Violazioni dei diritti dei bambini in Ciad
Luciano Bertozzi
Vengono reclutati dai ribelli, sono tra la prime vittime delle mine rimaste inesplose: i diritti dei bambini in Ciad vengono costantemente violati. Drammatica la situazione delle bambine.
Un recente rapporto del Segretario Generale dell’ONU ha denunciato le gravi violazioni dei diritti dell’infanzia in Ciad, avvenute nel periodo gennaio 2006 – maggio 2007. Secondo Ban Ki Moon sarebbero continuati sia il reclutamento e l’utilizzo dei bambini da parte dell’esercito e dei gruppi armati, che le uccisioni e gli attentati all’integrità fisica dei più piccoli, a causa da mine o munizioni inesplose. Le Nazioni Unite denunciano inoltre gli stupri e le violenze sessuali praticate sulle minorenni e il rifiuto dei leader dei ribelli, di autorizzare l’accesso alle organizzazioni umanitarie, il cui personale viene spesso attaccato.
Secondo il Segretario Generale tre sono gli aspetti principali responsabili di tale grave situazione: l’esplosione della violenza nell’est del paese fra esercito e guerriglieri; la violenza intercomunitaria ed etnica nella parte orientale del Ciad, ed il conflitto in Darfur e le tensioni lungo il confine fra Ciad e Sudan, che hanno favorito la proliferazione di armi ed il banditismo transfrontaliero. Questo contesto ha favorito l’aumento delle violazioni dei diritti dei bambini ed ha aggravato l’impunità per i crimini stessi.
Il n.1 del Palazzo di Vetro ha chiesto alla comunità internazionale di rafforzare i mezzi di cui dispone il governo del Ciad per reagire a tali violazioni ed a tutte le parti in causa di intavolare un dialogo con le Nazioni Unite per elaborare un piano d’azione che ponga fine al reclutamento ed all’utilizzo dei bambini, da parte delle forze armate o dai gruppi armati e, soprattutto, indagini rigorose per punire gli autori dei crimini contro i minori e di lottare contro l’impunità.
Da Nigrizia.it sulla situazione dei bambini in Ciad