Sabaku No Haara: Spot Royal Rumble (+ spot n° entrata)

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wordlife85
00sabato 27 gennaio 2007 10:29
spot n° 1 valido per il numero di ingresso:

AMORE


Avevo 16 anni ed avevo appena ucciso un barbone che aveva semplicemente chiesto se avessi con me qualche spicciolo. Non doveva importunarmi, ero concentrata nei miei pensieri, e quella richiesta fu per me fonte di rabbia inverosimile e di fastidio, che mi ha portato a compiere quest’atto estremo. Il primo di quella giornata che si preannunciava una delle poche senza grossi patemi d’animo.
Trascinai con me il corpo di quell’infermo e lo portai in un boschetto buio (essendo notte inoltrata), laddove nessuno poteva disturbare il mio “lavoro”.
Era morto, eppure la mia sete non si era ancora placata del tutto. Volevo godere, e per farlo in quel preciso istante dovevo procedere, senza fermarmi. Come se qualcosa, dentro di me, mi spingesse ad andare avanti.

Lo avevo colpito sparandogli alla tempia, un buco enorme lasciatogli dal proiettile, che aveva fracassato il cranio passando da una parte all’altra di quest’ultimo. Sdraiai il corpo ancora insanguinato a terra, e tirai fuori il mio Kunai. Sorridevo, senza alcun motivo apparente, nel fregiare la gola di quel cadavere. Il sangue continuava a sgorgare, sempre più copioso, fino ad imbrattare le mie mani che ormai erano color rosso fuoco.
Le osservai a lungo, e mi lanciai in una risata agghiacciante, quasi a volermi far sentire dal mondo intero. Ma ero sola, sola come ogni singolo momento della mia vita, e con il Kunai cominciai a tagliuzzare le gambe del malcapitato, che non poteva gemere semplicemente perché la vita lo aveva abbandonato pochi istanti prima. Incitavo quel corpo a reagire, ma sapevo benissimo che non poteva fare nulla per contrastare la mia follia e il mio sadismo. Non ero ancora soddisfatta, nonostante tutto. Il mio fido Kunai non aveva ancora finito di lavorare, dovevo completare un’opera che ancora non reputavo finita.

Strappai i vestiti del cadavere con violenza inaudita, mentre nel mio volto quel sorriso così malinconico e così incredibilmente privo di umanità continuava ad esistere. Riposi il Kunai nella sua fodera, e con la mano sporca di sangue iniziai a disegnare qualcosa sul corpo del pover uomo. Il colore era il rosso del sangue di colui che avevo così barbaramente ucciso, eppure ero felice, anzi ebbra di gioia. Queste sensazioni le puoi provare solo se sai che il tuo scopo è quello di far del male. Solo in quel caso potrai definirti in pace con te stessa, così come lo ero io in quel preciso istante. Una pace violenta, che potrebbe sembrare un controsenso, quando in realtà non è nulla di più semplice…la realtà è quella che ci si para davanti agli occhi giorno per giorno, e quel sangue, quel dolore è stata, è e sempre sarà la mia realtà.
Ma, senza perderci in ulteriori divagazioni, continuai a disegnare qualcosa nel corpo di quell’infermo, e quel simbolo non era nient’altro che lo stesso simbolo che porto nella mia fronte, dello stesso identico colore.

AMORE

Io amo quello che faccio.
Io amo quello che sono.
Io amo quello che rappresento.


IO AMO SABAKU NO HAARA

AH AH AH AH AH AH AH!
ADORO LA MIA VITA, E’ UN QUALCOSA DI SUBLIME! NESSUNO SARA’ MAI IN GRADO DI PRIVARMI DELL’UNICA COSA PER ME VERAMENTE IMPORTANTE.
IL MONDO E’…MERAVIGLIOSO!


NON TI CONOSCO. NON SO CHI TU SIA. SO SOLO CHE TI ODIO.





spot n° 2 valido per la Royal Rumble:

Io e Io


Il demone interiore di Haara appare alla ragazza ogni notte durante i sogni, nel tentativo di spaventarla. L’obbiettivo del demone è infatti quello di impadronirsi totalmente del corpo della ragazza, eliminando la parte umana che ancora vive in lei, e ciò può accadere solo nel momento in cui Haara provi paura, situazione mai verificatasi fino ad ora. Sono ormai diversi anni che questa scena si ripete costantemente, eppure Haara continua a possedere una volontà propria ben distinta da quella del demone, che appare solo nei momenti in cui la giovane fanciulla prova un sentimento di odio o di soddisfazione talmente elevato da perder la cognizione dei sensi, lasciandosi andare e permettendo all’essere che vive dentro di lei di emergere, seppur per un breve periodo.
Questo è un tipico dialogo tra Haara e la bestia che vive celata dentro di lei, non dovete stupirvi se ciò che leggete risulterà alquanto strano o anormale; in fondo, a questo mondo, chi può vantarsi di essere una persona comune? Inoltre, è davvero un vanto esserlo?



Buonasera…

Buonasera a te. Anche oggi sei venuto qua a tormentare il mio sonno suppongo, come sempre.

Non nego di esser qua per tal motivo eheheh, vorrei poter dire il contrario ma non posso proprio dirlo, sarebbe fingere e come ben sai io odio la finzione, la odio la odio la odio! Voglio la realtà, voglio impadronirmi di ciò che mi spetta di diritto, ma tu non cedi! Non vuoi abbandonarti a me, perché continui a desistere?

Non desisto volontariamente, fosse per me avrei già donato a te il mio corpo, poiché vivere un’esistenza di questo tipo non mi interessa. Semplicemente, non ho paura di te. Ti conosco troppo bene per temerti, conosco chiunque su questo pianeta, e non esiste nulla che mi abbia turbato i sogni. Ed è per questo che fai una così immensa fatica a domarmi, vorrei tanto darti questa soddisfazione, ma con me tutto ciò non funziona.

Questo è assurdo! Ci sarà pure qualcosa che ti crei disturbo, che ti metta agitazione! Vieni con me, stasera ti porto in un luogo dove non potrai sicuramente rimanere impassibile! Proverai quel terrore e quei sensi di colpa che mi permetteranno di sfondare le barriere che mi separano ancora dal tuo cuore!

Andiamo pure.


Il demone ha la capacità di trasportare se stesso e la giovane ragazza in qualsiasi luogo egli preferisca, sia esso del passato, del presente o del futuro. Ogni notte Haara intraprende un viaggio in mondi laddove il demone ha la convinzione di poter smuovere la sua indole così refrattaria alla paura, anche se non ha ancora trovato nulla che possa smuovere i suoi sentimenti.
I due (per esser più precisi è meglio dire Haara, poiché il demonio è una parte di lei) giungono in un luogo freddo e desolato, probabilmente molto distante dagli States. Siamo infatti in giappone, lo si può dedurre dalle scritte. E’ inutile che voi sappiate ciò che si sono detti Haara e il demone durante il loro viaggio fino a qua, l’importante è che si sappia quello che si diranno da questo momento in poi.



Ti dice niente questo posto? Bello, eh?

Questa è la tomba di mia madre, e con ciò?

Come? Non hai nemmeno un briciolo di compassione per la donna che ti ha messo al mondo? Costei è colei che ti ha dato la vita, e tu, anni or sono, l’hai uccisa senza pietà e senza motivo apparante! Non puoi negare di provare un sentimento di pietà verso questa donna, sarebbe disumano, e tu non vuoi esser disumano vero? Vuoi rimanere un essere umano per sempre! Devi provare timore, paura, pietà!

Non amo ripetere gli stessi concetti più volte, ti ripeto che non mi interessa assolutamente nulla della mia esistenza. Nel momento in cui tu riuscirai finalmente ad impadronirti di me nella tua totalità, acquisirò una forza ancora maggiore rispetto a quella che possiedo ad oggi, quindi non ho motivo di opporre resistenza. Tuttavia, non riesco a provare paura a comando, non so neanche cosa sia la paura…da bambina mi spaventava tutto, ero insicura e triste, ora sono diventata così e di quei giorni non possiedo altro che ricordi sbiaditi che con il passare del tempo rimangono sempre più sfuocati e confusi. Mi dispiace davvero, ma è così.

Un giorno riuscirò a scoprire un tuo punto debole, e quel giorno per Haara sarà la fine!

Non hai idea di quanto mi auguro che tu possa riuscirci, lo dico sul serio.
Mia madre mi diceva sempre che dovevo reagire quando qualcuno tentava di farmi del male, e io reagivo ma temevo una reazione ben peggiore del mio rivale! Ho compreso che mia madre diceva solo un sacco di idiozie, ed è per questo che l’ho soppressa. Ho estirpato il problema alla radice, la mia immedesimazione in te è dovuta anche a questo. Compresi all’epoca che nessuno era in grado di fermare la mia furia, e tutto ciò onestamente mi recava disturbo, seppur ben lontano da quello che tu definisci “paura”…ed è per questo che nel mio subconscio ti ho creato, affinché un essere superiore a me in tutto potesse sgretolare quelle mura ormai invalicabili che il mio cervello aveva costruito attorno a se per far si che non arrivassero più impulsi al cuore. Provare gioia, rabbia, delusione è quanto di più magnifico ci possa essere per una persona, ed è l’unica cosa che rimpiango del mio passato; queste sensazioni le provo solo quando sei tu a tenere in mano le redini del gioco, ma questo accade raramente e non è affatto ciò che voglio. Io voglio te in me! Per sempre!

Presto o tardi sarà così, è il tuo destino. E’ il nostro destino.


Haara aprì gli occhi. Erano le cinque e mezza del mattino e il sole non illuminava ancora le case adiacenti. La ragazza si recò in bagno per sciacquarsi la faccia, e osservò il suo volto allo specchio. Era un volto normalissimo, nel quale veniva messo in risalto il simbolo sulla sua fronte, “amore”…l’amore per se stessa, l’amore per la violenza, l’amore per l’essere che la giovane possiede al suo interno.
Haara dice di non aver paura di nulla, e il demone non ha ancora trovato nulla che possa spaventarla. Un brivido percorre il corpo di SabakuNo, e questa sensazione si ripete di mattina in mattina, di giorno in giorno, di sera in sera. Lei è convinta che sia una reazione del suo fisico ai duri esercizi ai quali si sottopone ogni giorno, ma si sbaglia.
Qualcosa che la turba c’è, ma né lei né il demone se ne sono mai accorti:

Haara non ha paura di nulla…

Ed è proprio questo che la spaventa a morte…
Kurtangle86
00domenica 18 febbraio 2007 16:40




Dovevo postarlo da qualche parte... [SM=x898276]
RiKy3:16
00domenica 18 febbraio 2007 18:37
Re:

Scritto da: Kurtangle86 18/02/2007 16.40




Dovevo postarlo da qualche parte... [SM=x898276]


[SM=x898294] [SM=x898294] [SM=x898294]
wordlife85
00martedì 20 febbraio 2007 10:23
Re:

Scritto da: Kurtangle86 18/02/2007 16.40




Dovevo postarlo da qualche parte... [SM=x898276]



L'avevo già visto [SM=g27987]
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