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02/02/2007 - "LA REPUBBLICA", Pag. 28
SALTA LA NORMA SALVA-POLLARI
di: CARLO BONINI

www.difesa.it/files/rassegnastampa/070202/DBYQA.pdf




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02/02/2007 - "IL MANIFESTO", Pag. 4
SERVIZI SEGRETI, RIMANE IL "SALVA POLLARI"
di: SARA MENAFRA

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CAMERA DEI DEPUTATI - XV LEGISLATURA
Resoconto della I Commissione permanente
(Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni)

Resoconto di giovedì 1° febbraio 2007

(...)

La seduta comincia alle 15.15.

Sistema di informazione e sicurezza della Repubblica e nuova disciplina del segreto.
C. 445 Ascierto, C. 982 Zanotti, C. 1401 Naccarato, C. 1566 Mattarella, C. 1822 Ascierto, C. 1974 Galante, C. 1976 Deiana, C. 1991 Fiano, C. 1996 Gasparri, C. 2016 Mascia, C. 2038 Boato, C. 2039 Boato, C. 2040 Boato, C. 2070 Scajola, C. 2087 D'Alia, C. 2105 Maroni, C. 2124 Cossiga e C. 2125 Cossiga.
(Seguito dell'esame e conclusione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 29 gennaio 2007.

(...)

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, nell'invitare la Commissione a riflettere ulteriormente in ordine alla condizione contenuta nel parere della Commissione difesa, richiama l'attenzione dei colleghi sul problema connesso al divieto di riferire fatti coperti dal segreto di Stato per i soggetti, diversi dai testimoni, che siano interrogati dal pubblico ministero, dal giudice o dalla polizia giudiziaria, di cui all'articolo 39. Al riguardo, dichiara di avere inizialmente valutato l'opportunità di stabilire che su tale divieto prevalesse il diritto di difesa dell'imputato: in tal modo, tuttavia, si esporrebbe l'imputato al rischio di essere perseguito per la violazione del segreto di Stato. Sarebbe invece preferibile che fosse l'autorità giudiziaria, a fronte della conferma del segreto di Stato da parte del Presidente del Consiglio dei ministri, a sollevare conflitto di attribuzione tra i poteri dello Stato innanzi alla Corte costituzionale, alla quale il provvedimento in esame stabilisce che tale segreto non può essere opposto.

Marco BOATO (Verdi) esprime perplessità sul fatto che la Corte costituzionale possa valutare nel merito la sussistenza del segreto di Stato confermato dal Presidente del Consiglio dei ministri.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, precisa che la Corte costituzionale sarebbe chiamata a valutare l'esercizio dei poteri spettanti all'autorità giudiziaria e al Presidente del Consiglio in materia di segreto di Stato, come avviene abitualmente nel caso di conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato.

Marco BOATO (Verdi) fa notare che la stessa opposizione del segreto di Stato potrebbe essere fondata ovvero pretestuosa: la Corte costituzionale dovrà pertanto giudicare se sussistessero le ragioni per l'opposizione del segreto da parte del Presidente del Consiglio.

Orazio Antonio LICANDRO (Com.It) ritiene che, con riferimento alle vicende giudiziarie che attualmente coinvolgono ex dirigenti dei servizi, si debba evitare accuratamente di adottare misure che possano in qualsiasi modo ostacolare l'azione della magistratura. Ritiene infatti che il provvedimento in esame non dovrebbe avere ricadute sui procedimenti citati.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, fa osservare che la Commissione deve procedere avendo di mira l'equilibrio complessivo della disciplina in materia di servizi e di segreto di Stato. Rileva inoltre che, trattandosi nel caso specifico di norme processuali, esse non troveranno applicazione se non successivamente all'entrata in vigore, e probabilmente non avranno pertanto ricadute sui procedimenti cui faceva riferimento il deputato Licandro. Osserva infine che, probabilmente, i procedimenti in corso davanti all'autorità giudiziaria, su cui le norme in esame possono avere un impatto, sono più numerosi di quelli cui il deputato Licandro ha fatto riferimento.

Orazio Antonio LICANDRO (Com.It) ritiene tuttavia che l'orientamento assunto dal legislatore potrebbe essere tenuto in considerazione da parte della Corte, ove


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fosse chiamata a pronunciarsi sulle eccezioni di costituzionalità sollevate dalla difesa dell'ex direttore del SISMI Niccolò Pollari.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, osserva, rivolto al deputato Licandro, che proprio alla luce delle considerazioni da lui espresse, la scelta di demandare la soluzione del conflitto di attribuzione tra i poteri dello Stato, in materia di segreto di Stato, alla Corte costituzionale appare come la soluzione più convincente.

Italo BOCCHINO (AN) esprime una preoccupazione di segno opposto a quella rappresentata dal deputato Licandro, sottolineando che la Commissione dovrebbe assumere le proprie decisioni senza lasciarsi condizionare da singole vicende. Osserva inoltre che stabilire in assoluto la prevalenza del diritto alla difesa sul divieto di violare il segreto di Stato potrebbe danneggiare rilevanti interessi dello Stato. Segnala inoltre il rischio che soggetti interessati alla rivelazione di fatti coperti dal segreto di Stato procurino il perseguimento di un dipendente dei servizi al fine di indurlo a render noto quanto a sua conoscenza.

Jole SANTELLI (FI) auspica che sia mantenuta la coerenza complessiva del testo, senza che la Commissione ceda alle inevitabili, opposte sollecitazioni, ricordando come, in questo momento, la Commissione sia chiamata ad occuparsi innanzitutto della tutela segreto di Stato. In quest'ottica, ritiene condivisibile la soluzione prospettata dal presidente.

Graziella MASCIA (RC-SE) osserva che il provvedimento in esame si sforza opportunamente di trovare un equilibrio tra diritto alla difesa e tutela del segreto di Stato.

La Commissione approva l'emendamento 3.150 del relatore.




INES TABUSSO