RICERCA: CANNABINOIDI E MALATTIA DI ALZHEIMER
I risultati di un ricerca presentati ad Atlanta, durante l'annuale meeting della Society for Neuroscience, dimostrano che il WIN-55212-2, una sostanza sintetica analoga al THC, può prevenire la progressione della malattia di Alzheimer.
Gli autori dello studio hanno dimostrato che i cannabinioidi possono prevenire il degrado della acetilcolina e la formazione della beta proteina amiloide (il principale marker patologico della malattia di Alzheimer) in maniera più efficace di quanto non facciano i farmaci attualmente disponibili. "
"La cannabis e' un efficace anti-infiammatorio, e molti ricercatori ritengono che ci sia una connessione tra le infiammazioni croniche e il peggioramento della malattia", ha dichiarato Gary Wenk, coautore della ricerca e professore di psicologia alla Ohio State University. "Questa scoperta potrebbe condurre a trattamenti più efficaci di quelli attualmente disponibili per bloccare la progressione della malattia."
Fonte: Eubanks LM, et al. A Molecular Link between the Active Component of Marijuana and Alzheimer's Disease Pathology. Mol Pharm, 2006
pubs.acs.org/cgi-bin/sample.cgi/mpohbp/asap/pdf/mp060066m.pdf
Scienza: I cannabinoidi riducono la progressione della malattia di Alzheimer negli animali
Una ricerca dell’Università Complutense di Madrid e dell’Istituto Cajal pubblicata nel Journal of Neuroscience ha dimostrato che i cannabinoidi possono ridurre i processi patologici associati con la malattia di Alzheimer. I ricercatori sperano che i
cannabinoidi potranno essere usati per sviluppare nuove terapie farmacologiche per questa malattia.
Essi hanno dapprima confrontato il tessuto cerebrale di pazienti morti di Alzheimer con quello di persone sale decedute alla stessa età, trovando un’attività fortemente ridotta dei recettori dei cannabinoidi nei tessuti cerebrali malati, oltre a markers di attivazione della microglia. La microglia attiva la risposta immunitaria del cervello e si trova presso i depositi a placche associati alla malattia di Alzheimer. Quando è attivata, la microglia provoca infiammazione. Le cellule nervose con recettori CB1, presenti in alto numero nei soggetti sani, erano fortemente ridotte nelle aree di attivazione della microglia.
In un secondo passo, il peptide amiloide-beta fu iniettato in ratti. Questa proteina ha un ruolo importante nell’Alzheimer, perché si suppone che quantità aumentate di amiloide-beta portino all’aggregazione e alla formazione di placche. Gli animali che avevano ricevuto diversi cannabinoidi avevano avuto migliori risultati in test di funzionamento mentale. Le analisi hanno dimostrato che i cannabinoidi prevenivano l’attivazione della microglia e quindi riducevano l’infiammazione. Tali effetti erano mediati anche dai cannabinoidi che si legano solo ai recettori CB2.
I ricercatori concludono: "I nostri risultati indicano che i recettori dei cannabinoidi sono importanti nella patologia dell’Alzheimer e che i cannabinoidi sono efficaci nel prevenire il processo neurodegenerativo che si ha in questa malattia."
Ricercatori inglesi, che hanno pubblicato il loro studio nella rivista Sub-Cellular Biochemistry, hanno trovato che la fosforilazione dell’amiloide-beta aumentava la neurotossicità di questa proteina. E hanno dimostrato che i cannabinoidi prevenivano gli effetti dannosi dell’amiloide-beta fosforilato sulle cellule nervose.
(Fonti: Ramirez BG, et al. Prevention of Alzheimer's disease pathology by cannabinoids: neuroprotection mediated by blockade of microglial activation. J Neurosci 2005;25(8):1904-13; Milton NG. Phosphorylated amyloid-beta: the toxic intermediate in alzheimer's disease neurodegeneration. Subcell Biochem 2005;38:381-402; BBC News del 22 Febbraio 2005)
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sarà l'avventura la paura e la valigia
a trascinarti via .....