16`di Campionato 2008/09 : Starwings - SAV Vacallo : 57 - 65 .

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00lunedì 16 febbraio 2009 17:09


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00lunedì 16 febbraio 2009 17:09



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Starwings – SAV Vacallo
57:65 (30:33)





­Starwings – SAV Vacallo 57:65 (30:33)
(18:15, 12:18, 7:20, 20:12)



Di successo in successo continua a marciare la Sav Vacallo, confermatasi anche questa sera capolista grazie alla vittoria in trasferta (65-57, 33-30 il primo tempo sul campo degli Starwings Regione Basilea. Il dominio dei “momò” nel campionato 2008/2009 ha toni da trionfo: 16 partite disputate, 15 vittorie contro una sconfitta, margine di otto lunghezze sulla seconda in graduatoria, saldo attivo di 222 punti tra canestri segnati e canestri subiti (tra l’altro, primato come miglior difesa del torneo).



© Il Mattino Online


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00lunedì 16 febbraio 2009 17:10





Marcus Hett dello Starwings blocca cosi' il gialloverde Ricky Gibson.
(Keystone)



Il Vacallo è uno schiacciasassi .





Manuel Raga e compagni fanno la differenza nel terzo quarto

Soddisfattissimo il coach dei gialloverdi Rodrigo Pastore: ­Affrontavamo un signor avversario. In casa, infatti, lo Starwings non aveva mai perso sinora. L’inizio è stato un po’ difficile, poi abbiamo trovato i giusti equilibri .



­La SAV Vacallo non conosce ostacoli. La sfida con gli Starwings rappresentava indubbiamente un appuntamento importante: i basilesi anche quest’anno puntano a figurare tra i protagonisti, tanto piu' ora che sono stati buttati fuori dalla coppa. Senza dimenticare che, fino a sabato, il loro campo era ancora imbattuto.
Ma anche in quest’occasione i gialloverdi diretti da Rodrigo Pastore hanno dimostrato perchè stanno dominando il campionato. Hanno infatti saputo restare calmi quando nel primo quarto i basilesi – con il solito ritmo basso ed un buon gioco sotto canestro – hanno saputo tenere il risultato. Nel secondo quarto la formazione ospite­ pero' è lentamente cresciuta e, soprattutto nella seconda parte di questa frazione, ha dato un primo importante segnale grazie a due ­triple di Manuel Raga, chiudendo il parziale in vantaggio di tre punti.
Dove per il Vacallo ha fatto veramente la differenza é stato nel terzo quarto: la pressione difensiva é gradualmente aumentata fino a diventare asfissiante, il Birstal non ha capito piu' niente tanto da riuscire a segnare soltanto sette punticini. In avanti gli ospiti (recuperando una marea di palloni) hanno spinto ulteriormente sull’acceleratore, Coffin e Henderson sono finiti in panchina perché incapaci di contenere le folate offensive degli avversari. Il margine si è cosi' dilatato fino a raggiungere anche diciotto punti.
Soltanto con la presenza di Mc Crory, Wright, Menck, Hett e Nyom i padroni di casa hanno saputo combinare qualcosa di buono, ma ormai la SAV aveva gipreso il volo.


Walo




© Corriere del Ticino.


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00lunedì 16 febbraio 2009 17:11





Gray cerca di eludere la guardia Angley
AGOSTA TI- PRESS/ F.





Lugano, nonostante tutto .




L’interinato di Bernasconi all’insegna della vittoria per i Tigers, che fanno loro il derby con la SAM.

Rezzonico: ‘Abbiamo pagato dazio sul piano delle energie: l’impegno in settimana s’è fatto sentire’





di Mec.

Grande pubblico, in parte an­che arrabbiato per l’aumento a 20 franchi del biglietto ma poco basket di un certo livello, in que­sto derby che si annunciava com­plesso per le teste più che per il resto.
Come se non bastasse, si gioca senza il tabellone segnapunti e segna tempo: un grazie a Mar­gherita per la sua sciarpa arancione, per segnalare gli ultimi 10 secondi: non c’è nem­meno un segnapunti manuale di riserva! Lo speaker ha ag­giornato il pubblico di minuto in minuto, uno spasso.
I giocatori di casa han fatto gruppo attorno a Walter Berna­sconi (non vogliono che lui se ne vada) e hanno giocato con buona intensità per 40 minuti, lascian­do pochi spazi a una SAM decisa­mente calata alla distanza.
« Abbiamo pagato la bella gara di mercoledì conto Vacallo – dirà a fine gara Rezzonico –. Noi non siamo ancora in grado di sostene­re certi ritmi e alcuni giocatori sono scomparsi ».
Effettivamente la SAM ha avu­to i soliti punti dai suoi america­ni (22 dei 34 del primo tempo e 25 dei 41 nel secondo tempo), con 8 di Balletta nel primi due quarti e 13 da Rey e Faessler negli altri 2: poi il buio, se non estemporanei canestri a partita finita: gli 0 pun­ti di Censi testimoniano delle fa­tiche del mercoledì, i complessi­vi 9 di Savage del ritardo di con­dizione e non solo. Sul campo opposto, un com­plesso che ha ritrovato un po’ meglio i suoi giochi, che ha sfrut­tato ogni errore avversario, do­minando sotto i tabelloni, con uno straripante Wells nel secon­do tempo. Delle difese meglio so­prassedere, anche se per i bian­coneri c’è stata un po’ d’intensità in più (si fa per dire).
L’inizio è di quelli da campet­to, con il “ciapa e tira” a domina­re e con Lugano avanti di 7: da ci­neteca gli ultimi 5 secondi del quarto: Balletta, fuori equilibrio, tira da 3 e Gray gli frana addosso: un 3+1! Rimessa da fondo a 4”, da Almasson a Wells, 4 metri oltre la metà campo: prende la palla, si gira e tira: ciuff! 27 a 22. Per rac­contare nel dettaglio questi atti­mi, significa che degli altri c’è poco da dire.
Infatti nel secondo quarto il Lugano prende il largo: il trio americano della SAM mette un canestro in azione a cranio in 10 minuti. I Tigers affondano come vogliono nella “difesa” bianco­blù, salgono a +18 al 7’, 43 a 25: poi si distraggono negli ultimi 2 mi­nuti e alla pausa grande ci vanno con +12, 46 a 34.
Nella ripresa Balletta e compa­gni cercano di tornare in partita e quasi ci riescono con un parzia­le di 11 a 3: 60 a 52 all’ottavo. Ma a questo punto, dopo un time out, i bianconeri si ritrovano e, a caval­lo dei due quarti mettono un 20 a 4 che non lascia speranze ai cugi­ni: 80 a 54 al 32’ e partita da archi­viare, anche se il massimo van­taggio di 27 i bianconeri lo pren­dono al 7’, 91 a 64.
« Sono molto contento della ri­sposta che i miei hanno dato sul campo – ha commentato Walter Bernasconi a fine gara –: sono stati tre giorni molto difficili, con lo spogliatoio turbato dalle vicen­de legate a Facchinetti. Non ho fatto nulla che non avrebbe fatto Frank, questo lo posso dire tran­quillamente. Quindi, grazie an­che a lui per questa prestazione ». Emozioni forti e un messaggio altrettanto chiaro: « Non so anco­ra cosa farò: mi prendo almeno 24 ore per decidere. Sono molto lega­to a Facchinetti, abbiamo lavora­to assieme e condiviso scelte, alti e bassi. Ci sono state critiche, anche eccessive nei nostri confronti, non si può negarlo e quindi tutto ciò andrà sulla bilancia delle valuta­zioni, compreso il fatto che i gioca­tori mi hanno chiesto di rimanere ».


© laRegione Ticino



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00lunedì 16 febbraio 2009 17:12





L'allenatore del Lugano Walter Bernasconi durante una pausa di gioco.
(foto TI-Press/Francesca Agosta)




Il “nuovo” Lugano batte la SAM .




Derby senza storia all’Elvetico. Il nuovo allenatore dei Tigers (sabato diretti da Walter Bernasconi) sarà Renato Carettoni .





I Tigers, diretti da Walter Bernasconi (assistito da Oscar Rota), che ha preso il posto di Franco Facchinetti (licenziato in questi giorni dal club dopo l’ultima sconfitta di Boncourt in Coppa), ha battuto nettamente la SAM Massagno nella seconda sfida diretta stagionale. All’Elvetico non c’è stata partita: malgrado la generosità dei massagnesi, il Lugano ha evidenziato una maggiore efficacia offensiva ed una migliore organizzazione difensiva.

Dopo un sostanziale equilibrio nel primo quarto (spettacolari le “triple” del 26-22 di Balletta, che ha usufruito di un libero supplementare, e la pronta risposta di Wells sempre dalla lunga distanza allo scadere: 27-22), la squadra di casa ha preso il volo nel secondo quarto.

Eloquente il break di 8-0 (39-25), ad immagine di Stockalper che ha fatto canestro al terzo tentativo in mezzo alla difesa avversaria dopo aver catturato due rimbalzi offensivi! In seguito Lugano in cattedra fino alla fine, con il suo vantaggio a lievitare fino a toccare +26 al 39’ (96-70).

Queste le dichiarazioni del dopo-partita, a cominciare da Walter Bernasconi: “La situazione per noi era terribile dopo le ultime vicende. Era importante reagire bene sul piano caratteriale e così è stato. Per quanto mi riguarda, deciderò domenica se restare o meno nel Lugano. Con Facchinetti ho condiviso tutto, scelte dei giocatori e piani di lavoro”.

La sensazione è che Bernasconi stia meditando di lasciare. Il presidente Alessandro Cedraschi ha poi annunciato che il prossimo tecnico sarà Renato Carettoni, che fino a questo momento ricopriva la carica di addetto stampa della società.

Sul fronte della SAM, Fabrizio Rezzonico è deluso: “Eravamo riusciti ad arrivare anche a -8 al 28’ (60-52), poi due decisioni arbitrali ci hanno innervosito ed abbiamo perso la bussola. Il Lugano è stato bravo ad approfittare del nostro nervosismo per allungare il passo”.


© Ticinonline


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00lunedì 16 febbraio 2009 17:13




Il nuovo domatore delle Tigri: Renato Carettoni
AGOSTA TI- PRESS/ F.


Nuovo mister:
Squadra affidata da oggi a Carettoni.



Al termine della conferenza stampa, ha preso la parola il presidente Alessandro Cedra­schi: « Dato che ormai tutti san­no, vi posso annunciare che, sino al termine della stagione, il nuovo allenatore è Renato Carettoni. Abbiamo optato per una scelta interna alla società, visto che Renato fa già parte del nostro staff. È un allenatore preparato che conosce tutto del basket e che ci auguriamo pos­sa lavorare bene ».
Lo stesso Carettoni ha poi ri­lasciato un breve commento: « Ho molto rispetto per il lavoro di Facchinetti e credo che conti­nuerò nella strada da lui per­corsa. Non chiedo nulla di par­ticolare alla società e aspetto i primi allenamenti per pronun­ciarmi in merito ai giocatori a disposizione. In questo periodo il mercato è comunque aperto e non si possono escludere cam­biamenti (è il caso di Mladjan che ha fatto le sue richieste al Lugano e ne ha ricevuto una controfferta che, per ora, pare non lo soddisfi, ndr). Per giudi­care bisogna essere sul campo, non fare l’osservatore esterno. Ringrazio la società che mi dà questa possibilità di tornare ad allenare in A, il mio perenne so­gno, e cercherò di onorare al meglio questa opportunità » . Su questo ed altro tornere­mo in settimana, quando le palle a spicchi saranno fer­me... o quasi.

MEC



© laRegione Ticino



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00lunedì 16 febbraio 2009 17:35



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Per l’allenatore ad interim Walter Bernasconi e per il presidente Alessandro Cedraschi é stato un derby piacevole.
(Fiorenzo Maffi)





Una brutta SAM sbranata dai Tigers .




Tabellone in tilt e clima irreale: il Lugano fa un sol boccone del Massagno.

Dell’incontro, chiuso sul punteggio di 99-75 in favore dei padroni di casa, non c’è molto da dire: i bianconeri non hanno incontrato difficoltà contro un avversario a corto di argomenti tecnico-tattici sia in attacco che in difesa .




Ci sono giornate che nascono sotto una cattiva stella. Sabato all’ Elvetico, per esempio, a qualche istante dall’inizio della partita, il tabellone elettronico­ è inspiegabilmente andato in tilt. Risultato: per tutto la durata dell’incontro giocatori, allenatori e pubblico non hanno potuto vedere il punteggio, tantomeno il cronometro. Figuriamoci poi i falli o i 24 secondi! Quasi che anche le infrastrutture della palestra trasudassero il malessere che si respira in questi giorni attorno al club del presidente Cedraschi... Cos'è , in un ambiente irreale, il derby tra Lugano Tigers e SAM Massagno, a pochi giorni dal polemico divorzio tra la società bianconera ed il tecnico Franco Facchinetti, si presentava foriero di oscuri e poco ben auguranti presagi. A conferma di cio', in campo non si è vista una bella pallacanestro. Ci spiace dissentire da Davide Balletta, che al termine dell’incontro la definirà una bella partita, ma il match di sabato ­è stato di un livello tecnico tattico davvero mediocre.
Il Lugano ha fatto valere il proprio maggiore tasso tecnico, i centimetri di Almanson e l’elevazione di Wells, ma di fronte aveva un Massagno che, come ammetterà anche il coach Fabrizio Rezzonico nel dopopartita, ­ha sprecato una grande occasione. La SAM, infatti,apparsa a corto di idee in attacco e decisamente troppo leggera in difesa, settore nel quale ha riproposto, con gli stessi esiti poco lusinghieri ottenuti contro il Vacallo, l’ormai classica­zonetta ­. Traditi da Censi e da Savage, ed in parte anche da Angley e da Grimm, i massagnesi non hanno mai dato l’impressione di poter rivaleggiare con i propri avversari, neppure quando nel terzo quarto si sono riportati a 8 lunghezze dai Tigers (60-52).
Con il Lugano a vincere ­per inerzia ­, ci ha pensato Isaac Wells, con le sue schiacciate e la sua capigliatura afro, a tenere sveglio, almeno un po’, il pubblico accorso all’ Elvetico, che forse si aspettava e si meritava uno spettacolo di ben altra qualità.

Andrea Stephani




� Corriere del Ticino



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