PLAY-OFF 2010/11. Finale 3^: OL. FRIBOURG - LUGANO T. : 93 - 84 .

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00sabato 21 maggio 2011 01:07
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00sabato 21 maggio 2011 01:09


14.05.2011.





(Keystone)



Lugano offre à Fribourg le droit d’y croire.



Les Tessinois avaient tout pour bien faire mais n’ont pas sur concrétiser.
Ils s’inclinent finalement 93-82 et voient Olympic revenir à 2-1 dans cette finale de LNA.
Quatrième match, mercredi..




par Grégory Beaud.

Les visiteurs semblaient avoir le match bien en mains après un excellent départ. Dans le sillage de Sean Finn et de ses 212 centimètres, les Tigers paraissaient indestructibles. Après dix minutes de jeu, le tableau d'affichage indiquait déjà dix longueurs d'avance pour Lugano. Steve Smith n'arrivait simplement pas à contenir le pivot adverse malgré toute sa bonne volonté.

Malgré ce départ idyllique, le coach Joe Whelton a sorti le géant américain du jeu pour ne le réintroduire qu'en seconde mi-temps. Quelle mouche a donc bien pu piquer le technicien de Lugano? «Je le connais mieux que vous, je le vois tout le temps à l'entraînement. Je sais ce qu'il peut apporter à l'équipe», a-t-il sèchement rétorqué, manifestement vexé à l'évocation de son coaching.

Pourtant, le résultat est là. Les Luganais n'ont plus eu le moindre rebond. «C'était un des clés du match, a martelé Damien Leyrolles. Lors du deuxième match, nous avons concédé dix-huit rebonds offensifs et seulement deux ce soir. Ca a fait la différence.» En 18 minutes de jeu, Sean Finn a capté six rebonds. N'aurait-il pas pu apporter plus, s'il n'avait pas été relégué au bout du banc? «C'est surtout un problème d'énergie, a tonné Joe Whelton. Nous sommes bien rentrés dans le match, preuve que nous étions prêts. Mais avons ensuite arrêté de nous battre.»

Revenus à la hauteur de Lugano lors du troisième quart-temps, les Fribourgeois ont ensuite passé l'épaule en fin de match grâce à l'impulsion de Terry Williams. Le meneur de jeu américain a marqué deux paniers à trois points consécutifs, donnant 11 points d'avance à Olympic (81-70 à 2'08'' de la fin du match). Un écart décisif. «Nous avons eu plus de réussite que lors des deux premiers matches, a convenu Damien Leyrolles. Cela n'arrivera pas toujours, mais nous avons su en profiter.»

Fribourg Olympic recevra Lugano mercredi (19h/TSR2) pour l'acte IV de cette finale de LNA. «A nous de bien analyser le match et de nous regrouper pour ne pas commettre les mêmes erreurs», a sobrement conclu le Luganais Derek Stockalper.



BY



!maro!
00sabato 21 maggio 2011 01:10


14.05.2011.









Colpo di coda del Friborgo, Lugano battuto e finale riaperta.


I Tigers iniziano alla grande poi prima della pausa principale recuperano tutto il passivo
ed alla distanza fanno valere il collettivo ed un gioco più robusto sotto i tabelloni.
Mercoledì la quarta gara .




di MARCO GALLI.

Sul più bello il Lugano perde la necessaria coesione ed il Friborgo s’impone nella terza sfida, riaprendo di fatto la finale-scudetto. Alla St. Léonard tutto era pronto per festeggiare il secondo titolo consecutivo dei bianconeri. Dopo i primi dieci minuti, le cose sembravano effettivamente andare alla grande per la squadra di Whelton. Dieci punti avanti, tiro da 3 ineccepibile (5/5) e maggiore variazione di gioco sia in difesa che in fase d’impostazione.

Tutto troppo bello per essere vero bello. È bastata qualche distrazione di troppo in retrovia dei Tigers, qualche rimbalzo perso, cinque palle mandate all’aria (ergo mancanza della giusta intensità...) ed ecco che l’Olympic, quasi incredulo, ha potuto rimontare, dapprima sul -4 al 23’35 (break di 10-2 e 33-37) e di seguito addirittura a +1 alla pausa principale (allungo 18-6 e 41-41 con un 1/2 dalla lunetta di Esterkamp.
A questo punto il Friborgo c’ha creduto, il Lugano in avvio di terzo quarto ha prodotto ancora un allungo (46-52 al 4’) ma poi il match si è tinto di... biancoverde, con il Friborgo a riprendere quota dapprima grazie ad un Quidome davvero implacabile (12 punti nel terzo quarto con un 4/4 da e e una “tripla” e di seguito con Williams autore di tre “bombe” nell’ultimo tempo. Friborgo a +10 (84-74) – e questo malgrado tutti gli stranieri fossero gravati di numerosi falli - e partita chiusa. Inutili i falli sistematici degli ospiti, il risultato non è più cambiato. Da registrare a pochi secondi dalla fine l’infortunio di Angley (leggera distorsione ad una caviglia, dapprima aveva subìto un colpo alla mano). Non dovrebbe essere nulla di grave.

A fine gara ovviamente deluso coach Whelton: “Nel primo quarto le cose sono andate bene poi però è mancata la necessaria concentrazione ed i ragazzi, quando abbiamo prodotto il primo allungo, si sono eccessivamente rilassati, anche ai rimbalzi. Dobbiamo analizzare al video ciò che non è andato per cercare di chiudere il conto mercoledì ancora qui alla St. Léonard. Non ci sono scusanti, complimenti al Friborgo che ha giocato meglio”. Coach Leyrolles raggiante “anche perché i ragazzi c’hanno sempre creduto fino alla fine. Hanno lottato, operando l’importantissimo recupero prima della pausa principale. Ora siamo sul 2-1, nulla è perso, mercoledì cercheremo di pareggiare il conto, vedremo, tutto è possibile".



BY



!maro!
00sabato 21 maggio 2011 01:11


14.05.2011.






L'Olympic è ancora vivo e vegeto .



Alla St-Léonard di Friburgo i Tigers sono apparsi meno motivati e,
nonostante un buon inizio di partita, hanno subìto il ritorno degli avversari.
Mercoledì, ancora in Romandia, si giocherà gara-4.




di RAFFAELE DEBARTOLOMEI.

I Lugano Tigers di Joe Whelton hanno gettato alle ortiche sa­bato sera il primo dei tre match-point a loro disposizione nella sfida che li vede opposti all'Olympic Friburgo. Il terzo capitolo della finalissima, il pri­mo a svolgersi in terra romanda, ha proposto una partita decisamente av­vincente e spettacolare. Alla fine a spuntarla sono stati i padroni di casa, che hanno fatto la differenza soprat­tutto in virtù della loro maggior deter­minazione.
Gli uomini di Leyrolles, costretti a vin­cere per non vedere infrante le pro­prie ambizioni di agguantare il titolo, sono così riusciti a riaprire la serie. Nelle battute iniziali della partita i campioni svizzeri sembravano in gra­do di confermare la propria suprema­zia sui friburghesi. Nel primo periodo i ticinesi erano infatti riusciti a co­struirsi un vantaggio abbastanza co­spicuo (16-26 al 10'), soprattutto per merito dei punti dei propri lunghi, cer­cati sistematicamente dai compagni di squadra. La superiorità dimostra­ta nei primi minuti dai luganesi, sem­brava lasciar presagire ad una partita senza storia, ma sospinti dai 2900 del­la St-Léonard, nella seconda frazione di gioco i burgundi si rifacevano sot­to prepotentemente. Al 15' il rientro in campo di Smith (uscito zoppican­te pochi minuti prima in seguito ad un infortunio), era un'iniezione di fi­ducia per tutto l'ambiente friburghe­se. Lo stesso Smith dava il proprio im­portante contributo alla rimonta del­la squadra romanda, che si comple­tava negli ultimi secondi prima del­l'intervallo (41-41). Dopo questo mo­mento di sbandamento da parte dei bianconeri l'incontro si incanalava sui binari dell'equilibrio più assoluto, ma negli ultimi minuti la grinta dei bian­coverdi faceva la differenza. In questo momento decisivo della partita i lu­ganesi sono apparsi confusi e non so­no più stati in grado di trovare solu­zioni ragionate in fase offensiva, soc­combendo all'impeto del motivato Friburgo. A dare il colpo di grazia alla squadra di Joe Whelton, ci pensava l'eccellente Williams, con due bombe da distanza siderale che di fatto chiu­devano la partita.

BY




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LINK: Cronaca dal sito del Lugano Tigers.

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!maro!
00sabato 21 maggio 2011 01:13


16.05.2011.





Spogliatoio .



Whelton: «Bravi gli avversari»
Il tecnico del Lugano parla di un buon primo tempo e poi di un calo di concentrazione.




di R.D.

Nonostante la scon­fitta l'ambiente in casa Lugano a fine partita sembra essere sereno. Vi è infatti la consapevolezza di avere ancora due occasioni per cogliere l'ultimo successo, neces­sario ai Tigers per potersi laurea­re campioni svizzeri.
I complimenti di Whelton
Joe Whelton non cerca attenuan­ti, e nelle sue dichiarazioni rico­nosce i meriti degli avversari e i limiti evidenziati dalla propria squadra: «Devo fare i miei com­plimenti all'Olympic, che questa sera ha disputato un'ottima par­tita. È inutile cercare scuse, i no­stri avversari hanno giocato me­glio di noi. Sono contento di quanto dimostrato dai miei ra­gazzi nel primo tempo, ma nel seguito dell'incontro abbiamo ac­cusato un calo di concentrazio­ne e di energie, che abbiamo pa­gato a caro prezzo. Loro sono ap­parsi chiaramente più motivati di noi e alla fine questa loro mag­giore voglia di vincere è risultata decisiva».
Difesa sotto tono
Edwin Draughan, uno dei diver­si ex della serata, individua nel­la fase difensiva la principale causa della sconfitta biancone­ra: «Nel nostro lavoro difensivo abbiamo lasciato piuttosto a de­siderare, come testimoniano i troppi rimbalzi offensivi conces­si questa sera ai nostri avversa­ri. È soprattutto nel secondo pe­riodo di gioco che abbiamo evi­denziato questi limiti, permet­tendo a Friburgo di rientrare in partita».

Leyrolles soddisfatto
Damien Leyrolles è ovviamente soddisfatto di quanto visto in cam­po ed esprime parole di lode nei confronti dei propri giocatori, ma è comunque consapevole del fatto che la sua squadra ha ancora dei margini di miglioramento: «Abbia­mo dimostrato di essere ancora vi­vi e di essere in grado di giocarci le nostre possibilità fino all'ultimo. Siamo riusciti a non disunirci nel momento in cui il Lugano ci stava mettendo sotto, dimostrando di possedere carattere nel ribaltare la situazione. Devo comunque am­mettere che sul piano del gioco c'è ancora molto da migliorare. Per riu­scire ad imporci abbiamo soprat­tutto sfruttato alcuni momenti di euforia, dove siamo riusciti a dare il meglio di noi stessi, riuscendo nel contempo a rientrare in partita».
Per quel che riguarda il prosi'guo della serie l'allenatore dei fribur­ghesi sposta la pressione in casa bianconera: «Noi siamo ancora nella posizione degli outsider, non abbiamo niente da perdere». Anche Steve Smith, insieme a Tresor Quidome uno dei miglio­ri in campo, sottolinea la prova di carattere della sua squadra ed ap­pare fiducioso in vista della pros­sima gara: «Questa sera abbiamo fatto la differenza grazie all'ener­gia ed alla grinta messe in cam­po. Ora la serie è di nuovo aper­ta. Sappiamo di poter vincere fra le mura amiche, lo abbiamo di­mostrato in occasione degli ulti­mi due scontri diretti qui alla St­Léonard».
La sfida è dunque rilanciata, ap­puntamento a mercoledì sera, sempre alla St-Léonard.



BY

!maro!
00sabato 21 maggio 2011 01:15


16.05.2011.






Olympic migliore e vincente in casa.



I friborghesi riducono lo scarto nella serie della finale dei playoff con il Lugano. Si continua.

Mercoledì i Tigers di Whelton avranno ancora la possibilità di conquistare il titolo prima di gara 5.




di Dario ‘Mec’ Bernasconi.


L’Olympic tiene vivo il campionato vincendo gara 3 della finale e si porta sull’1- 2, dopo una partita intensa, ricca di alti e bassi e che, alla fine, ha premiato la squadra che ha giocato meglio. Si potrebbe dire, di squadra e lo si nota nei punti usciti dalla panchina, esattamente come in gara 2, ma a squadre invertite. Con i 14 punti di Williams e di Buscaglia, l’Olympic raccoglie di più dei 3 di Mladjan, i 2 di Sanders, i 4 di Angley e Schneiderman. Insomma, se i due quintetti iniziali riescono a dare maggior peso al Lugano, 72-65, non bisogna per questo dire che la gara si è persa per questi motivi.

Ci sono stati troppi errori individuali, canestri sbagliati e palle perse in modo banale, qualche giocata senza logica, vale a dire con la squadra fuori equilibrio. Eppoi una difesa che è stata troppo lenta nelle rotazioni, come sui quattro canestri consecutivi di Quidome dalla linea dei liberi che hanno segnato il terzo quarto. Ma ad uccidere la gara sono state le tre triple di Williams dagli spogliatoi che hanno scavato il +11 per l’Olympic a 2’30” dalla sirena finale.

A nulla è valso il timeout di Whelton per cercare l’ultima riscossa, perché l’Olympic ha saggiamente controllato il gioco, ha colpito dalla lunetta sui falli sistematici e ha chiuso da vincente, nel tripudio degli oltre 2’000 presenti.

La partita si mette subito bene per i bianconeri, che scappano avanti a +8, dopo le schermaglie iniziali. Buona difesa e attacco funzionale con tutti a canestro: il secondo fallo di Abukar al 7’ è una mazzata, non per la squadra quanto per il giocatore da un punto di vista mentale. Whelton e Leyrolles operano cambi, il Lugano scappa a +13, 13 a 26 e le cifre sono chiare: 5/16 al tiro per l’Olympic, 10/15 per il Lugano.

Nel secondo quarto i bianconeri tengono a distanza i burgundi, 20-33 al 3’. Time out di Leyrolles a cui ne fa seguito uno di Whelton: l’Olympic cambia marcia, Esterkamp suona la sveglia con una tripla, lo seguono Smith, 9 punti e Holland, il Lugano arranca perché perde tre palloni consecutivamente: 15-4 di parziale per i padroni di casa che mettono a quota 41 la parità di metà gara: si rovesciano le statistiche al tiro con 10/19 per l’Olympic e 5 su 10 per i bianconeri.

Nel terzo quarto, sul 3° fallo di Holland, il Lugano scappa a +6, ma l’Olympic c’è e Quidome firma 11 punti nel quarto, grazie a una difesa troppo lenta. Ma i margini sono stretti, una a un tiro dall’altra. E il quarto di chiude sul 62 a 61, con due volte un 2+1 di Abukar negli ultimi minuti.

Nell’ultimo quarto, quando ci si aspetta il solito rush finale dei bianconeri, ecco invece l’allungo burgundo firmato dalla lunga distanza da Quidome e Williams (2): 77 a 68 al 33’. Il Lugano arranca, non trova soluzioni logiche e la terza tripla di Williams da 9 metri, in pratica uccide gara: 82 a 70 all’ottavo. Sui falli tattici Buscaglia mette sei liberi e game over. Tutto da rifare, mercoledì alle 19.00 in diretta tv.

Due postille. Una riguarda i singoli giocatori: in casa Olympic, Esterkamp, dopo aver tirato la carretta per due quarti, è sparito in attacco, zero punti nel secondo tempo. Anche Smith ha lasciato la scena con due sole conclusioni negli ultimi due quarti. Kazadi non è uscito dal bozzolo per tutta la gara, anche per la buona difesa su di lui.

In casa bianconera un solo tiro, una rarità, per Mladjan: fuori gara Sanders, impreciso Schneiderman. Abukar si è un po’ perso nel secondo quarto, ma si è poi ripreso nel secondo tempo (13 punti): ondivago (eufemismo) Efevberha, più che discreto ai rimbalzi, ha messo due conclusioni su 8 nel secondo tempo, zero punti nell’ultimo quarto. Bene, per contro, Stockalper e Draughan, sia in difesa che in attacco, gli unici ad avere, con Abukar, un buon voto.

La seconda postilla riguarda le designazioni arbitrali: non credo sia logico che sia stato designato Musard, dopo la diatriba con rapporto al coach Leyrolles, sul quale pende un ricorso (decideranno a metà agosto!). Mentre Leyrolles se ne può stare in panca, l’arbitro è in campo e deve decidere. Con tutta la buona volontà, è difficile pensare che non sia condizionato da questi fatti e alcune fischiate, come i primi due falli su Abukar (il primo inesistente e comunque ben dopo che il tiro era stato scoccato), hanno pesato molto, soprattutto nella testa del giocatore, “togliendolo” dalla gara per oltre un quarto. A volte le gare cambiano anche per questi elementi sottili, dettagli quasi impercettibili, dove poi la testa fatica a governare le gambe e le braccia. Nel caso degli arbitri, la bocca che soffia nel fischietto.

Chiudiamo con i coach: abbattuto ma lucido Whelton: «Abbiamo fatto errori molto stupidi in più occasioni: le cinque palle perse, nel secondo quarto, hanno favorito il loro rientro in partita. Loro hanno meritato di più e hanno vinto».

Troppo molli? «Sì, non mi è piaciuta la difesa, non mi è piaciuto l’attacco. Quando non giochiamo con la testa finisce sempre così. Spero che per mercoledì le cose tornino a funzionare: non puoi giocare bene solo una parte della gara e la colpa non è certo solo di chi è uscito dalla panchina, sia chiaro».

Leyrolles è ovviamente felice: «Risalire, dopo i primi 10 minuti, non era scontato. Poi abbiamo trovato una maggior coesione, un Quidome veramente super e, nel finale, un incredibile Williams al tiro. Ma tutti hanno fatto la loro parte. Ci rivediamo mercoledì e poi vedremo di ripeterci: è una vittoria che premia quanto fatto finora e sono molto contento per tutti quanti. Sarà importante non fermarci qui».

Già, per Buscaglia e compagni o dentro o fuori, per un’altra volta, sarà la penultima o l’ultima?



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