se ne è servito, imputato in due dibattimenti per associazione a delinquere, concussione, truffa, falso…;

Diego Cammarata, sindaco di Palermo: indagato per abuso d’ufficio.

Auguri di pessimo anno nuovo ai 6 governatori regionali su 20 Dopo Formigoni

Raffaele Lombardo, governatore della Sicilia: indagato per mafia e abuso d’ufficio, per aver organizzato un Ufficio Stampa alquanto smisurato per le esigenze reali [sempre a spese nostre!;

Giuseppe Scopelliti, governatore della Calabria: era già indagato prima di essere eletto per omissione d’atti d’ufficio, poi pizzicato a cena con un boss della ’Ndrangheta;

Vito de Filippo, governatore della Basilicata: indagato per favoreggiamento in una inchiesta aperta a Potenza;

Michele Iorio, governatore del Molise: indagato per concussione ed abuso.

Auguri sentitissimi di anno maligno a tutti gli ex governatori tipo

Del Turco
, Cuffaro;
ai vertici della Protezione Civile;
al cardinal Sepe, vescovo di Napoli, ex plenipotenziario di Propaganda Fide Vaticana, con il suo sterminato impero immobiliare, che faceva favori a gente tipo Lunardi, Bertolaso, Bruno Vespa che è un suo inquilino;

ai gentiluomini di Sua Santità come Balducci;
all’ex erede al trono Vittorio Emanuele, rinviato a giudizio per associazione a delinquere finalizzata a traffici nel mondo delle Slot Machines;

ai Presidenti Emeriti della Cassazione:
Mirabelli che si intratteneva telefonicamente con Pasquale Lombardi della P3;
Baldassarre indagato per millantato credito nella scalata all’Alitalia;
all’ex governatore della Banca d’Italia Fazio, sotto processo per aggiotaggio nelle scalate bancarie Unipol e Fiorani/Anton Veneta;
alla presidente di Confindustria Emma Marcegaglia: la cui ditta di famiglia ha patteggiato per corruzione nello scandalo Enel Power a Milano; il padre è stato indagato di recente per smaltimento illegale di rifiuti tossici;
al Gruppo Fiat Agnelli: per reati finanziari ai danni della Borsa;
alla Telecom di Tronchetti Provera: nel caos per spionaggio e dossieraggio con lo scandalo Tavaroli;
ai riciclatori miliardari di Fastweb e di Finmeccanica;
a Tanzi e soci della Parmalat;
all’Impregilo con lo scandalo dei rifiuti che coinvolge l’ex governatore della Campania Bassolino;
a Ligresti, Geronzi;
al SISMI di Pollari e Pompa per dossieraggio illegale nella “sede” di Perugia;
al DIS di Gianni de Gennaro
che è stato condannato anche in appello per istigazione alla falsa testimonianza di un funzionario di polizia che doveva tacere per coprire i vertici della polizia stessa sui fatti del G8 di Genova;
ai 73 agenti condannati anche loro in appello per i pestaggi e torture alla Diaz e alla caserma di Bolzaneto durante il G8 a genova.

Nessuno di loro è stato rimosso dall’incarico che ricopriva e ricopre.

Però vogliono destituire Gioacchino Genchi che non collaborando come desiderano lorsignori lo hanno per ora sospeso;
all’ex comandante della GDF Speciale, condannato per peculato, si faceva portare spigole fresche, aviotrasportate a spese nostre, quando stava in alta montagna: 18 mesi di reclusione in appello;
al generale dei ROS Ganzer, condannato l’altro giorno in appello a 14 anni per traffico internazionale di droga, ma come per tutti i grandi condannati il governo ha la piena fiducia pure in lui, e resta al suo posto;
all’ex capo dei ROS Mori insieme al suo braccio destro il colonnello Obinu, indagati per non aver catturato Provenzano quando ce l’avevano a portata di mano ed averlo lasciato libero di scorrazzare con il suo maggiolone verde per mezza italia.

Andava pure a trovare Ciancimino, agli arresti domiciliano, ma quando arrivava Provenzano tutti si giravano da un’altra parte e non vedevano nulla;



Infine auguri di cuore, questa volta positivi, di buon anno a tutti i cittadini puliti, che non hanno mai compiuto reati e al momento del voto scelgono però questi ladri e li riconfermano pure:
che il 2011 vi porti tanto consiglio e occhi aperti.

Perché è il caso di smettere di mantenere vivo questo stato di cose, ci danneggia tutti, soprattutto dal punto di vista economico.


Diciamolo a chi conosciamo e vota per i ladri di smettere.
  

Il Tutto tratto da:
 
http://masadaweb.org
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00giovedì 13 gennaio 2011 14:32

STILISTI, IMPRENDITORI, ATTRICI: ECCO CHI AVEVA I SOLDI IN SVIZZERA


Gennaio 12th, 2011 admin


I NUOVI NOMI DELLA LISTA FALCIANI: DA VALENTINO ALLA SANDRELLI, DALLA GREGORACCI A TELESPAZIO, DA BALESTRA A BULGARI….

SONO 6.963 LE “POSIZIONI FINANZIARIE” ITALIANE SOTTO IL MIRINO DEGLI INQUIRENTI, PER UN IMPORTO DI OLTRE 6 MILIARDI DI DOLLARI


Ci sono stilisti e imprenditori, attrici e gioiellieri, commercianti e dirigenti d’azienda, ma anche illustri sconosciuti che hanno evidentemente deciso di tenere all’estero i propri risparmi.

Oltre settecento persone che adesso sono sotto inchiesta a Roma per omessa o incompleta dichiarazione fiscale.

Tutte finite nell’ormai famosa «lista Falciani» che prende il nome da Hervé Falciani, il dipendente infedele della sede di Ginevra dalla banca inglese Hsbc scappato con l’elenco dei clienti di mezzo mondo che poi ha ceduto alle autorità francesi.

Per l’Italia ci sono 6.963 «posizioni finanziarie» per un totale di depositi che supera i sei miliardi e nove milioni di dollari relativi al biennio 2005-2007.

I documenti contabili ottenuti dalla procura di Torino e dalla Guardia di Finanza sono stati trasmessi per competenza alle varie Procure e nella capitale sono stati avviati gli accertamenti.

Gli interessati dovranno infatti essere interrogati dal procuratore aggiunto Pier Filippo Laviani e dal suo sostituto Paolo Ielo, soprattutto per verificare se abbiano usufruito dello scudo fiscale e abbiano così sanato eventuali irregolarità.

Aveva trasferito parte dei suoi risparmi in Svizzera l’attrice Stefania Sandrelli, che poi ha deciso di usufruire dello scudo e dunque dovrebbe evitare possibili conseguenze penali.

Nella lista c’è anche sua figlia Amanda e adesso si dovrà stabilire se sia beneficiaria del deposito della madre o se abbia invece una posizione autonoma.

Nulla si sa ancora sull’entità degli importi accreditati sui vari conti correnti: saranno le Fiamme Gialle a dover ricostruire la movimentazione fino a stabilire la cifra portata all’estero.

Nella lista consegnata alla Procura c’è poi Elisabetta Gregoraci, la soubrette diventata famosa anche per essere diventata la moglie di Flavio Briatore.

Il regista Sergio Leone risulta nell’elenco, ma è scomparso nel 1989 e dunque dovranno essere i suoi eredi a dover fornire chiarimenti ai magistrati.

Tra stilisti e gioiellieri il più noto è certamente Valentino Garavani, seguito a ruota da Renato Balestra.

Entrambi, secondo le carte acquisite a Parigi e poi inviate nel nostro Paese, avrebbero depositato capitali presso la banca inglese.

Nell’elenco c’è anche Pino Lancetti, il famoso sarto umbro morto nel 2007, che viene inserito insieme alla sorella Edda.

E poi le due società che fanno capo a Gianni Bulgari, maestro di gioielleria con la sua “Gianni Bulgari srl” e la “Bulgari International”.

Gli inquirenti ritengono che anche Pietro Hausmann sia uno dei componenti della famosa gioielleria di Roma.

Il Bolaffi che spicca nella lista dovrebbe appartenere alla dinastia nota per la numismatica mentre Sandro Ferrone è certamente lo stilista noto per i negozi sparsi in tutta la città che hanno come testimonial l’attrice Manuela Arcuri.

Telespazio è la società di Finmeccanica che si occupa di sistemi satellitari e i magistrati vogliono scoprire per quale motivo avesse un conto presso la Hsbc.

Sarà soltanto una coincidenza, ma nella stessa lista compare Camilla Crociani, moglie di Carlo di Borbone e figlia di Camillo, che del colosso specializzato in armamenti e sistemi di difesa è stato presidente per diciotto anni prima di essere coinvolto nello scandalo Lockheed.

Nella lista c’è anche il presidente della Confcommercio Roma Cesare Pambianchi, insieme a Carlo Mazzieri, commercialista che risulta socio nella sua attività professionale privata.

Nel settembre scorso lo studio è stato perquisito nell’ambito di un’altra inchiesta della magistratura romana che riguarda il trasferimento all’estero, in particolare in Bulgaria e in Gran Bretagna, di società in stato prefallimentare al fine di evitare i procedimenti di bancarotta fraudolenta.

Nome noto è pure quello di Mario Salabè, l’ingegnere coinvolto negli anni 90 nelle indagini sui finanziamenti al Pci-Pds con la sua società “Sapri Broker”, fratello dell’architetto Adolfo Salabè che invece fu accusato di peculato nell’inchiesta sui «fondi neri» del Sisde quando al Viminale c’era Oscar Luigi Scalfaro del quale Salabè era amico attraverso la figlia Marianna.

Risulta invece essere un professore universitario Francesco D’Ovidio Lefevre.

I ricchi ma non famosi sono la maggior parte.

Molte casalinghe, svariati professionisti, titolari di negozi del centro della città con un considerevole fatturato.

Si va da Cinzia Campanile a Michele Della Valle, da Carmelo Molinari a Giovanni Pugliese da Mario Chessa a Roberto D’Antona.

E ancora nell’elenco: Gabriella e Giorgio Greco; Gianfranco Graziadei; Adriano Biagiotti; Cinzia Santori; Marina Valdoni; Piero Dall’Oglio; Andrea Rosati; Eleonora Sermoneta; Stefania Vento; Giordana Zarfati; Eliane Rostagni; Fabrizia Aragona Pignatelli.

La scorsa estate la Guardia di Finanza aveva avviato accertamenti su 25 persone che avevano esportato in Svizzera un totale di 8 milioni e 299 mila dollari, scelte in base ai «canoni di pericolosità fiscale» perché risulta che non hanno presentato denuncia dei redditi, oppure perché la loro dichiarazione è stata ritenuta «incongrua» rispetto alle somme movimentate.

Tra loro, l’ambasciatore Giuseppe Maria Borga, la pittrice Donatella Marchini, il marchese Hermann Targiani.


Fiorenza Sarzanini

(da “Il Corriere della Sera“)

®@ffstef@n
00sabato 15 gennaio 2011 00:37

Debito pubblico da record per il "miglior governo della storia della Repubblica"





Del "miglior governo della storia della Repubblica" , parlai già tempo fa, ricordando inoltre i 35 indagati nel Pdl (se non è un record questo!?), come ricordai che il "governo che ha fatto di più contro la mafia" continua a tenere un mafioso al Senato condannato a 7 anni di reclusione (Dell'Utri ,ndr), come ricordai che la disoccupazione ha raggiunto l' 8,5% , il peggior dato dal terzo trimestre 2003, mentre la disoccupazione giovanile al 27,9% , peggior dato dal secondo trimestre del 1999.


A sostegno di questi dati così esaltanti, aggiungiamo anche la soglia record stabilita dal nostro debito pubblico che ha toccato l'
assurda cifra di 1.869,924 miliardi euro, in aumento rispetto ai 1.867,384 miliardi di ottobre, in aumento rispetto ai 1.838 miliardi di euro di luglio ... addirittura, e rabbrividisco dicendolo, peggio dell'ultimo governo Prodi che ci aveva lasciato appena tre anni fa con un debito di 1623,7 miliardi di Euro ...

Ma questo loro naturalmente non ve lo diranno mai e chissà se un giorno avranno mai il coraggio di prendersi la responsabilità di quello che stanno facendo senza dire come sempre "la colpa è dei comunisti" …
 
®@ffstef@n
00sabato 15 gennaio 2011 00:39
C'è un evasione da centinaia di miliardi di euro, si fanno scudi fiscali per far rientrare, a tassazione praticamente zero, i capitali illegali [quanti soldi della mafia sono stati riciclati grazie allo scudo fiscale di Tremonti??],

si continua a sperperare denaro pubblico come dimostrano le continue indagini che scoprono gli Scajola, i Verdini, furbi e furbetti, cricche varie, P2 e P3..

però il problema italiano sembrano essere gli operai della Fiat che guadagnano 1200 euro che cattivissimi costringerebbero il buon
Marchionne, che vuole cambiare l'Italia, a trasferire le fabbriche all'estero. 
 

Eh si perchè i costi degli operai sono inaccettabili.

L'evasione miliardaria è invece sinonimo di furbizia di grandeur.

Non so voi, ma in me una simile ipocrisia solleva una rabbia che mi farebbe fare qualunque cosa per spezzarla.  



gg
®@ffstef@n
00domenica 23 gennaio 2011 11:50

LA NIPOTINA DI DANIELA SANTANCHE’, ASSESSORE ASSENTEISTA:

ETEREA COME LA NIPOTE DI MUBARAK,
MA CON 100.000 EURO DI STIPENDIO



 

APPENA ACCORDATASI CON “CHI LE DONNE LE VUOLE SOLO ORIZZONTALI”,
LA EX PASIONARIA SANTANCHE’ HA SISTEMATO LA NIPOTINA COME ASSESSORE ALLA MODA ALLA PROVINCIA DI MILANO…MA PER SETTE MESI SILVIA GARNERO NON E’ MAI SFILATA IN CONSIGLIO


Silvia Garnero, classe ‘84, da maggio a novembre non è mai comparsa in Consiglio.

L’opposizione ne ha chiesto le dimissioni con una mozione di sfiducia poi bocciata.

L’assessorato rischia di costare 14 volte in più di quanto potrà spendere nel 2011

Assessore provinciale con record di assenze e uno scarnissimo contributo alla vita politica scandito da appena tre delibere in un anno e mezzo di legislatura.

Il tutto a fronte di una spesa annua di 350mila euro.

Tanto vale l’assessorato di Silvia Garnero, piemontese classe ’84, che nel dicembre scorso, grazie all’aiuto della maggioranza, ha rintuzzato una mozione di sfiducia firmata dall’intera opposizione.

Alla fine di quel voto dirà: “Accetto questo atto in maniera rispettosa, ma anche con imbarazzo e stupore, perché speravo che un certo modo di fare politica non trovasse posto in quest’aula. Voi mi date della fannullona e dell’incapace e io questo non lo accetto perché è ingiusto e falso”.

Nella primavera del 2009 la sua nomina contribuisce a rafforzare le quote rose nella neo giunta provinciale di Milano governata da Guido Podestà.

Il più giovane assessore d’Italia, appena 25 anni allora, bella presenza, un curriculum politico inevitabilmente scarno, ma una grande dote da spendere: la parentela con il sottosegretario del Pdl Daniela Santanché.


Tanto basta per spingere la giovane Silvia a palazzo Isimbardi.

A lei, Podestà, riserva l’assessorato alla Moda con delega di prestigio: quella all’Expo 2015.

Un bel successo per una ragazza che sul tavolo (politico) mette due lauree: in Graphic and Virtual Design alla facoltà di Architettura del Politecnico di Torino e in Fashion Design a Milano.

Il sito della Provincia di Milano, poi, aggiunge particolari:
Silvia Garnero ha lavorato nel settore della comunicazione a livello internazionale per approdare al mondo della pubblicità nel settore dell’editoria tradizionale e dei new-media”.

Da qui parte la sua carriera politica.

“Aderisce al progetto politico (quale sarebbe? ndr) di Daniela Santanchè e si occupa in veste di capostaff della campagna elettorale per le elezioni politiche del 2008.

E’ nominata tra i coordinatori del Movimento per l’Italia e partecipa alla stesura del programma del nuovo soggetto politico.

Attualmente è dirigente nazionale e ricopre la carica di tesoriere”.

E sarà proprio l’Mpi a tirare la volata per la vittoria di Podestà che sul posto lascia il presidente uscente Filippo Penati.

Il movimento della Santanché non ha candidati in lista, eppure puntella la campagna elettorale dell’ex agente immobiliare di Berlusconi.

Spiegherà:
”Io non faccio politica per le poltrone, né per lo stipendio, mi batto per un progetto politico. Pensiamo a vincere, e poi avremo il nostro riconoscimento politico”.

Una poltrona, se non personalmente, la ottiene comunque.

E’ propria quella alla Moda su cui siede la giovane Silvia.

Nel frattempo, qualche settimana dopo le nomine, il quotidiano Libero le riserva una pagina d’intervista.

Solo una coincidenza che all’epoca la concessionaria per la pubblicità sia la Visibilia di proprietà della Santanché.

La nipotina ha, però, le idee chiare:
“Ho già in mente due cose da fare: un road show nei comuni della Provincia per far avvicinare le persone all’Esposizione universale e poi sfruttare la mia giovane età per coinvolgere il maggior numero di coetanei in questo progetto”.

E zia Daniela?
 “Vivo con lei e già il fatto di starle accanto per me è stata una grande palestra di vita”.

Perché “zia Daniela è molto severa e pretende tanto da sè stessa e da chi le sta accanto”.

Da allora il ruolino di marcia in Provincia segna tre delibere per contribuiti ad associazioni e un’informativa per il Digital Music Forum, manifestazione sull’evoluzione della musica nel web.

Ma il dato più eclatante, ricostruito nella stessa mozione, sono le spese:
inizialmente, infatti, il budget dell’assessorato vale 220mila euro.

Tesoretto diminuito di 50mila durante la revisione del bilancio.

Mentre per il 2011 si prevede un massimo di 25mila.

“Insomma – calcola il consigliere Ezio Casati – , a fronte di una spesa annua di 350mila euro (tanto vale il conto dell’assessorato), ci cui 100 (lordi) per lo stipendio della Garnero, la provincia di Milano rischia di pagare 14 volte di più di quanto (in teoria) l’assessore alla Moda potrà spendere dall’anno prossimo”.

Ancora più desolante il calendario delle presenze in Consiglio provinciale: dal 10 luglio 2009 al 6 maggio 2010, lo score segna quota venti.

Dopodiché fino al 4 novembre successivo di lei non si sa più nulla.

Nel documento si fa notare come ”in sedici mesi di attività” Silvia Garnero “è stata relatrice di un’unica delibera di Giunta” e ha partecipato “a sole tre audizioni di Commissione”.

Due delle quali con la presenza dell’allora amministratore delegato di Expo Lucio Stanca, ma “limitandosi alla sola presentazione”.

Di più: il 14 ottobre, vigilia dell’appuntamento del Bie, la nipotina della Santanchè risulta assente in consiglio provinciale.

Eppure è lei l’assessore con delega all’Expo.

Sul tema la giovane Silvia inciampa di nuovo nel maggio scorso, quando è in pieno svolgimento la discussione sulle aeree di Expo.

Il nodo è semplice: come acquisirle.

Comune e Provincia sono irremovibili: comodato d’uso con la possibilità per i proprietari di costruire dopo la fine dell’ evento;  il Pirellone, invece, insiste per l’ acquisto in modo da non avvantaggiare troppo i privati.

Bene, la Garnero nel suo intervento parla addirittura di esproprio.

Il grave incidente diplomatico viene salvato in zona Cesarini dall’intervento diretto di Guido Podestà che la smentirà pubblicamente.

Insomma, la giovane designer non sembra essere apprezzata nemmeno dalla sua stessa maggioranza.

La riprova arriva proprio il 16 dicembre quando Roberta Capotosti, ex Movimento sociale, ora Pdl vota a favore della mozione di sfiducia perché, dice, “la politica, per come mi hanno insegnato ad intenderla e per come ho imparato a farla, è innanzitutto un atto d’amore nei confronti di un Ideale che, a seconda delle epoche, si declina via via in maniera differente, senza perdere, però, la sua natura originaria”.

Meno male che ci pensa la zietta a fare la morale.

Agli altri, ovviamente

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