Gray cerca di eludere la guardia Angley
AGOSTA TI- PRESS/ F.
Lugano, nonostante tutto .
L’interinato di Bernasconi all’insegna della vittoria per i Tigers, che fanno loro il derby con la SAM.
Rezzonico: ‘Abbiamo pagato dazio sul piano delle energie: l’impegno in settimana s’è fatto sentire’
di Mec.
Grande pubblico, in parte anche arrabbiato per l’aumento a 20 franchi del biglietto ma poco basket di un certo livello, in questo derby che si annunciava complesso per le teste più che per il resto.
Come se non bastasse, si gioca senza il tabellone segnapunti e segna tempo: un grazie a Margherita per la sua sciarpa arancione, per segnalare gli ultimi 10 secondi: non c’è nemmeno un segnapunti manuale di riserva! Lo speaker ha aggiornato il pubblico di minuto in minuto, uno spasso.
I giocatori di casa han fatto gruppo attorno a Walter Bernasconi (non vogliono che lui se ne vada) e hanno giocato con buona intensità per 40 minuti, lasciando pochi spazi a una SAM decisamente calata alla distanza.
« Abbiamo pagato la bella gara di mercoledì conto Vacallo – dirà a fine gara Rezzonico –. Noi non siamo ancora in grado di sostenere certi ritmi e alcuni giocatori sono scomparsi ».
Effettivamente la SAM ha avuto i soliti punti dai suoi americani (22 dei 34 del primo tempo e 25 dei 41 nel secondo tempo), con 8 di Balletta nel primi due quarti e 13 da Rey e Faessler negli altri 2: poi il buio, se non estemporanei canestri a partita finita: gli 0 punti di Censi testimoniano delle fatiche del mercoledì, i complessivi 9 di Savage del ritardo di condizione e non solo. Sul campo opposto, un complesso che ha ritrovato un po’ meglio i suoi giochi, che ha sfruttato ogni errore avversario, dominando sotto i tabelloni, con uno straripante Wells nel secondo tempo. Delle difese meglio soprassedere, anche se per i bianconeri c’è stata un po’ d’intensità in più (si fa per dire).
L’inizio è di quelli da campetto, con il “ciapa e tira” a dominare e con Lugano avanti di 7: da cineteca gli ultimi 5 secondi del quarto: Balletta, fuori equilibrio, tira da 3 e Gray gli frana addosso: un 3+1! Rimessa da fondo a 4”, da Almasson a Wells, 4 metri oltre la metà campo: prende la palla, si gira e tira: ciuff! 27 a 22. Per raccontare nel dettaglio questi attimi, significa che degli altri c’è poco da dire.
Infatti nel secondo quarto il Lugano prende il largo: il trio americano della SAM mette un canestro in azione a cranio in 10 minuti. I Tigers affondano come vogliono nella “difesa” biancoblù, salgono a +18 al 7’, 43 a 25: poi si distraggono negli ultimi 2 minuti e alla pausa grande ci vanno con +12, 46 a 34.
Nella ripresa Balletta e compagni cercano di tornare in partita e quasi ci riescono con un parziale di 11 a 3: 60 a 52 all’ottavo. Ma a questo punto, dopo un time out, i bianconeri si ritrovano e, a cavallo dei due quarti mettono un 20 a 4 che non lascia speranze ai cugini: 80 a 54 al 32’ e partita da archiviare, anche se il massimo vantaggio di 27 i bianconeri lo prendono al 7’, 91 a 64.
« Sono molto contento della risposta che i miei hanno dato sul campo – ha commentato Walter Bernasconi a fine gara –: sono stati tre giorni molto difficili, con lo spogliatoio turbato dalle vicende legate a Facchinetti. Non ho fatto nulla che non avrebbe fatto Frank, questo lo posso dire tranquillamente. Quindi, grazie anche a lui per questa prestazione ». Emozioni forti e un messaggio altrettanto chiaro: « Non so ancora cosa farò: mi prendo almeno 24 ore per decidere. Sono molto legato a Facchinetti, abbiamo lavorato assieme e condiviso scelte, alti e bassi. Ci sono state critiche, anche eccessive nei nostri confronti, non si può negarlo e quindi tutto ciò andrà sulla bilancia delle valutazioni, compreso il fatto che i giocatori mi hanno chiesto di rimanere ».
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