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NDE di Mary

Ultimo Aggiornamento: 28/01/2013 15:04
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Sesso: Maschile
18/12/2012 15:41
 
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La seguente e' una NDE ottenuta nell'arco di alcuni mesi da una signora che non l'aveva mai raccontata prima, tranne a suo figlio. I particolari maggiori e minori di questa storia rimanevano consistenti per tutti i mesi in cui la raccontava. E' stato molto difficile per lei di raccontarla. Circa una su quattro esperienze NDE sono cosi' dettagliate. Fra i resoconti cosi' dettagliati di NDE, gli avvenimenti risultano abbastanza tipici.

"L'altro mondo"

Un'esperienza di morte mancata.

Quando ero una giovane single nella mia citta' natale di Londra, Inghilterra, sono stata ricoverata all'Ospedale Memorial con gravi complicazioni in seguito ad un tentativo fallito di aborto che avevo fatto nel bagno del mio appartamento. Di educazione cattolica, avevo cercato di gestire la gravidanza indesiderata in segreto e da sola. Dopo aver perso molto sangue e sentendo adosso un gran freddo, ho chiamato l'ambulanza per farmi portare in ospedale.

Appena arrivata di corsa in sala rianimazione, mi recordo il personale che correva nella mia stanza con carrelli contenenti attrezzi, bottiglie, pompe, aghi, bende, tubi ecc. Dall'ombelico in giu' ero bagnata di sangue, ero molto debole. La mia condizione era molto grave, vicino alla morte. Man mano che il sangue scorreva dal mio corpo, perdevo la volonta' di vivere.

Ho sentito un suono come un "pop" e di un tratto il dolore e' cessato. Mi sentivo tranquilla per la prima volta in tre mesi, da quando mi sono scoperta incinta con un uomo che mi aveva mentito dicendomi di amarmi e di volermi sposare ma che aveva moglie e 5 figli in un' altra citta'. Vedevo molto chiaramente il mio corpo mentre lavoravano con fretta e furia, praticandomi una transfusione e mettendomi altri tubi. Mi ricordo di pensare che volevo solo che mi lasciassero stare. Avevo un aspetto orriblile e un brutto colore. Mi sentivo imbarazzata perche' ero io la causa di tutto questo panico.

Avevo peccato e non meritavo di vivere. Il fatto che mi venivano questi pensieri a distanza di pochi centimetri dal soffitto non mi preoccupava o confondevo quanto il senso dello stress che stavo suscitando fra la gente sotto di me. Sapevo pure di essere pienamente cosciente anche se avevo sentito un'infermiere, l'unica con il camice celeste, dire ai medici che avevo perso coscienza poco dopo il mio arrivo nella sala rianimazione. Ero molto conscia di ogni dettaglio di quello che succedeva nella stanza.

Mi sono resa conto di un tunnel che e' comparso d'un tratto, e che ci venivo tirata dentro. Ero felice di andar via dalla scena cosi' tesa sotto di me. Galleggiavo verso il tunnel attraverso il soffitto. Sono passata attraverso un ventilatore appeso al soffitto e poi attraverso il soffitto. Il nero del tunnel rotolava e cominciava ad andare piu' veloce. Ero curiosa di sapere com'era il mio corpo e mi guardavo le braccia e le mani. Sembravano di essere in espansione, emittendo una leggera incandescenza. Ho sentito un colpo di vento e un suono sordo come una vibrazione mentre acceleravo diretta verso una luce brillante a distanza. Sentivo come ci fosse una presenza con me che emitteva amore e saggezza. Non ho visto nessuno, ma sentivo l'essenza del nonno che e' morto quando avevo 13 anni. Ero conscia della sua presenza confortante ma non ho visto o udito niente.

Sono arrivata finalmente in fondo e sono entrata galleggiante in un posto colmo di una radiosa luce bianca che sembrava incorporare tutti i concetti dell'amore. Un amore senza condizioni come quello della mamma per il figlio. Era senz'altro una presenza calda e gioiosa, come quella che in primo istante mi aveva tirata dentro il tunnel. Mi sembrava una gigantesca forza o energia che radiava tutte le buone e nobili emozioni dell'uomo. Avevo abbandonato le vie della chiesa Cattolica appena lasciata la scuola parrocchiale a 17 anni, sentendomi liberata da una rigida prigione, e non ero per niente religiosa, ma sapevo nel cuore mio che questa forza era Dio. Non ho le parole per esprimere la mia riverenza in questa presenza. Sembrava come se io diventassi una parte della Luce e che allora la Luce diventasse una parte di me. Eravamo tutt'uno. Di un tratto ho capito, senza nessun dubbio, come siamo tutti interconnessi gli uni con gli altri, Dio e tutte le forme vitali dell'Universo.

A quel momento, mi ricordo che mi chiedevo se sarei stata punita per aver ammazzato mio figlio e, cosi' facendo, anche me stessa. Sapevo che Lui conosceva ogni mio pensiero e sentimento. Subito dopo guardavo una bimba che dormiva, che sapevo di essere io. Guardavo affascinata mentre vedevo i punti salienti di ogni periodo della mia vita. Era come guardare uno schermo cinematografico circolare con molte diverse scene che passavano ad altissima velocita'. In qualche modo potevo non solo vedere e capire quello che succedeva, ma anche le emozioni che sentivo a quel momento e quelle che causavo negli altri. Guardavo e sentivo la vergogna di mia madre mentre mi partoriva illegittima, fino all'esultanza del mio amore e il dolore schiacciante del rifiuto e del tradimento. Capivo le paure e insicurezze dell'uomo che aveva causato il mio dolore e il suo senso di colpa nel lasciarmi quando ha sentito della mia gravidanza. Sentivo ogni mio atto di bene o male e le sue conseguenze sugli altri. Era un periodo difficile per me, ma ero appoggiata dall'amore assoluto e ho superato le parti dolorose.

Mi hanno chiesto telepaticamente se volevo restare o tornare alla vita di prima nella "Scuola Terra". Sono caduta in ginocchia per mostrare il mio desiderio di restare con Lui. Mi ha fatto vedere una bellissima bollicina lucente che galleggiava vicino a me. Dentro ho visto un neonato poppante. Il piccolo e' diventato bimbo e ha cominciato a venire da me, ancora nella bollicina. Poi l'immagine del bambino e' diventato un giovane e ha continuato a maturare fino a diventare un uomo adulto. "Chi e' lui?' ho chiesto. "Tuo figlio Michael" mi e' stato risposto. Mi ricordo il sollievo che non avevo distrutto la sua possibilita' di vita. Pensieri pieni di paura mi hanno innondato la mente. Non ero neanche sposata e riuscivo appena a mantenermi, come avrei potuto allevare un figlio? Potrebbe lui mai perdonarmi e dimenticare che avevo cercato di abortirlo a quattro mesi della sua vita? Come avrei mai potuto fare questo da sola e senza un aiuto? Ho poi visto in un lampo io con un uomo che sapevo sarebbe stato il mio futuro marito: lui teneva in braccio il bambino di 2 anni che avevo visto nell'immagine. Per la prima volta, mi sono permessa di sentire amore per il figlio in grembo. Tutti gli imbarazzi, le complicazioni, gli stenti che avevo adoperato per razionalizzare il mio aborto mi sono apparsi molto deboli ed egoisti.

Ad un tratto sono entrata nel mio corpo con un altro "pop" e ho sentito un dolore bruciante alla parte inferiore del corpo. La stessa infermiera con il camice celeste mi stava praticando una puntura e mi diceva di rilassarmi e che la medicazione contro il dolore avrebbe subito fatto il suo effetto. Sembrava che non fossi stata priva di coscienza per piu' di pochi minuti, ma la mia visita a "l'Altro Mondo" sembrava durare per delle ore.

Mentre che ero fuori del corpo nella sala rianimazione, ho notato un'etichetta rossa sul lato della pala rivolta verso il soffitto di un ventilatore. Quando sono stata portata alla sala recupero, mi hanno detto che il mio bimbo era stato salvato. Ho detto, "si', lo so". Ho chiesto se qualcuno avrebbe potuto per favore ascoltare la mia incredibile esperienza, ma mi hanno detto che non avevano il tempo. Il mio medico mi ha detto che e' stato un miracolo che lui avesse potuto salvare il bambino insieme a me. Ha detto che credeva due volte di averci perduti. Ho cercato di parlargli della mia esperienza ma lo hanno chiamato altrove. Il suo sorrisetto nel partire non mi ha lasciato alcun dubbio che lui credeva di perdere il suo tempo ad ascoltare i discorsi sconnessi, influenzati dalle droghe somministrate, di una matta. Piu' tardi e' arrivata mia madre con rinforzi "religiosi" mirati ad una confessione di peccati. Ero un po' divertita quando e' spuntata una monaca che ha cominciato a pregare per me, supplicando Dio di perdonarmi. Sapevo di essere gia' perdonata. La punizione veniva dalle mie emozioni di colpa e vergogna che avevo esperienzato cosi' dolorosamente durante il ripasso cinematico in bollicina della mia vita precedente. Una sola infermiera dell'ospedale mi ha ascoltato. L'ha fatto dopo che io le avevo raccontato qualche dettaglio di quello che lei stessa aveva detto ai medici e alle infermiere mentre che io ero priva di coscienza. Ha parlato di quello che aveva sentito da altri che erano stati salvati all'orlo della morte, con racconti simili. Le ho alla fine convinto di prendere un'alta scala e vedere lei l'etichetta rossa la cui forma avevo descritto in gran dettaglio sul lato nascosto del ventilatore della sala reanimazione. L'infermiera e un aiutante hanno visto l'etichetta, con la confirmazione di tutti i dettagli descritti da me. Io sapevo quello che sapevo, ma adesso mi sentivo meglio che almeno due persone mi credevano. Non ho mai menzionato quest'esperienza prima di adesso.

Sono andata avanti nella mia vita con ottimismo, con tutto un nuovo atteggiamento, e ho partorito un maschio sano cinque mesi piu' tardi, dandogli il nome di Michael. I danni che mi sono fatta hanno impedito ulteriori gravidanze ma il legame psichico e di amore con Michael e' veramente un caro "dono" dall'Aldila'.

L'esperienza rimane cosi' reale e viva adesso come a 34 anni fa e mi ha cambiato la vita in molti modi spirituali ed edificanti.


NDERF addendum: Mary e' tornata alla chiesa Cattolica ma ha avuto cura di andare ad una parrocchia piu' aperta di mente di quella di prima. NDERF esprime la sua stima per Mary per il suo coraggio nel condividere quest'esperienza con no
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Franco
[Modificato da francocoladarci 28/01/2013 15:04]

“Quando si vuol cercare la verità su una questione
bisogna cominciare col il dubbio.
(S. Tommaso d’Aquino)”

www.esserecattolici.it
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