L’ultima trovata di Mariastella: la Bibbia sbarca a scuola

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_mackenzie_
00lunedì 24 maggio 2010 10:29
di Cecilia M. Calamani
Che la nostra ministra dell’Istruzione abbia a cuore Santa Romana Chiesa non è una novità. Non potendo (ancora) rendere l’ora di religione curriculare – perché la Costituzione si può anche umiliare, ma a tutto c’è un limite – la Gelmini non ha mai nascosto la sua vocazione di tramite tra le gerarchie ecclesiastiche e la fertile mente dei nostri studenti.

E quindi ricorre (e vince) contro la sentenza del Tar del Lazio che esclude l’ora di religione dalla maturazione del credito scolastico; taglia fondi per le discipline curriculari e per il sostegno all’handicap (circa 132 mila docenti e otto miliardi di euro in meno per i prossimi tre anni) senza scalfire l’insegnamento facoltativo della religione cattolica; denuncia a gran voce la discriminazione derivante dalla valutazione espressa in giudizio piuttosto che in voto per l’ora di religione; parla di scuola pubblica come l’unione di quella statale e quella paritaria (ossia cattolica) alla quale, insieme al collega Tremonti, elargisce fondi a piene mani in virtù della ‘libertà di scelta dei genitori’.

Ma ora ha superato se stessa. Leggiamo, increduli, il protocollo d’intesa tra il ministero dell’Istruzione e Biblia, una “associazione laica di cultura biblica”. Biblia, si legge nel protocollo, “ritiene che la conoscenza della Bibbia, in un’ottica laica, rappresenti una componente essenziale di tutte le culture dell’Occidente e che perciò vada ampiamente diffusa nella trasmissione del sapere e nelle istituzioni educative; favorisce, in uno spirito di scambio e di dialogo, la conoscenza di tutte le tradizioni religiose che pur diversamente si richiamano alla Bibbia e al Corano”.

Come rifiutare il contributo culturale di questa prestigiosa associazione? Il ministero, quindi, si impegna a favorire la programmazione, da parte delle scuole, di “iniziative di formazione e aggiornamento, anche a livello nazionale, sui temi biblici, in un’ottica di formazione interculturale”.

In sintesi, gli studenti dal prossimo anno saranno più ignoranti grazie ai tagli economici all’istruzione pubblica, ma almeno potranno apprendere i principi ispiratori della nostra(?) religione. Poco importa che sappiano a malapena chi è Darwin, che mastichino tre parole (e non di più) di inglese, che ignorino i diritti e i doveri del cittadino, che siano digiuni delle problematiche ambientali: la parola di Dio colmerà tutte quelle lacune che già li relegano un gradino più sotto dei loro coetanei europei.

Ma il peggio, se è possibile, deve ancora venire. Il Corriere della Sera, nel riportare l’iniziativa, ci informa che la sperimentazione probabilmente verrà avviata all’interno delle ore di italiano nel biennio dei licei. E per rassicurare i dubbiosi aggiunge: “Attraverso i riferimenti al testo sacro si possono certo ricostruire diversità, vicende di tensioni e di scontri, ma la frequentazione della pagina ispirata da Dio, il misurarsi con l’attualità del suo messaggio, è anche l’ occasione per stare assieme, ritrovarsi, dialogare, individuare riferimenti e progetti comuni”.

Tutto normale, quindi, per il quotidiano di via Solferino, che riporta anche alcuni dei nomi illustri che hanno firmato, primi tra diecimila, la petizione a sostegno dell’iniziativa: Giuseppe De Rita, Claudio Magris, Tullio De Mauro, Umberto Eco, Amos Luzzatto, Margherita Hack.

Sarà questo il motivo per cui la notizia è passata in sordina su quasi tutti i media?

www.cronachelaiche.it/2010/05/l’ultima-trovata-di-mariastella-la-bibbia-sbarca-a...

Che ne pensate?


nevio63
00lunedì 24 maggio 2010 11:06
Significativo.......

Tra i firmatari, Margherita Hack, ebrea atea, Luzzatto (come tutti i Luzzatto) ebreo praticante e Umberto Eco (il suo cognome é l'inversione, dissimulazine, di Coe ebraico =.. Cohen, noto cogmome ebraico) Una congiura, insomma, anche di atei travestiti, per l'induzione sionista.....

[SM=g7405]
Aquarius83
00lunedì 24 maggio 2010 12:37

ma perché gli attentati li fanno solo alla brava gente?? [SM=x2192137]
spirito!libero
00lunedì 24 maggio 2010 14:04
Re: Significativo.......
nevio63, 24/05/2010 11.06:


Tra i firmatari, Margherita Hack, ebrea atea, Luzzatto (come tutti i Luzzatto) ebreo praticante e Umberto Eco (il suo cognome é l'inversione, dissimulazine, di Coe ebraico =.. Cohen, noto cogmome ebraico) Una congiura, insomma, anche di atei travestiti, per l'induzione sionista.....

[SM=g7405]




non ci credo nemmeno se lo vedo che la Hack ha firmato una cosa del genere. La Hack è presidente onorario dell'UAAR fate vobis.

_mackenzie_
00lunedì 24 maggio 2010 16:51
Re: Re: Significativo.......
spirito!libero, 24/05/2010 14.04:




non ci credo nemmeno se lo vedo che la Hack ha firmato una cosa del genere. La Hack è presidente onorario dell'UAAR fate vobis.




Magari ne ha proposta le lettura così la gente leggendola si accorge che è meglio lasciarla perdere....

[SM=g7405] [SM=g7405]

[SM=x2192099]


_Rossini_
00lunedì 24 maggio 2010 17:37

Avevano promesso più inglese ed informatica,

ma arriva la Bibbia

La chiesa, sempre meno seguita "dai giovani", ringrazia.


_Rossini_
00lunedì 24 maggio 2010 17:46
Gelmini, lettera aperta di un'insegnante libera  



Caro Ministro Gelmini,
ho letto che hanno provato a mettere il bavaglio agli insegnanti che parlano alla stampa o dissentono dalle linee del governo.

Se non si ubbidisce, via alle sanzioni disciplinari.


Ma non ci credo, mi aiuti Lei a capire. Mi sembra la solita propaganda contro il Governo.


In Emilia Romagna il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale Marcello Limina ha inviato ai presidi una circolare riservata in cui
invita ad astenersi da dichiarazioni o enunciazioni che in qualche modo possano ledere l’immagine dell’Amministrazione Pubblica.

Nella circolare in sostanza si invitavano i Presidi a sensibilizzare il personale della scuola sul corretto comportamento da tenere con gli organi di stampa.


Ho letto -spero che non sia vero- che Lei ha replicato: “Non è consentito usare il mondo dell’istruzione per fini di propaganda politica: chi desidera fare politica si candidi alle elezioni e non strumentalizzi le istituzioni”.

Io non ci credo che Lei abbia potuto dire questo: secondo me hanno modificato le sue parole ed il suo pensiero.


Dissentire non vuol dire offendere
.


La scuola cade a pezzi, mancano la
carta igienica  ed il sapone, mancano i soldi per pagare i supplenti, mancano i mezzi per garantire una didattica di qualità agli alunni diversamente abili.

I tagli sul personale docente hanno creato danni gravissimi.

La qualità della didattica si è abbassata nonostante l’impegno ed il sacrificio di noi tutti.

Lo sanno i miei colleghi insegnanti, ne sono consapevoli i Dirigenti, i genitori ed il personale ATA.


Voglio essere chiara e sincera e corretta con Lei.


Io sono una cittadina, sono un’insegnante e faccio politica ogni giorno con il mio comportamento, con le mie scelte, con l’uso quotidiano e consapevole del mio senso critico. Ho una testa mia, vedo, guardo, parlo e critico.


Come Lei saprà, il polites nel mondo greco era il cittadino, ecco perché si dice politica.


La politica è nella sua originaria accezione lo spazio di attività e di iniziativa del cittadino. Io come tale riconosco i miei diritti ed i miei doveri.

Agli antipodi del polites, i
greci  antichi ponevano l’idiotes ovvero l’individuo che non si curava dell’’interesse della collettività e che si estraniava dal governo della città.


Io non posso estraniarmi da ciò che accade nello Stato in cui vivo ed in cui voto ed in cui pago regolarmente le tasse.


Ciascuno di noi può fare ciò che chiama propaganda. Propaganda, come Lei saprà, viene dal latino e in breve vuole dire: cosa che deve essere diffusa.

Nessuno può vietarmi di diffondere ciò che penso, anche e proprio perché sono un’insegnante. Anche se non ho un giornale di proprietà, una rete televisiva di proprietà, posso dire nel rispetto altrui ciò che mi pare e considero quest’insegnamento ricevuto un insegnamento da diffondere.


Non commetto un reato e nessuno in realtà può azzittirmi.


Da cittadina e da insegnante non condivido il suo operato.

Non riesco a capire come si decida di fare una riforma tagliando le ore di lezione. Non riesco a comprenderne l’efficacia didattica perché in realtà non c’è.

Come si può privilegiare la qualità dell’insegnamento a discapito della quantità del monte orario?

La qualità è anche quantità nella scuola.

Un quadro orario più snello mi sembra solo un modo per ridurre il numero degli insegnanti e non per ridurre gli sprechi.

Investire nella scuola non è uno spreco.


Sono libera di dirlo e di scriverlo.


Distinti saluti,


Viviana Ettorre

Fonte: agoravo.it
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