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ESPERIENZE di PRE-MORTE

Esperienze pre-morte, la situazione si complica: non sono sogni

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    francocoladarci
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    00 03/12/2013 12:16
    di Enzo Pennetta
    domenica 18 agosto 2013

    Uno studio dell’università del Michigan rivela un’intensa attività cerebrale in mammiferi dopo un arresto cardiaco. Ma se davvero fosse collegabile alle esperienze pre-morte la situazione lungi dall'essere spiegata si complicherebbe.


    La notizia è stata riportata su numerose testate, Corriere della Sera,Repubblica, La Stampa, Panorama, Il Sole 24ORE, e c’è da scommetterci che si diffonderà in modo virale sul web, la sostanza che verrà recepita è indicata in tutti titoli: svelato il mistero delle visione pre-morte. Le visioni pre-morte sono delle esperienze riferite da un gran numero di persone che hanno vissuto vicende che le hanno portate vicino alla condizione di morte e, a prescindere dalle circostanze, uno dei fattori di maggior interesse è la somiglianza dei racconti che sembra rendere questo tipo di esperienze universali al di là dei condizionamenti culturali dei singoli. Lo studio dell’Università del Michigan è stato condotto su 9 ratti sui quali è stato indotto l’arresto cardiaco, i sensori hanno rilevato un’intensa attività cerebrale per circa 30 secondi dopo l’episodio dell’arresto, come riferito in questo caso dall’ANSA:

    Utilizzando un elettroencefalogramma i ricercatori hanno analizzato le attività cerebrali di nove ratti anestetizzati e sottoposti ad arresto cardiaco indotto sperimentalmente. Entro i primi 30 secondi dopo l’arresto cardiaco, quando il cuore smette di battere e il sangue smette di fluire verso il cervello, in tutti i ratti è stata riscontrata una attività cerebrale con una diffusa sovratensione, caratteristica questa associata ad un cervello altamente eccitato e dalla percezione cosciente.

    La ricerca è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica PNAS, ma lascia qualche perplessità. La prima riguarda il fatto che i dati raccolti siano riferiti a dei ratti mentre le esperienze pre-morte sono riferite da esseri umani sui quali andrebbero verificati gli stessi fenomeni di attività elettrica (cosa che potrebbe essere verificata in futuri studi), la seconda perplessità riguarda l’esiguo numero di soggetti testati (ma si tratta anche in questo caso di limiti che potrebbero facilmente essere superati in eventuali prossimi studi). Di fatto però i risultati dell’esperimento avrebbero dovuto indurre tutti i giornalisti scientifici delle redazioni che hanno pubblicato la notizia (ANSA per prima) a non cedere ai sensazionalismi ed essere più cauti.

    Quello che offre maggiormente spazio a delle considerazioni è proprio il tipo di attività cerebrale riscontrata, come abbiamo letto sull’articolo dell’ANSA: “una attività cerebrale con una diffusa sovratensione, caratteristica questa associata ad un cervello altamente eccitato e dalla percezione cosciente“. Ammesso che questa sovratensione cerebrale registrata nei 9 ratti sia confermata nell’Uomo, quali conclusioni si potrebbero trarre da questo fatto? Contrariamente a quanto si legge su quasi tutti i numerosi articoli apparsi anche sul web i dati dei ricercatori non spiegano proprio niente, anzi ad un’attenta riflessione mostrano una situazione più inspiegabile di prima. Il tipo di attività riscontrata nello stato di pre-morte non è infatti quella tipica del sogno, del momento in cui l’attività cerebrale è quella di creare quelle visioni e percezioni sensoriali che conosciamo come sogni, i dati sono quindi in contrasto con una spiegazione di tipo onirico delle visioni pre-morte. Nello studio pubblicato su PNAS si legge infatti che:

    Abbiamo identificato un picco transitorio di oscillazioni gamma che si sono verificate nei primi 30 secondi dopo l’arresto cardiaco e che hanno preceduto l’elettroencefalogramma isoelettrico (piatto NdT). Le oscillazioni gamma durante l’arresto cardiaco erano globali e fortemente coerenti….

    L’attività registrata è stata caratterizzata da un picco di onde gamma, per capire cosa questo significhi vediamo quali sono i vari tipi di onde cerebrali:



    (Dal sito eeg)
    Le onde gamma sono quelle di frequenza particolarmente alta (oltre i 25 Hz) caratterizzanti lo stato di veglia e in particolare uno stato di tensione, mentre le onde che caratterizzano lo stato del sonno in cui si verificano i sogni sono le theta che si collocano tra i 4 e gli 8 Hz, questo porta a ritenere che le immagini che potrebbero comparire associate all’attività cerebrale registrata dai ricercatori non sono dei sogni. Quale sia dunque la natura di quelle immagini colte in un momento di particolare attenzione e attivazione cerebrale è dunque oggi più difficile da dirsi che non prima della ricerca. Ripetendo ancora una volta che si tratta di una ricerca che deve essere confermata e approfondita, possiamo però già dire che i titoli apparsi sulla quasi totalità dei media sono stati frutto di un’analisi superficiale e affrettata e va anche detto che di questo non si può attribuire alcuna responsabilità alla rivista PNAS il cui articolo è stato titolato in modo professionale ed equilibrato: “Surge of neurophysiological coherence and connectivity in the dying brain“.

    Ma da oggi tutti hanno l’errata convinzione che finalmente sono state spiegate le visioni pre-morte.
    Tratto da
    www.altrogiornale.org/news.php?extend.8740

    Nota personale
    Le esperienze di premorte o NDE, si hanno quando nel momento sono" disattivate le funzioni vitali", l'EEG di una persona la quale ha avuto tale esperienza non è come quelli sopra elencati, bensì come questo.

    Gli aspetti sono enormemente diversi.
    Franco
    [Modificato da francocoladarci 26/04/2014 12:55]

    “Quando si vuol cercare la verità su una questione
    bisogna cominciare col il dubbio.
    (S. Tommaso d’Aquino)”

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    Daniele.Brega
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    00 17/12/2013 13:16
    esperimento di Michigan
    Aggiungo che da quanto ne so, lo stesso tipo di attivià elettrica non mi sembra sia stata riscontrata nel cervello umano. Il professore che ha condotto l'esperimento afferma che questo potrebbe essere dovuto alla poca sensibilità attuale degli strumenti. Ma sarà da dimostrare.
    Comunque , al massimo questo tipo attività dimostrerebbe che per 30 secondi dopo l'arresto cardiaco la persona rimane cosapevole..ma se fosse linitata a questo, la persona dovrebbe comunque avere consapevolezza di essere ancora dentro il corpo e non fuori come nei casi di OBE. Non mi sembra wuindi che questo studio aggiunga tanto di più.

    Ho solo una curiosità: quando lessi di questa ricerca su internet, tutti gli articoli citati terminavano con questa frase:

    "Esso offre anche il primo quadro scientifico - conclude Borjigin - per le molte esperienze di pre-morte riportate da pazienti sopravvissuti all'arresto cardiaco".

    Non sono riuscito a scaricare l'articolo originale pubblicato su PNAS,ma dalla siintesi non mi sembra sia riportata tale frase...quindi non so sinceramente se il professor Borjingin abbia realemente detto una cosa del genere.

    Certo è che sul sito della PNAS al loro link "near-death-experience", rimanda a questo articolo.

    Come disse Michael Prescott sul suo blog tempo fa commentando un articolo di Keith Augustine sul tema della NDE:

    " non dobbiamo prendere tutto per oro colato quello che dicono gli scettici,perchè spesso le loro osservazioni non sono attendibili. Ho imparato ad essere scettico con gli scettici".

    HO fatto mia questa sua osservazione

    Un caro saluto Franco

    Daniele
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    francocoladarci
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    00 17/12/2013 15:51
    In effetti caro Daniele, la consapevolezza dovrebbe diminuire, ma al contrario in queste esperienze la medesima invece sembra aumentare, una consapevolezza più piena di quando si è "normali", inoltre, si attesta la morte dell'individuo quando si ha un EEG piatto, e solo allora si autorizzano gli espianti degli organi, ancora, se l'attività cerebrale potrebbe essere evidenziata con strumenti ancora più sensibili, ciò vuol dire che il grado di consapevolezza dovrebbe essere ancora più debole, ma tutte le prove dimostrano invece il contrario.

    In merito agli scettici, questo rientra nella norma........finché non tocca a loro, come nel caso del neurologo Alexander Eben, se pensi che vi sono molti che credono, la Terra......piatta.
    Ciao Daniele
    Franco

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    Daniele.Brega
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    00 20/12/2013 16:50
    due articoli interessanti
    Caro Franco. Ti invio il link di due artcoli interessanti. Uno trattasi di una intervista fatta al professor Parnia e un altro al professor Lanza.

    Dagli un'occhiata

    evidenzaliena.altervista.org/2013/11/12/ricerca-prova-che-la-coscienza-umana-non-si-annulla-dopo-l...

    www.leggilo.net/116477/scienziato-dimostra-che-la-morte-non-esi...

    Un caro saluto e buon natale!
    Daniele




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    francocoladarci
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    00 20/12/2013 19:14
    Caro Daniele
    Articoli molto interessanti, se volevi potevi benissimo inserirli tu,non ci sono problemi.

    Ti auguro un Buon Natale
    Franco

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