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nickturbine
00domenica 17 ottobre 2004 13:00

[Modificato da nickturbine 17/10/2004 13.06]

nickturbine
00domenica 17 ottobre 2004 13:07
Valentino che forte che 6



Un'altra sgasata per entrare nel mito. Valentino Rossi conquista con una gara di anticipo il sesto titolo mondiale, quarto consecutivo nella classe regina. Ci voleva un fenomeno per riportare alla vittoria la Yamaha che aspettava l'Evento dal 1992 e da allora contava rassegnata i titoli Honda, ci voleva un vincente nato per non accontentarsi di assicurarsi il titolo con un comodo (si fa per dire) piazzamento. Un campione di sarebbe limitato a scortare Gibernau al traguardo. Ma Valentino Rossi è un fuoriclasse e in Australia ha voluto suggellare l'iride con un altro successo mozzafiato, il 67° (e il 100° podio di una carriera favolosa). E dopo lo show in pista, l'ennesima trovata da Grande Comunicatore. Niente scenette, nessuna invenzione multicolore, semplicemente un casco e una maglietta bianchi, con una "banale" scritta: "Che spettacolo". Geniale, ancora una volta. Lo spettacolo è lui, solo lui.


nickturbine
00domenica 17 ottobre 2004 13:08
MotoGP: trionfando nl GP d'Australia Vale regala a se stesso il 6° mondiale e alla Yamaha un titolo che le mancava dal '92. Gibernau (Honda) 2°, Capirossi 3°.

PHILLIP ISLAND (Australia), 17 ottobre 2004 - Valentino Rossi ce l'ha fatta, il fenomeno di Tavullia si è riconfermato campione del mondo MotoGP regalando alla Yamaha un titolo che mancava dal 1992. Lo ha fatto nel modo migliore, vincendo il GP d'Australia a Phillip Island dopo aver battuto all'ultimo giro il rivale diretto, un generoso Sete Gibernau con la Honda. Una gara tesa e non semplice che ha visto chiudere sul podio, alle loro spalle, la Ducati di un grande Loris Capirossi. Poi le Honda di Colin Edwards, Alex Barros, Nicky Hayden e Max Biaggi.
E' stato un GP emozionante fin dall'inizio, soprattutto nell'incredibile primo giro. Al via Capirossi è scattato benissimo ma Gibernau, molto grintoso, lo ha passato dopo qualche curva. A metà tornata Sete era già in testa e Rossi si ritrovava bloccato alle spalle delle due Ducati di Loris e Bayliss. Per attaccarle Valentino, a un certo punto, ha messo le ruote sull'esterno e sull'erba, regalando un capolavoro di azzardo ed equilibrio, oltre che uno spavento colossale. Ma, due curve dopo, è stato capace di infilare le due rosse bolognesi con un unico sorpasso. Da lì si è messo a inseguire il rivale spagnolo, con l'imolese e Barros che rinvenivano alle loro spalle.
La situazione è rimasta congelata per parecchi giri, 18 per la precisione, con Gibernau al comando, Rossi nella sua scia e dietro Barros che provava a inseguire dopo aver scavalcato Capirossi. All'inizio della diciannovesima tornata il pesarese ha rotto gli indugi e alla fine del rettilineo principale ha infilato Sete provando a scappare. Ma non c'è riuscito. Anzi, lo spagnolo è tornato davanti e i due si sono giocati la vittoria negli ultimi 5 giri. Valentino ha avuto la meglio proprio all'ultima tornata, mettendo la ciliegina sulla torta di un trionfo che lo spedisce di diritto nella leggenda delle due ruote a motore.


nickturbine
00domenica 17 ottobre 2004 13:10
Il pesarese felice per il sesto titolo: "Non ho mai guidato così bene. Il primo Mondiale è stato emozionante ma questo è il migliore, ringrazio tutti".

PHILLIP ISLAND (Australia), 17 ottobre 2004 - Si dice che il primo titolo mondiale sia quello più indimenticabile. Nel caso di Valentino Rossi, arrivato oggi a quota sei, forse le emozioni di Phillip Island hanno qualcosa di davvero speciale. Il pesarese ha vinto in Australia la sua bellissima scommessa. Come un super-eroe ha reso realtà una trama che di solito si avvera solo nei film o nei cartoni animati: lasciare agli avversari la moto più forte (la Honda), andare dai rivali (la Yamaha) e vincere il campionato al primo colpo. "È bellissimo, avevo avuto buone sensazioni fin dal primo test ma non pensavo che ci sarei riuscito. Il primo titolo mi ha dato grandi emozioni ma questo è il migliore. Penso che questo sia il mio anno più bello". È vero. Non potrebbe essere altrimenti.
E difatti uno dei primi ringraziamenti del pesarese è andato ai tifosi che come lui hanno creduto da subito che l'impresa fosse possibile. "Ringrazio tutti e naturalmente il mio team che ha lavorato duro - ha detto Valentino - sapevo che la base era buona ma ci serviva comunque tempo. Non credo però che tutto sia mai andato così bene come quest'anno, dal modo in cui ho guidato a tutto il resto. È stata una dura battaglia con Gibernau e un grande campionato per noi". Vinto da numero uno perché otto successi contro i quattro del rivale parlano chiaro. Come l'ultima gara di oggi, conquistata di prepotenza nel corpo a corpo finale con lo spagnolo malgrado i rivali fossero lontani e per trionfare fosse sufficiente il secondo posto. Ma questo è Valentino Rossi: nessun calcolo, solo un clamoroso, irripetibile concentrato di classe, cattiveria agonistica e fantasia.
"Aver vinto anche la corsa è stato incredibile - ha commentato - è stata dura fin dal primo giro quando ho rischiato un po' mettendo le ruote nell'erba. Non sono partito bene ma volevo restare a contatto con Sete. L'ho passato prima della fine ma lui è risalito davanti e così abbiamo dato tutto nel duello finale che credo sia piaciuto anche a chi ha visto la gara". Un po' meno a Gibernau, scurissimo in volto a fine gara, forse ben al di là di una normale sconfitta. Non è facile per nessuno arrendersi all'idea di essere il più veloce dei normali ma di avere davanti un super-eroe. Uno che che purtroppo per tutti gli altri non gareggia nei cartoni animati ma nel motomondiale vero, ha solo 25 anni e chissà quanti trionfi ancora davanti a sé.
nickturbine
00domenica 17 ottobre 2004 13:12
Dalla Honda alla Yamaha, il prodotto non cambia: Rossi è sempre campione. Una stagione memorabile, dal trionfo di Welkom al sigillo finale di Phillip Island.

MILANO, 17 ottobre 2004 - Chi aveva ancora qualche dubbio è stato accontentato. Valentino Rossi è un campione assoluto. Uno che, nella storia del motociclismo, se la vede con i grandissimi: Agostini, Hailwood, Surtees e pochi di più. E che ha firmato un'impresa quasi impossibile nello sport a motore moderno: dimostrare che l'uomo è più forte del mezzo. Tanto per dire: Michael Schumacher, fenomeno riconosciuto, ha impiegato 4 stagioni per conquistare il Mondiale con la Ferrari. Il pesarese ha festeggiato al primo tentativo con la Yamaha.
Già, la Yamaha. Sul finire della stagione 2003 Rossi ha deciso che gli stimoli, nel dominare con la Honda MotoGP, non erano più sufficienti. E che il lamento dei rivali ("Vince perchè ha la moto migliore") lo aveva stancato definitivamente. Così ha preso armi e bagagli e si è traferito alla Casa di Iwata. Tutto quello che aveva raccolto la Yamaha, nel campionato 2003, era un podio con Barros. Rossi ha conquistato il Mondiale con una gara di anticipo, mettendo insieme fin lì otto vittorie, due secondi posti e cinque pole. Nel frattempo i suoi compagni di marca hanno portato a casa tre podi in tutto: un secondo posto per Checa e due terzi per Melandri. La Yamaha sarà anche cresciuta ma l'ha fatto solo con il "Dottore".
La stagione è cominciata con il trionfo di Welkom, primo appuntamento del Mondiale: Rossi ha fatto numeri incredibili e ha battuto Biaggi dopo un duello intensissimo. Poteva ripetersi a Jerez ma la pioggia l'ha visto chiudere 4°. Come a Le Mans, peraltro. La svolta decisiva è arrivata con i tre successi consecutivi al Mugello, Barcellona e Assen. Poi la caduta di Rio (ma in Brasile è scivolato anche Gibernau), seguita dal quarto posto al Sachsenring con Biaggi vincitore arrivato a un solo punto di distanza. Vale, però, ha rimesso tutto a posto vincendo a Donington e ristabilendo il divario prima della pausa estiva.
Ripresa con un 2° posto a Brno, la vittoria di Estoril e un'altra piazza d'onore a Motegi. L'ultimo momento difficile, condito da una lunga serie di polemiche, si è verificato in Qatar con la penalità per aver pulito la posizione sulla griglia di partenza e la caduta in gara. Un passo falso raddrizzato dal grande successo di Sepang. Il resto è storia recentissima con il successo a Phillip Island che gli ha regalato il sesto titolo iridato, quarto consecutivo, della carriera. In sella a una Yamaha che non conquistava il titolo dal lontano 1992. Non c'è altro da aggiungere.


nickturbine
00domenica 17 ottobre 2004 13:13
Vale, come te non c'è nessuno
Dall'esordio iridato ai titoli in 125, 250 e 500 (come lui solo Reid), per finire con la MotoGP: ripercorriamo la storia vincente del fenomeno Rossi.

MILANO, 17 ottobre 2004 - Nove stagioni nel Motomondiale, sei volte campione del mondo. Basterrebbe questo dato a regalare la misura della grandezza di Valentino Rossi. Un fenomeno in grado di vincere in ogni categoria e con qualunque moto: dall'Aprilia, nelle cilindrate minori, alla Honda nella classe regina. E poi, per dimostrare che nel suo caso l'uomo conta più del mezzo, anche con la Yamaha MotoGP. Ripercorriamo, dal 1996 al 2004, la sua storia straordinaria e vincente.
125 - Vale approda stabilmente in sella a un'Aprilia nell'ottavo di litro nel '96, anno in cui conquista la prima vittoria iridata in assoluto (GP della Repubblica Ceca a Brno). Nel 1997 l'esplosione, anche per le incredibili trovate che accompagnano i suoi successi: travestimenti, prese in giro e scherzi passati alla storia. Ma gli show non devono oscurare i risultati. A fine anno è campione del mondo con ben 11 vittorie all'attivo.
250 - Sistemata la pratica 125, Rossi passa alla cilindrata superiore. Il 1998 è un anno di apprendistato, sempre in Aprilia, in una formazione ricca di tensioni che lo vede a fianco di Capirossi - che vince poi il titolo - e Harada. Ma un finale di stagione eccellente (4 successi nelle ultime quattro corse) lo proietta verso un 1999 trionfale: nove vittorie e la meritata seconda corona della sua carriera.
500 - Lo stesso percorso viene seguito nella classe regina, allora mezzo litro. Il 2000, anno d'esordio con la Honda cui è approdato dopo l'addio a Noale, serve per prendere le misure. A fine campionato sembra il più in palla di tutti e infatti nel 2001 non ce n'è per nessuno: in tutto undici vittorie e il Mondiale conquistato a Phillip Island. E' il secondo, dopo Phil Read, ad aver vinto in carriera i titoli 125, 250 e 500.
MOTO GP - La consacrazione definitiva. Tre stagioni e tre Mondiali vinti. Nel 2002 un dominio assoluto (altri undici successi), che gli consente di conquistare aritmeticamente il titolo a Rio de Janeiro, con quattro gare d'anticipo. Nel 2003 stessa trama - in tutto nove vittorie - e un titolo conquistato a Sepang con due corse di anticipo sulla conclusione del campionato. Quest'anno il passaggio alla Yamaha, che sembrava un azzardo troppo grande anche per la sua classe. Infatti... Finora "solo" 8 vittorie e titolo conquistato con un GP d'anticipo. Fantastico Vale.



nickturbine
00domenica 17 ottobre 2004 13:14
per altre notizie e foto...
http://www.lagazzettadellosport.it/Edizione%20Speciale/articolo.shtml

che si ringrazia per gli articoli.... [SM=g27811]
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