I "teschi di cristallo" è stato un argomento che anni fa mi affascinò molto. Su quello conservato nel museo da te citato, la leggenda narra che a guardare nelle sue orbite si rischia di perdere il senno. Su
Wikipedia
si legge questo (ne riporto una parte):
" I Teschi di cristallo sono un gruppo di supposti reperti archeologici classificati da alcuni come OOPArt.
I primi di cui si è avuta notizia sono stati rinvenuti a Lubaantun, nello Yucatan, e nel Belize, e sono considerati da alcuni come risalenti almeno al 1400-1500 della nostra era.
Sulla loro origine e natura sono state espresse svariate teorie
Da uno studio effettuato nel 1970 da ricercatori della Hewlett-Packard, su almeno uno di questi teschi, risulta che non furono utilizzati strumenti di metallo o pietre o di legno per scolpirlo. Gli scienziati affermarono alla fine della analisi che il teschio sembrava essere stato scolpito con un moderno laser o con ceselli di precisione."
Un lungo ed esaustivo articolo lo si trova su
Edicola web.
Intressante il seguente passo:
"Il Dottor G.M. Morant ha avuto la possibilità di poter toccare, misurare e comparare, sia il teschio del museo britannico, sia quello di Hedges, chiamato dal Dr. Morant "teschio di Burney", dal nome di colui che lo fece esaminare da esperti del British nel 1936. Il confronto rende evidente la simmetria perfetta, l'assenza di qualsiasi sutura. I risultati degli studi evidenziano che la regione frontale dell'esemplare Burney è più sporgente. La differenza più evidente consiste nella conformazione della regione basale facciale, in quanto il teschio del Museo Britannico è in un solo pezzo, mentre l'altro ha la mandibola mobile. I denti sono completi in entrambi i casi."
Ancora:
"È logico pensare che i Maya conoscessero tecnologie idonee a levigare il cristallo di rocca, cosa molto ardua tutt'oggi perché, se avessero usato della sabbia come abrasivo nel lungo lavoro di levigazione, sarebbero occorsi centocinquanta anni di lavoro."
Senz'altro gli antichi popoli erano custodi di tecniche sconosciute ai nostri giorni, o quantomeno riuscivano ad ottenere gli stessi risultati senza ricorrere alle nostre tecniche.
Per quanto si possa discutere sulla vera età delle piramidi, uno dei tanti misteri che l'avvolge riguarda il misterioso sarcofago di granito trovato vuoto all'interno della Grande Piramide. Ebbene oggi per lavorare tale pietra estremamente dura, vengono impiegati materiali quali la polvere di diamante ed il carborundo: quale tecnica avranno usato gli artigiani dell'epoca visto che a quei tempi non potevano attingere a tale tecnologia?
Un altro mistero è rappresentato dalle sfere celesti del Costarica. In questo stato proliferano alcuni oggetti il cui significato e la cui utilità sono completamente sconosciuti; sono disseminati nelle campagne o nascosti tra la folta boscaglia delle foreste.
A San Josè, la capitale, le sfere fanno parte del paesaggio abituale. Esse vennero trasportate nei luoghi che oggi occupano per adornare le piazze e i complessi monumentali della città, am provengono dal sud del paese, dalle paludi e dalle selve che caratterizzano l'ambiente delle regioni meridionali. Abituati alla loro presenza i passanti le notano appena.
E' certo che esistessero centinaia o forse migliaia di queste sfere, disseminate prevalentemente nei territori del sud, e precisamente nelle regioni che costituivano l'odierno Costarica prima dello sbarco degli spagnoli sul continente. Non si sa con precisione a che epoca risalgano, il che ci pone difronte al primo mistero che le riguarda: la loro origine. Chi le scolpì, sempre che siano il risultato di una scultura? E se non vennero scolpite, qual'è il segreto della loro forma?
Questa notizia l'ho appresa consultando una vecchia rivista che faceva parte della collana mensile "L'ignoto". Vi sono delle foto che mostrano tali oggetti la cui sfericità è perfetta; ve ne sono alcune di piccole dimensioni, mentre altre sono alte quanto un uomo. Magari uno di questi giorni cerco un link che ne parli, oppure con pazienza, trascriverò almeno una parte del lungo articolo che tratta di loro.