CHI CREDE IN ME NON MORIRA MAI E VIVRA’ IN ETERNO.
Queste sono le parole che ha pronunciato durante la sua vita terrena colui che comunemente viene chiamato il Messia o il Salvatore della specie umana.
Nella religione cristiano-cattolica quest’uomo è colui che viene definito il figlio di DIO ovvero DIO fatto uomo e quindi incarnazione diretta della divinità.
Quindi una precisa scelta di Dio nell’intraprendere la strada della carne, capire le debolezze dell’uomo per “salvarlo” e consegnargli la strada della vita eterna.
Quest’uomo risponde per tutti cattolici e non al nome di GESU’ o meglio ancora nella lingua originale Yeshua Ben ( Bar) Josheph, cioè Yeshua figlio di Josheph.
Quest’uomo-Dio o solo Dio (o forse solo uomo) ha ipotecato tutta la sua vita, scegliendo la strada delle iniziazioni di ogni sacra strada, anche quella più disperata, culminata con la morte peggiore, quella in croce, per salvare se stesso e l’umanità per dargli una nuova speranza di vita eterna.
Ma tutto questo è servito a qualcosa?
Il suo progetto di rinascita e di salvezza dell’umanità ha portato l’uomo a costruire, su questo pianeta, un futuro di fratellanza, di pace e di armonia?
Ad una prima analisi parrebbe proprio di no!
Nei successivi duemila anni dopo la sua morte, il pianeta è stato teatro di guerre, lotte, omicidi, disastri e carneficine che di cristiano hanno veramente poco. E questo stato di cose permane ancora tutt’ora.
Ma lotte, guerre, carneficine sono state anche prima della venuta di Cristo sulla terra.
Quindi apparentemente nulla è cambiato, o forse troppo poco, per dare senso ai cambiamenti di Gesù ed ai suoi insegnamenti, “sprecare” una vita fatta solo di rinunce e di sofferenze a favore di noi fratelli che non vogliono saperne di salvarsi, di seguire la via e la strada che ci ha indicato, vivere in pace ed in armonia con ogni esempio della creazione e ogni emanazione del grande spirito.
Ma perché siamo ancora a questo punto?
Conoscere chi è stato l’uomo Gesù è veramente difficile non solo perché esistono dei veri contrasti sui suoi insegnamenti e sulla sua vera strada, ma addirittura esistono forti dubbi sulla sua reale esistenza.
Alcuni studiosi sostengono che si tratti di un personaggio creato da alcune sette ebraiche pagane per individuare una figura umana rappresentante di culti pagani, forse del lontano Egitto, già esistenti secoli prima.
Altri ricercatori sostengono invece che era semplicemente un uomo che, attraverso un preciso cammino iniziatico, divenne DIO.
Altri ancora sostengono che Gesù era il Messia, cioè colui con il segno sul petto, “costruito” dagli antichi iniziati delle varie sette segrete (i depositari della saggezza antica) che, con cadenza temporale, riportavano sul pianeta l’uomo dal sigillo reale sul petto: il grande sacerdote o erede della stirpe di Melkchiedez, l’antico ordine della fratellanza bianca.
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