Ok, l'ho finito...
...ieri sera, e sebbene in certi momenti mi sembrava di aver visto entrare in camera un enorme coniglio rosa di peluche (ma questo non è un mistero, viene detto nell'aletta della copertina), sarà che ho letto troppo Agatha Christie ma il finale mi ha un po' delusa.
E' claustrofobico e serrante, è vero, e i meccanismi psicologici del terrore della protagonista nonchè voce narrante sono resi quasi alla perfezione, e la situazione in sè (lo scoppio di una guerra nucleare) è qualcosa di terribilmente vicino alla paura che credo ognuno abbia di fronte ai continui allarmismi di "Dabliu" riguardo al riarmo nucleare di molte nazioni (almeno, è quello che ci dicono). Non so, sarà che sono rimasta scottata dal finale, ma c'è una nota stonata in tutto questo, che sia la risoluzione del mistero del coniglio rosa (in una versione molto simile a quella dell'amico immaginario di Donnie Darko) o il finale del libro a mio avviso troppo buonista e speranzoso rispetto al ritmo apocalittico tenuto dall'autore nel resto del romanzo. Non posso dire la mia vera impressione riguardo alla conclusione senza svelarne del tutto la natura. Quello che posso criticare senza rovinare eventuali sorprese a chi volesse leggerlo è che c'è una sorta di "messa in guardia" rispetto alla situazione iniziale, ma alla fine si risolve tutto con una metaforica pacca sulla spalla a chi fino a quel momento si fosse preoccupato ed immedesimato nel contesto.
Se non siete di troppe pretese e badate più allo svolgimento e alle meccaniche psicologiche della storia può essere interessante, ma se siete più tipi che guardano con occhio critico sia al finale che alla storia nella sua globalità, fermatevi 50 pagine prima della fine e inventatevi il finale che preferite :D