Un futuro migliore per molti animali

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vanni-merlin
00mercoledì 1 febbraio 2006 10:33
Un futuro migliore per molti animali


Un voto della Camera dei Deputati cancella il colpo di mano del senatore Pasinato che annullava il divieto di allevamento dei visoni in gabbia. Ma Governo e Parlamento devono mantenere gli impegni presi ripristinando i termini fissati sia per i visoni sia per il divieto di ingozzamento forzato di oche e anatre.


12 gennaio 2006 - comunicato stampa LAV
Fonte: www.infolav.org - 11 gennaio 2006
L'allevamento di animali ai fini della produzione di pellicce non sarà sempre consentito. Questo grazie al voto di stamane dell'Aula della Camera dei Deputati nel corso dell'esame della Legge Comunitaria, che ha difeso il divieto di allevamento dei visoni in gabbia inizialmente fissato per il 2008, poi fatto slittare al 2013, ma approvato nel nostro Paese fin dal 2001. Nel Novembre scorso il Senato, infatti, su proposta del Governo e del senatore Pasinato di Forza Italia, aveva inserito un articolo (il 28 ) al recepimento di direttive comunitarie, che fissava la cancellazione del termine del 2013 per l'allevamento in gabbie dei visoni (unica specie ancora detenuta in una cinquantina di impianti di allevamento e scuoiamento nel nostro Paese).

Il voto di questa mattina che ha approvato gli emendamenti soppressivi dell'articolo 28 proposti dai Verdi e dalla Margherita, sottoscritti dai gruppi Ds e Prc e votati a larghissima maggioranza da tutte le forze politiche in Parlamento, vanno nella stessa direzione delle legislazioni di altri Paesi che stanno eliminando o ponendo severe restrizioni all'allevamento di animali da pelliccia, ritenuto eticamente inaccettabile per lo sfruttamento di animali, ormai una realtà economica trascurabile e in fase di superamento nel nostro Paese. Il voto di questa mattina è una sconfitta politica per il senatore Pasinato e per gli allevatori che avevano provato a cancellare una legge dello Stato con due colpi di mano nascosti tra le pieghe di norme dettate dall'urgenza.

"E' incredibile ma nonostante un Ordine del Giorno del senatore Malan di Forza Italia accolto dal Governo nel febbraio dello scorso anno con il quale si sarebbe dovuta ripristinare la data del 2008 posticipata al 2013 dalla Legge 'milleproroghe' del 2004, per il divieto di questo tipo di allevamento, abbiamo rischiato di andare in tutt'altra direzione in contraddizione con richieste della stessa Maggioranza -ha detto Gianluca Felicetti, responsabile rapporti istituzionali della LAV- Ora chiediamo a Governo e Parlamento di utilizzare la conversione del Decreto Legge 273 di fine anno per attuare davvero gli impegni presi ripristinando sia i termini per i visoni sia quelli per il divieto d'ingozzamento forzato di anatre e oche, previsto sempre dallo stesso Decreto Legislativo ma cancellato illegittimamente".

Con questa stessa Legge Comunitaria all'articolo 24 il Governo, in tema di animali, aveva già messo una "toppa" all'illegittimo comma 5 dell'articolo 8 del Decreto Legislativo 267 del 2003 sulle galline ovaiole che aveva permesso, in violazione alla direttiva europea 74 del 1999, la costruzione e la messa in funzione di vecchie gabbie di batteria dopo la data-limite del 1° gennaio 2004. L'articolo 24 cancella questo comma.

"L'Italia, e oltre ottanta milioni di galline italiane, hanno così pagato per oltre due anni una deroga voluta a tutti i costi dal Sottosegretario alle Politiche Agricole Dozzo (Lega Nord) che aveva calpestato anche il voto contrario di ben due Commissioni del Senato, quella Sanità e quella delle Politiche UE -ha aggiunto Felicetti- pur di favorire gli interessi commerciali di allevatori che rischiano così di andare fuori mercato ma, ne siamo certi, con i soliti generosi contributi economici pubblici".
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